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Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi dal 22 marzo

Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi dal 22 marzo

Conclusa da pochi giorni la mostra sull’opera di Anish Kapoor, Palazzo Strozzi si prepara ad ospitare un altro grande protagonista della scena artistica contemporanea: si tratta di Anselm Kiefer e dei suoi Angeli caduti. Scopriamone qualcosa di più!

Terminata la carrellata delle mostre imperdibili del 2024, iniziamo ad approfondirne qualcuna, partendo da uno dei punti di riferimento della produzione e divulgazione artistico-culturale della Toscana: Palazzo Strozzi, a Firenze.

Anselm Kiefer
Anselm Kiefer, Engelssturz (det.), 2022-2023. Photo: Georges Poncet. © 2023 Anselm Kiefer

L’edificio rinascimentale si appresta infatti ad accogliere una tra le figure più influenti dell’arte contemporanea europea, Anselm Kiefer, con una mostra dal titolo Angeli caduti. L’esposizione, sempre a cura di Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, sarà visitabile dal 22 marzo al 21 luglio 2024.

La personale fiorentina segue il grande successo di Kiefer al Palazzo Ducale di Venezia dove, nel 2022, in concomitanza con la 59esima Biennale d’Arte, ha inserito una serie di dipinti ispirati agli scritti del filosofo italiano Andrea Emo.

Gli Angeli caduti di Kiefer

Non è un caso che la mostra si intitoli Angeli caduti, ad indicare gli angeli cacciati dal paradiso per essersi ribellati contro Dio – immagine divenuta simbolo della condizione umana. Kiefer, oltre a lasciarsi ispirare dalla poesia, dalla religione, dal misticismo, dalla letteratura, consacra la propria pratica artistica all’idea di negazione del limite. Ogni sua produzione artistica esprime il rifiuto del limite, non solo nella monumentalità o nella materialità ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato.

Cosa aspettarsi

La mostra rispecchierà i temi da sempre cari all’artista tedesco, quali appunto la memoria, il mito, la storia, la letteratura, la filosofia, che saranno declinati attraverso molteplici mezzi espressivi (pittura, scultura, installazione, fotografia, xilografia). L’esposizione permetterà di entrare in contatto diretto con il grande maestro tedesco tramite un percorso che riunirà lavori storici e nuove produzioni, tra cui una nuova grande opera creata in dialogo con il cortile rinascimentale.

L’esposizione si proporrà quindi come visione d’insieme sull’opera di Kiefer, che riflette sull’identità, sulla poesia, sui drammi della storia umana attraverso la tensione evocativa delle allegorie e degli ossimori, tra figura e forma, natura e artificio, creazione e distruzione. Gli spettatori saranno dunque coinvolti nello spazio fisico e concettuale delle sue opere, monumentali e materiche, nel loro imporsi come testimonianza e riflessione sul passato.

Anselm Kiefer

Anselm KieferNato nel 1945 a Donaueschingen, in Germania, fin dai suoi esordi alla fine degli anni Sessanta Kiefer ha sempre ribadito l’urgenza di riflettere sulla storia della Seconda Guerra Mondiale. In particolare, con le sue prime opere ha affrontato la storia del Terzo Reich e si è confrontato con l’identità post-bellica della Germania come mezzo per rompere il silenzio sul passato recente. Attraverso la parodia del saluto nazista o la citazione visiva e la decostruzione dell’architettura nazionalsocialista e dei miti germanici, Kiefer ha esplorato la propria identità e la propria cultura.

L’artista ha ottenuto vasta attenzione internazionale da quando, insieme a Georg Baselitz, ha rappresentato la Germania Ovest alla 39esima Biennale di Venezia nel 1980.

Kiefer, appassionato lettore, arricchisce le sue opere con riferimenti letterari e poetici stratificati. Queste associazioni non sono necessariamente fisse né letterali, ma si sovrappongono in un tessuto interconnesso di significati e l’interesse per i libri, sia come testo che come oggetto, si riverbera nel suo lavoro.

Oltre a realizzare dipinti, sculture, libri e fotografie, Anselm Kiefer è intervenuto in vari luoghi. Dopo aver trasformato una vecchia fabbrica di mattoni a Höpfingen, in Germania, in uno studio, ha creato installazioni e sculture che sono diventate parte del luogo stesso. Alcuni anni dopo il suo trasferimento a Barjac, in Francia, Kiefer ha nuovamente trasformato la proprietà intorno al suo studio scavando per creare una rete di tunnel sotterranei e cripte collegati a installazioni d’arte.

Anselm Kiefer attualmente lavora e vive vicino a Parigi.

 

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Simone Gasparoni

Simone Gasparoni

Classe 1995, studio Filosofia all'Università di Pisa. Allievo ortodosso di Socrate, ho sempre pensato che le parole siano roba troppo seria per abusarne (lo so, lo so, detta così sembra una scusa degna del miglior cerchiobottismo, per dirla in gergo giornalistico). Romantico per vocazione, misantropo per induzione. Attualmente, in via di riconciliazione con il genere umano attraverso la musica, l'arte, la cultura. Per ora, sembrano buone vie. Oltre che all'Unipi, potete trovarmi in giro in qualche locale o teatro a strimpellare la tastiera. O, con più probabilità, a casa mia. P.S. Ecco, l'ho già fatta troppo lunga...

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