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Eating Emozionale: cosa è?

Eating Emozionale: cosa è?

In questi giorni in particolare ritrovo in me un principio di eating emozionale, ovvero, ho risposto a qualcosa che è successo iniziando a mangiare più del dovuto e più del necessario. Ora, questo fenomeno, nel mio caso spero circoscritto, in realtà può considerarsi un vero e proprio disturbo nervoso. Scopriamone oggi insieme caratteristiche e sfaccettature.

Eating emozionale: cosa è?

L’ Emotional Eating, una volta chiamato “fame nervosa” può essere definito come la tendenza ad utilizzare il cibo come strategia per fronteggiare eventi stressanti.

Anche se non sono una scienziata e quindi dovrei fare intervenire un’esperta, credo proprio che questo meccanismo di difesa abbia alla base una questione ormonale. Ovvero lo stress ci provoca un aumento del cortisolo, e il cortisolo (ormone importantissimo) ci fa venire fame.

A parte queste basi scientifiche, che andrebbero indagate con un esperto, quel che è certo è che quando uno è in fase di eating emozionale vuol dire che è alla ricerca di cibo per coccole, rassicurazione, scioglimento della tensione, distrazione e/o piacere.

Infatti il mangiare è un bisogno primario (come la sete e l’istinto di riproduzione) ma, al pari degli altri bisogni primari, non è soltanto una necessità: è anche fonte di piacere! Per questo è facile cadere in tentazione e alimentarsi in assenza di reale fame.

Quando preoccuparsi?

Come ho detto in apertura dell’articolo, è da qualche giorno (pochi) che sono in questa fase per un fatto successo, e non mi preoccupo. Come sapete io vado regolarmente dalla psicologa, faccio sport, meditazione, yoga e ci tengo molto al mio stato psico – fisico. Il mio lavoro prevede che la mia persona stia bene a 360 ° per garantire: presenza, strategia e operatività. Ed essendo libera professionista non posso esimermi dal prendermi cura di me e della mia persona in primis, scegliendo anche con cura luoghi sociali dove passare il mio tempo libero e persone con cui condividere o meno la mia profondità e intelligenza emotiva, per tutelare loro ma soprattutto me.

Ma c’è stato un periodo in cui le così dette “abbuffate” mi hanno fatto paura, ero giovane – in piena adolescenza – avevo appena abbandonato la mia seppur breve carriera agonistica. Ero ingrassata per lo stop delle ore di allenamenti, i cambiamenti di quell’età, le prime delusioni amorose, e l’eating emozionale iniziò.

Già da allora capii che il problema era emotivo e anche senza la stessa consapevolezza e sicurezza di ora, anzi con mille problemi in più legati alla mentalità dell’epoca dove dallo psicologo ci andava chi era pazzo, mi riferii a queste persone per cercare di risolvere per poi scoprire che il viaggio alla scoperta di me stessa era solo appena iniziato.

Diciamo che se l’emotional eating capita sporadicamente senza grandi ripercussioni sul quotidiano, possiamo semplicemente ricercare di abbassare il cortisolo e proseguire la nostra vita in tranquillità. Se invece, mangiare, diventa la principale valvola di sfogo per qualsiasi cosa ci succeda nell’arco della giornata allora dovremmo subito chiedere aiuto ad un professionista.

In ogni caso, come sempre, io vi consiglio di volervi bene. Dedicare del tempo a capire, ad ascoltare le vostre emozioni e sensazioni. Questo è l’unico modo per arrivare preparati a tutto quello che la vita ci proporrà.

Ciao amico mio, con te un pezzettino della mia infanzia al campino se ne è andata ma ti porterò sempre nel mio cuoricino.

Letizia

 

 

Letizia Vallini

Letizia Vallini

Alla soglia dei 30 anni sono tantissime le cose che ha da raccontare. Nativa di Rosignano e di adozione Veronese, nel suo cuore e nella sua mente sogna da un po' gli States. Per cercare di non perdere tutto ciò che le accade, cerca di parlarne: attraverso la radio, la scrittura, l'arte, attraverso il suo lavoro - si occupa di web marketing e community management, colora la sua vita di tinte brillanti. Anche se si sente grata davvero solo quando si accorge di riuscire a colorare un momento della vita degli altri, che sia un secondo, un giorno o il tempo che ci vuole :) .

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