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Mostra Banksy a Livorno: nuovi percorsi di visita, a cavallo tra musica e arte

Mostra Banksy a Livorno: nuovi percorsi di visita, a cavallo tra musica e arte

Non solo Street Art. La mostra di Banksy, in corso al Museo della Città di Livorno fino al 19 marzo, offre anche occasioni di visita fuori dall’ordinario, che ibridano differenti linguaggi e rompono l’elitismo talvolta legato al mondo museale, riportando idealmente le opere in quella dimensione urbana che le ha viste nascere.

In questo primo pezzo del nuovo anno, continuiamo a parlare della mostra sul più celebre street artist al mondo: Banksy.  Realismo Capitalista. An Unauthorized Exhibition. Se nello scorso articolo ci siamo concentrati sul taglio della mostra e sulle opere esposte, oggi vediamo il cartellone degli eventi collaterali alla mostra, pensati per arricchire l’esperienza di visita.

Djset live by The Cage

Mostra Banksy
Michele Buonamini aka Troublekidd, in consolle domenica 8 gennaio.

Il The Cage entra al Museo della Città. Lo farà per tre domeniche da qui a marzo, a partire da domani, domenica 8 gennaio, per proseguire domenica 5 febbraio e domenica 5 marzo, sempre con orario 17-21. L’idea è quella di accompagnare i visitatori nella fruizione della mostra con un djset live, senza costi aggiuntivi rispetto a quelli canonici per l’ingresso alla mostra.

Si parte quindi questa domenica, quando in consolle ci sarà Troublekidd, nickname di Michele Buonamini, dj livornese che porterà un set fatto per lo più di musica british, strizzando l’occhio proprio alla terra d’origine di Banksy. Impianto e consolle saranno collocati in un punto congeniale del percorso espositivo, in modo da intrattenere i visitatori e fare da sottofondo a un’esperienza ancora più immersiva.

La sonorizzazione della strada

Mostra Banksy
Silent disco al Natural History Museum, Londra.

Nelle giornate del 13 gennaio, 10 febbraio e 10 marzo, alle 17, sono invece previsti tre eventi speciali dal titolo La sonorizzazione della strada, durante i quali verrà abbinata al percorso espositivo la silent disco. Promossa da Todomodo Music-All in collaborazione con The New Species e Mezzo Forte, l’iniziativa si basa sul lavoro di selezione musicale che Luca Viola e Lorenzo Contorno, due dj operanti tra Torino e Roma, hanno specificatamente pensato per la mostra livornese. L’idea è quella di proporre una visita innovativa alla mostra. Gli artisti hanno individuato tre temi portanti del lavoro di Banksy, su cui hanno basato la loro ricerca sonora: l’Urban Guerrilla, i Diritti Umani e la Pop Culture.

«L’idea di una mostra in un luogo chiuso, asettico appare in partenza antitetico a quella che è la filosofia della Street Art – affermano gli organizzatori –, che vive non solo compenetrata al contesto urbano, ma che ne riproduce odori e rumori. Dunque la sfida che ci siamo proposti è proprio questa: come facciamo “sentire” la strada al visitatore? Non potendo e né volendo ricreare un clima urbano posticcio che avrebbe soltanto scimmiottato la vita reale, abbiamo ritenuto che l’opzione migliore fosse quella più semplice e comune. Quello a cui facciamo riferimento non è altro che la naturale routine quotidiana di molti di noi, abituati ad uscire di casa, se non dalla propria camera, con delle cuffiette già sparate al massimo volume. Per offrire una visione immersiva, ci siamo immaginati di imbatterci nelle opere di Banksy “indossando” una musica di sottofondo che ricreasse una risonanza capace di raccordare i miei occhi e le mie orecchie. Da qui tre generi differenti, tre playlist adatte a ciò che è proposto visivamente».

All’ingresso della mostra, saranno quindi consegnate a chi lo vorrà (senza maggiorazioni al costo del biglietto) delle cuffie a conduzione ossea con cui sarà possibile sentire la musica ma pure comunicare tranquillamente con chi si ha vicino. Il dispositivo, utilizzato in musei, spettacoli, concerti e visite guidate, si basa su una tecnica di ascolto phygital, che sfrutta il canale uditivo e la conduzione ossea per un’immersione totale e realistica. La selezione musicale invece si baserà proprio sulle tre tematiche principali sopra menzionate.

 

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Simone Gasparoni

Simone Gasparoni

Classe 1995, studio Filosofia all'Università di Pisa. Allievo ortodosso di Socrate, ho sempre pensato che le parole siano roba troppo seria per abusarne (lo so, lo so, detta così sembra una scusa degna del miglior cerchiobottismo, per dirla in gergo giornalistico). Romantico per vocazione, misantropo per induzione. Attualmente, in via di riconciliazione con il genere umano attraverso la musica, l'arte, la cultura. Per ora, sembrano buone vie. Oltre che all'Unipi, potete trovarmi in giro in qualche locale o teatro a strimpellare la tastiera. O, con più probabilità, a casa mia. P.S. Ecco, l'ho già fatta troppo lunga...

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