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Banksy in mostra al Museo della Città di Livorno

Banksy in mostra al Museo della Città di Livorno

Dal 17 dicembre al 19 marzo 2023 il famoso street artist inglese è “di stanza” a Livorno con la mostra Banksy. Realismo Capitalista. An Unauthorized Exhibition.

Banksy
Love Rat, 2004, serigrafia su carta, 50×35 cm, Collezione privata.

Dopo il grande successo della mostra su Modigliani, che ha registrato 110mila presenza in tre mesi, il Museo della Città ai Bottini dell’Olio diventa sede di un’altra grande esposizione, dedicata stavolta al più celebre esponente della Street Art. Prodotta e organizzata da MetaMorfosi e promossa dal Comune di Livorno, la mostra permetterà al pubblico di ammirare alcune delle opere più rappresentative di Banksy degli ultimi decenni, conosciute in tutto il mondo per la loro capacità di veicolare, nella loro estemporaneità e immediatezza di lettura, messaggi politici e sociali dirompenti.

L’approccio della mostra e il realismo capitalista

La mostra si propone di adottare un approccio inedito alla produzione dell’artista. Intanto, si segnala che le opere presenti sono pezzi originali e autenticati. Questo differenzia l’esposizione livornese da quella attualmente in corso a Firenze nella chiesa di Santo Stefano al Ponte, sempre dedicata allo street artist (Inside Banksy: Unauthorized Exhibition). Quest’ultima è infatti una mostra immersiva, cioè basata su proiezioni e una narrazione completamente multimediale.

Oltre alla presenza di opere originali, a distinguere la mostra di Livorno è il taglio peculiare che le si è voluto imprimere. L’esposizione di Livorno tratta per la prima volta Banksy come se fosse un grande artista classico, ed è strutturata in maniera non commerciale (destino paradossale che non risparmia nemmeno l’artista che più di tutti vorrebbe opporsi alle logiche del capitalismo).

D’altronde, con il capitalismo Banksy ha intrattenuto una sua dialettica fin dagli anni della sua formazione, che coincidono con la stagione politica segnata dalla Tatcher e dal suo TINA (There Is No Alternative). Ecco, quindi, che quella dell’artista non è una forza interpretativa del capitalismo, ma una forza interpretativa nel capitalismo, e questo costituisce la sua matrice realista. Come si legge in uno dei testi iniziali che accompagnano l’ingresso alla mostra:

«Il tipo di realismo capitalista che Banksy interpreta è quello speculativo, nel senso di speculum, specchio. È un realismo che riflette sé stesso e quello dell’atto riflesso è la sua consistenza. Per questo non avremo mai esperienza di Banksy ma solo della funzione Banksy, perché non ci è dato vedere in cosa consiste ciò che esiste, ci è solo concesso credere».

Le opere in mostra

Nella ricca selezione di serigrafie in mostra figurano alcune tra le immagini diventate ormai simbolo della produzione dell’artista britannico. Ci sono, ad esempio, Girl with Balloon, da tutti conosciuta come “la bambina con il palloncino rosso”, forse la più amata tra tutte le opere di Banksy, e Love is in the Air, il “Lanciatore di Fiori”. Ma anche Love Rat, Bomb Hugger Toxic Mary.

Le opere restituiscono le tematiche centrali del lavoro di Banksy, quali le atrocità della guerra, il consumismo, il maltrattamento degli animali e l’inquinamento, sempre espresse dall’artista in quella chiave sarcastica e talvolta spiazzante nella sua drammaticità banale che costituisce il suo marchio di fabbrica.

Info e orari

La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10,00-20,00 e il sabato e la domenica dalle 10.00-22,00. È visitabile anche a Natale, S. Stefano, 31 dicembre, 1 gennaio e 6 gennaio. Si segnala che nelle giornate di sabato 24, domenica 25, lunedì 26 e 31 dicembre e domenica 1, venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 gennaio sarà anche possibile partecipare alle visite guidate a orario fisso che ordinariamente si tengono ogni sabato e domenica alle ore 17:00, per tutta la durata della mostra. Prenotazione consigliata all’indirizzo: prenotazionigruppi@itinera.info

Per ulteriori informazioni, rimando al sito del Museo della Città.

Banksy
Love Is In The Air (Flower Thrower), 2003, serigrafia su carta, 50×70 cm, Collezione privata.

P.S. Buone feste a tutte le lettrici e i lettori di questo blog!

 

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Simone Gasparoni

Simone Gasparoni

Classe 1995, studio Filosofia all'Università di Pisa. Allievo ortodosso di Socrate, ho sempre pensato che le parole siano roba troppo seria per abusarne (lo so, lo so, detta così sembra una scusa degna del miglior cerchiobottismo, per dirla in gergo giornalistico). Romantico per vocazione, misantropo per induzione. Attualmente, in via di riconciliazione con il genere umano attraverso la musica, l'arte, la cultura. Per ora, sembrano buone vie. Oltre che all'Unipi, potete trovarmi in giro in qualche locale o teatro a strimpellare la tastiera. O, con più probabilità, a casa mia. P.S. Ecco, l'ho già fatta troppo lunga...

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