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Recensione “Racconti sull’Innominabile”, Marco Marra & Gerardo Spirito

Recensione “Racconti sull’Innominabile”, Marco Marra & Gerardo Spirito

Racconti sull'InnominabileRACCONTI SULL’INNOMINABILE. IL MACABRO NEL SUD ITALIA

di Marco Marra & Gerardo Spirito

 

Editore: Horti di Giano

Pagine: 148

 

 

TRAMA. Boschi oscuri, custodi di segreti innominabili, paesini montani dimenticati dal tempo e abitati da pochi vecchi incastrati nel proprio bizzarro folklore, oniriche visioni di improponibili orrori. Streghe (o Janare che dir si voglia), presenze inquietanti, animali della notte che si aggirano nei boschi, fino a giungere ai bordi delle abitazioni, dimore antiche come gli dei venerati da chi ci abita. Sei racconti per un’ambientazione macabra inchiodata in un Sud Italia che regala suggestioni che rimarranno oltre la lettura. Perché certi riti, figure, eventi non si potranno mai dimenticare. Marra e Spirito hanno condensato egregiamente la letteratura weird in un moderno gotico italiano. Sembrerebbe un controsenso, ma una cosa è certa: dopo aver letto questi “Racconti sull’innominabile”, ascoltare una storia narrata dal nonno davanti a un vecchio focolare non sarà più la stessa cosa.

 

RECENSIONE.

<<… ci sono cose, a questo mondo, che è meglio non conoscere. So che può sembrare superstizione e nient’altro, ma vedi, che tu ci creda o no, il Male aleggia tra queste montagne>>.

E non solo tra le montagne, aggiungerei. Racconti sull’Innominabile racchiude in sé sei racconti a tema horror/weird che hanno molte cose in comune, ma quella che spicca di più è sicuramente l’ambientazione. Sei storie, sei racconti che ci accompagnano nel folklore del Sud Italia, con personaggi bizzarri e luoghi inquietanti.

<< Il Male e il Bene sono indispensabili l’uno per l’altro.>>

Nonostante l’horror non sia il mio genere prediletto, Marco Marra e Gerardo Spirito sono riusciti a farmi apprezzare questi (orrorifici) racconti. Descriverei questa raccolta come l’insieme di tipici racconti verosimili, come quelli che si fanno ad Halloween, intorno ad un fuoco, ai quali tutti (magari) ridiamo e scherziamo per risultare coraggiosi, ma alla fine pensandoci sono proprio quelli che ti instillano quel senso di paura immotivato. Sono i racconti tramandati, di generazione in generazione; sono le dicerie, delle quali non si ha (e non si può avere) prove scritte e ci si può affidare solo a ciò che viene raccontato.

Quello che so è che l’Inferno, in questo momento, deve essere un posto tranquillo. L’orrore non è lì. L’orrore striscia tra quelle montagne, e non ha l’aspetto che immaginiate.

In Racconti sull’Innominabile, Marra e Spirito riescono a comunicare con un linguaggio semplice rendendo immediato al lettore l’immedesimazione in tali racconti. I personaggi, tutti legati alla loro terra di origine sono strani, ma non abbastanza per svegliare (e quindi salvare) il protagonista: potremmo dire di essere noi, che ci addentriamo in questa lettura come dei viaggiatori inconsapevoli e nonostante le avvisaglie, continuiamo a credere che il Male non sia intorno a noi.

 

Buona lettura a tutti,
Rachele.

 

PS. La Casa Editrice Horti di Giano al Salone Internazionale del Libro di Torino ha annunciato che ci sono già degli accordi cinematografici per l’uscita del film ispirato a questi sei racconti.
Io non me lo perderei.

 

CONTATTI:   

Per richiedere informazioni sulle recensioni, contattami qui: apiedipaginawip@gmail.com

 

Rachele Bini

Rachele, 31 anni. Una, Nessuna, centomila. Copywriter e amante della comunicazione, la scrittura è il suo pane quotidiano. Ha gestito un Ufficio Stampa per una piccola Casa Editrice Indipendente. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno".

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