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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

DIG IT (John Lennon – Paul McCartney – George Harrison – Ringo Starr)

DIG IT (John Lennon – Paul McCartney – George Harrison – Ringo Starr)

DIG IT (John Lennon – Paul McCartney – George Harrison – Ringo Starr)

John Lennon: Voce
Paul McCartney: Pianoforte
George Harrison: Chitarra solista
Ringo Starr: Batteria
Billy Preston: Organo

Registrazione: 8 maggio 1970
Produttore: George Martin
Fonico: Glyn Johns

 

 

 

 

 

 

Come una pietra che rotola

 

 

 

Come una pietra che rotola

Il brano

“Dig It” è uno dei pochi brani accreditati a tutti e quattro i componenti dei Beatles.

Si tratta di una lunga jam session in cui Lennon da sfogo alle fantasie più strane.

Fra questa un omaggio a Bob Dylan, ispirandosi a Like a Rolling Stone,  pronunciando nomie e acronimi senza nessun collegamento col contesto come B.B. King, Doris Day, FBI, CIA, BBC ecc.

Si può riconoscere in sottofondo i vocalizzi della figlia di Linda Eastman di sei anni.

 

E la C.I.A.
E la B.B.C.

 

Registrazione e accordi

“Dig It”  fu registrata in due sessioni.

Si può riconoscere in sottofondo i vocalizzi della figlia di Linda Eastman di sei anni.

In coda si sente John annunciare il brano successivo (Let It Be).

B.B. King
E Doris Day
Matt Bursby

Entraci, entraci, entraci

Di seguito gli accordi (nella notazioen inglese) e a seguire un breve tutorial video:

F Bb C Bb
Like a rolling stone

F Bb C Bb
Like a rolling stone

F Bb C Bb
Like a rolling stone

F Bb C Bb
Like the FBI

F Bb C Bb
And the CIA

F Bb C Bb
And the BBC

F Bb C Bb
B.B. King

F Bb C Bb
And Dorus Day

Entraci, entraci, entraci

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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