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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Minorca per i Digital Nomad

Minorca per i Digital Nomad

Sono tornata a Minorca da Digital Nomad (scarsa come al solito), dopo un lasciamento traumatico con un minorchino, mesi di terapia, un altro caso umano italiano e altri mesi di terapia e… sono felice!

GIORNO 1: Arrivo traumatico

Lo dico senza vergogna, è stata una partenza inventata in 3 settimane. Ho trovato un appartamento con WiFi tutto per me dove stare, grazie ad amici di amici (Minorca è carissima) ed ho sbagliato a prendere i voli.

Ovviamente la Toscana è il posto peggiore per partire in aereo per le destinazioni un po’ meno inflazionate, quindi ho prenotato con fierezza un Pisa – Barcellona (Girona) e un Barcellona – Mahon con compagnie diverse.

I più “listi” avranno capito l’inghippo: sono atterrata a Girona e avevo la coincidenza a El Prat. Menomale che ho avuto un overbooking (menomale fa ridere) sul secondo volo e quindi mi sono presa tutto il tempo per arrivare all’aeroporto di Barcellona El Prat con un autobus comodissimo della compagnia Sagales.

Grazie all’overbooking, ho cambiato volo e sono arrivata alle 22.20 invece che alle 18, appena scesa ho incontrato altre 2 donne che dovevano andare in centro e abbiamo diviso il TAXI, 5 € a testa.

Finalmente ero a Mahon, dopo quasi 2 anni.

GIORNO 2: La favola del Digital Nomad

Già la sera prima mi ero accorta della portata della cosa. L’appartamento valeva la spesa e il viaggio lunghissimo, io una cosa così non me la sarei mai aspettata. A 7 minuti dal centro della capitale di Minorca, dove potevo raggiungere tutto a piedi, ero dentro un appartamento minorchino con pavimento originale (scacchiera bianca e nera) con tocchi di arte, di stile e di Verona (le origini del proprietario sono veronesi) ovunque. Il secondo giorno parte quindi con una bellissima energia e… via fuori a fare la prima colazione con Enseimada, il dolce tipico delle Baleari.

Mentre esco e cerco di orientarmi scopro che l’universo mi sta facendo dei regali immensi: sono arrivata sana e salva, l’appartamento è fighissimo e di fronte a me scopro che vivono delle pecorelle. Una cosa che ho sempre adorato di Minorca è che è piena di animali, due anni primi avevo vissuto vicino a dei maialini a cui davo da mangiare regolarmente. A questo giro, a darmi un po’ di sostegno in questa avventura: le pecorelle. I più fortunati le hanno sentite anche in call.

GIORNO 3 -4: TriathlonTravel

“Lety ti passo a prendere e vieni a mangiare con noi”. E’ Marco di TriathlonTravel, colui che mi ha fatto conoscere Minorca grazie ad un suo viaggio in cui io mi occupavo di Social e casualmente coincidiamo per qualche giorno sull’isola. Così colgo la palla al balzo e mi faccio trovare al porto di Mahon con un po’ di cose tra cui pigiama, costume, felpa (con TriathlonTravel non si sa mai che avventure ti aspettano). Il residence è a Punta Grossa, a picco sul mare. Mi godo la cena tra amici e colleghi e il giorno dopo una mini gita a Binibeca con un bagno in una “vasca” naturale che è piena di pesci. Il mare a Minorca è favoloso. Il ritorno è su Mahon dove il gruppo è solito passeggiare tra i negozi e mangiare al mercato del pesce. Io invece accompagno la cuoca e amica, Marzia, in uno dei miei locali preferiti con alternative Gluten Free: Il Pipet and Co.

GIORNO 6: Il Festival di Yoga

Yogagallery: il festival internazionale di Yoga a Minorca. Avevo comprato il biglietto, quindi era una delle poche cose prefissate. Sono stata 5 ore sul tappeto in un loop, ovvero gli insegnanti si alternavano e tu continuavi. Porto con me un bellissimo ricordo e dei bellissimi gadget, finalmente avevo messo la bandierina anche a Es claustre.

I GIORNI A SEGUIRE…

Dal giorno 6 ho smesso di usare il navigatore, avevo capito come arrivare al porto (uno dei più grandi porti naturali di Europa) e come fare la mia passeggiata mattutina o serale… i miei 10.000 passi al giorno. Sapevo come si arrivava al Mercadona più vicino per fare la spesa e avevo iniziato a fare colazione in tutti i posti che mi erano mancati. E avevo già iniziato a sperimentare tutti i locali nuovi per mangiare, che avevo visto nascere negli anni, grazie alle storie dei miei contatti minorchini.

Nel frattempo avevo anche riniziato a lavorare dalla mia postazione: la finestre di camera con il WiFi di Daniela la vicina!

Praticamente la mia routine è diventata: mangio cammino, cammino mangio!

Fisico da favola!

Ps: ho incontrato anche De Sica e la Mari, in centro città. Molto probabilmente in visita da Ciutadella dove stavano girando un film.

LOCALS: amici vecchi e nuovi

L’ultima settimana è stata all’insegna dei locals. Un altro appuntamento che avevo pianificato era quello con Svenja: la donna più dolce del mondo e amica del mio Ex, che nonostante i mille impegni e i 2 bambini mi ha dedicato più di un’ora in un bar.

Poi altri amici vecchi e nuovi con motorini vecchi e nuovi. Daniela, la vicina, è stata il mio faro nella notte anche nei momenti più bui e poi mi ha presentato Raul che finalmente mi ha riportato al mare a Es Grau.

Minorca per i Digital Nomad: Why not?

Io non so se amo Minorca, ma di sicuro amo Mahon.

Mahon non ha spiagge, ma ha una passeggiata sul porto (medio – lunga) invidiabile che volendo è anche piena di locali e ristoranti. Un corso con negozi e locali che mi piace tantissimo, il mercato del pesce in cui ti puoi riempire di TAPAS. E già da Mahon puoi partire per alcuni cammini più o meno lunghi, come quello che ho fatto io per arrivare a Es Castell. E’ piano di animali, e uno degli ultimi giorni ho trovato anche 2 cavalli in centro. Ogni sera andavo alla fontanella potabile davanti alle pecorelle a riempirmi le bottiglie d’acqua e devo dire che dopo 2 anni, ho incontrato altre persone con il pc a lavorare dai locali.

Minorca e Mahon non sono ancora a portata dei Digital Nomad per il prezzo degli affitti, ma qualcosa si sta muovendo e esistono già 2 CoWorking nella zona industriale.

Non so se Minorca può attirare altri Digital Nomad, ma sicuramente attira me che in quell’isola trovo un ritmo molto più naturale fatto di passeggiate, sole e cibi sani.

Ps: I negozi chiudono il sabato pomeriggio, per tutta la domenica. Il giorno festivo per i negozi è il Lunedì. Sì, la qualità della vita è ottima.

Io sto bene.

Forse sarei potuta stare meglio.

Forse tornerò.

 

Un abbraccio

LeTy-GaGa

Letizia Vallini

Letizia Vallini

Alla soglia dei 30 anni sono tantissime le cose che ha da raccontare. Nativa di Rosignano e di adozione Veronese, nel suo cuore e nella sua mente sogna da un po' gli States. Per cercare di non perdere tutto ciò che le accade, cerca di parlarne: attraverso la radio, la scrittura, l'arte, attraverso il suo lavoro - si occupa di web marketing e community management, colora la sua vita di tinte brillanti. Anche se si sente grata davvero solo quando si accorge di riuscire a colorare un momento della vita degli altri, che sia un secondo, un giorno o il tempo che ci vuole :) .

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