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Leonardo da Vinci – Storia di un Genio (prima parte)

Leonardo da Vinci – Storia di un Genio (prima parte)

Leonardo da Vinci sarà il protagonista del mio articolo di oggi.

 

Considerata la vastità della sua opera, ho deciso di dividere in due parti il pezzo a lui dedicato in modo da poter approfondire al meglio la sua vita.

 

Da Vinci non fu solo un grandissimo pittore. Egli fu anche un grande scienziato e un’altra infinità di cose che, per ovvi motivi, non tratterò. Mi dedicherò solo al Leonardo pittore.

 

Non mi dilungherei oltre, iniziamo subito!

 

Leonardo da Vinci

 

Le origini

 

Leonardo da Vinci nacque nel 1452 e fu il figlio primogenito del notaio Piero da Vinci. Egli ebbe una relazione illegittima con una donna d’estrazione sociale modesta di nome Caterina.

 

Si pensa che il luogo di nascita sia stata la casa ad Anchiano che la famiglia di Piero possedeva. Qui vi era anche un podere dove la madre di Leonardo andò ad abitare. Il battesimo avvenne nella vicina Chiesa parrocchiale di Santa Croce, ma sia il padre che la madre furono assenti dal momento che non erano sposati.

 

Piero si sposò con Albiera di Giovanni Amadori, dalla quale non ebbe figli. Per Caterina, invece, fu cercato un marito che accettasse la sua “condizione”. A tale scopo, venne scelto un contadino di nome Piero del Vacca da Vinci.

 

Leonardo, nonostante fosse un figlio illegittimo, venne comunque ben accolto. Dopo la morte di Albiera (avvenuta nel 1464), Piero si risposò altre tre volte ed ebbe almeno sedici figli. L’artista ebbe così diversi fratellastri, molto più giovani di lui.

 

Da Vinci non ebbe con loro molti rapporti e, alla morte del padre, dovette anche affrontare svariati problemi nella contesa dell’eredità.

 

Formazione e prime opere indipendenti

 

Nel 1462, Piero si trasferì a Firenze con la famiglia, portando con sé anche Leonardo. Inizialmente il bambino venne maldestramente educato dal nonno, dallo zio e dal prete che lo aveva battezzato.

 

Si sostiene che Leonardo da Vinci fosse nato mancino e, visti i pregiudizi della sua epoca sull’uso della mano sinistra, fu probabilmente corretto. L’utilizzo della mano sinistra, infatti, non era ben visto dal momento che era considerata la “mano del diavolo”. A tal proposito, i bambini venivano obbligati a scrivere con la mano destra ed erano talvolta costretti a punizioni corporali.

 

Ad ogni modo, studi recenti hanno accertato che Leonardo fosse invece ambidestro e che dipingesse preferibilmente con la mano sinistra.

 

Successivamente, grazie ad alcuni disegni che Piero aveva mostrato all’amico Andrea del Verrocchio, Leonardo poté fare ingresso nella sua bottega che era una delle più importanti della città.

 

Le prime opere indipendenti di Leonardo da Vinci vengono collocate intorno al 1469. Tuttavia, essendo l’artista ancora molto legato alla scuola del Verrocchio, l’attribuzione dei suoi lavori è stata spesso oggetto di forti dibattiti da parte della critica.

 

Un’opera risalente a questo periodo è il “Ritratto di donna di Washington”,

 

Ginevra de' Benci

 

È una tela importante da citare in quanto la protagonista è Ginevra de’ Benci, la figlia di un importante mercante fiorentino. Questo dimostra che Leonardo riceveva già commissioni anche da parte della ricca borghesia fiorentina.

 

Il misterioso periodo di Leonardo da Vinci

 

Dal gennaio 1474 all’autunno 1478 non si conoscono opere di Leonardo. Questo è decisamente strano se consideriamo che la fama di Da Vinci era nettamente in ascesa. Oltretutto, l’artista aveva anche l’appoggio di un padre ricco e influente. Egli poteva senz’altro aiutarlo a procurarsi commissioni.

 

A tal proposito, l’ipotesi più accreditata pare essere quella che il giovane Leonardo si fosse in quel periodo avvicinato al mondo della Scienza, frequentando l’anziano geografo e astronomo Paolo dal Pozzo Toscanelli.

 

L’accusa di sodomia

 

Nell’aprile del 1476, fu presentata una denuncia anonima contro diverse persone, tra le quali Leonardo, per sodomia nei confronti del diciassettenne Jacopo Saltarelli. Nella Firenze dell’epoca c’era una certa tolleranza verso l’omosessualità ma la pena prevista in questi casi era comunque molto severa. Essa prevedeva, infatti, l’evirazione per i sodomiti adulti e la mutilazione di un piede o della mano per i giovani.

 

Dal momento che tra le varie persone accusate vi era anche un membro della ricca famiglia Tornabuoni, l’accusa venne archiviata e gli imputati furono tutti assolti.

 

Leonardo, in quel periodo, si trovava ancora nella bottega del Verrocchio.

 

Il ritorno alla pittura e la conoscenza dei Medici

 

Dopo questo periodo di assenza, il desiderio di dedicarsi alla pittura dovette tornare a farsi sentire. Leonardo si dedicò infatti a due Madonne, una delle quali è la Madonna Benois, oggi a San Pietroburgo.

 

Intanto, almeno dal 1479, Leonardo non viveva più nella famiglia del padre Piero, come attesta un documento del catasto fiorentino.

 

In questo periodo, Leonardo si avvicinò alla corte di Lorenzo il Magnifico, della quale faceva parte il suo maestro Verrocchio.

 

La prima importante commissione di Leonardo risale al 1481 e fu l’“Adorazione dei Magi”:

 

Leonardo da Vinci

 

L’opera, oggi situata agli Uffizi, venne commissionata dai monaci di San Donato a Scopeto, come pala dell’altare maggiore. Essa doveva essere terminata entro trenta mesi. La commissione fu probabilmente facilitata dal padre Piero, che era notaio per i monaci.

 

Leonardo, tuttavia, non consegnò mai l’opera e, quindici anni dopo, fu sostituita con un dipinto dello stesso soggetto ma realizzata da Filippino Lippi.

 

Leonardo da Vinci in partenza per Milano

 

Nell’estate del 1482, Leonardo era a Milano, probabilmente inviato da Lorenzo il Magnifico.

 

Inizialmente l’artista non venne accolto con particolare entusiasmo e non raccolse gli esiti sperati. Ebbe inoltre non poche difficoltà con la lingua in quanto, all’epoca, ogni popolo parlava esclusivamente il proprio dialetto.

 

Per la sua prima commissione milanese, Leonardo dovette attendere il 25 aprile 1483. Con Bartolomeo Scorione, priore della Confraternita milanese dell’Immacolata Concezione, stipulò un contratto. Questo riguardava una pala da collocare sull’altare della Cappella della Confraternita nella Chiesa di San Francesco Grande.

 

A questo progetto presero parte anche altri due pittori, i fratelli Evangelista e Giovanni Ambrogio de Predis. Essi ospitarono Leonardo nella loro abitazione vicino a Porta Ticinese.

 

La pala in questione è quella della “Vergine delle Rocce”,

 

Vergine delle Rocce

 

La decorazione doveva essere ricca e con abbondanti dorature e doveva essere consegnata entro l’8 dicembre.

 

Agli anni milanesi risalgono anche molti ritratti. Leonardo poté così mettere a frutto gli studi anatomici intrapresi a Firenze. Egli si interessò soprattutto alle fisionomie e agli aspetti psicologici che emergevano dalle caratteristiche fisiche.

 

Fra questi, i ritratti più celebri furono “Ritratto di musico” e la cosiddetta “Belle Ferronnière”, una dama probabilmente legata alla corte sforzesca.

 

Legato alla committenza ducale vi fu sicuramente la celebre “Dama con l’ermellino”,

 

Dama con l'ermellino

 

ovvero il ritratto di Cecilia Gallerani. La presenza dell’animale, oltre a richiamare il cognome della donna (galé in greco), alludeva anche all’onorificenza dell’Ordine dell’Ermellino. Essa era stata ricevuta, nel 1488, da Ludovico il Moro da parte di Ferdinando I di Napoli.

 

Le decorazioni per il Castello Sforzesco

 

Nei due anni successivi le commissioni ducali si fecero sempre più frequenti.

 

Nei primi mesi del 1489 si occupò delle decorazioni nel Castello Sforzesco, per le nozze di Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d’Aragona.

 

Queste, purtroppo, vennero presto sospese per la morte della madre della sposa e furono rimandate all’anno successivo.

 

Negli stessi anni, Leonardo avviò il grandioso progetto per un monumento equestre a Francesco Sforza.

 

L’impresa era enorme e non solo per le dimensioni della statua. Essa, infatti, doveva rappresentare un cavallo nell’atto di impennarsi e abbattersi sul nemico. La statua, inoltre, doveva essere fusa in bronzo.

 

Leonardo trascorse mesi interi a studiare i cavalli, frequentando anche le scuderie ducali per osservare da vicino l’anatomia di questi animali.

 

Leonardo da Vinci a Pavia

 

Nel 1490, Leonardo andò a Pavia, su richiesta dei fabbricieri del Duomo. Vi si recò con Francesco di Giorgio Martini, architetto e autore del Trattato di architettura.

 

Allo stesso periodo, risalgono anche degli studi sul corpo umano e sulle sue perfette proporzioni. Essi culminarono con l’esecuzione del celebre disegno dell’Uomo vitruviano.

 

Uomo vitruviano

 

Una volta rientrato a Milano, Leonardo ricevette la visita della madre Caterina.

 

A questo periodo risale il “Salvator mundi”, la raffigurazione della vera immagine di Cristo,

 

Leonardo da Vinci

 

In questa tela, Gesù è raffigurato frontalmente e a mezza figura, come tipico dell’iconografia. Egli alza la mano destra per benedire mentre nella sinistra tiene il globo, simbolo del suo potere universale.

 

Per il momento mi fermerei qui. Spero, ovviamente, di avervi messo una certa curiosità. Ci vediamo fra due settimane per la seconda parte della vita di Leonardo da Vinci.

 

 

 

Alice Antoni

Alice Antoni

Alice ama leggere e adora gli animali, in particolare i conigli. È da sempre appassionata di arte e di riciclo creativo.

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