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Recensione “Due Vite” – Emanuele Trevi

Recensione “Due Vite” – Emanuele Trevi

Due Vite  Premio strega 2021DUE VITE 

di Emanuele Trevi

Editore: Neri Pozza

Pagine: 125

 

 

 

TRAMA. «L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti e cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all’apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, cosi propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l’aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l’ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell’unicità di questo libro non stanno nell’impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l’amicizia. Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all’ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell’ozioso infame, non ci mette lo zampino».

 

RECENSIONE.

A volte, mentre scrivo, mi sembra di procedere in mezzo ai ricordi che chiedono attenzione come gente che tende la mano sperando in un’elemosina. Pia e Rocco che litigano perché lei si rifiuta di ospitarlo in campagna assieme a una nuova fidanzata, mentre lei era rimasta amica della vecchia.

Emanuele Trevi, finalista della 75° edizione del Premio Strega 2021, nel suo libro intitolato Due Vite edito da Neri Pozza, racconta l’esistenza di due suoi cari amici, Rocco Carbone e Pia Pera entrambi dei grandi scrittori che però sono stati poco considerati e mai del tutto compresi nella scena italiana e scomparsi prematuramente uno nel 2008 e l’altra nel 2016.

Rocco Carbone suona, in effetti, come una perizia geologica. E molti lati del suo carattere per niente facile suggerivano un’ostinazione, una rigidità da regno minerale.

I personaggi di questo testo sono due persone realmente esistite, che sono state descritte dall’autore nella loro vita di tutti i giorni, con le loro complessità e le loro problematiche.
Molto spesso tendiamo a pensare che le persone di successo, che hanno risultati dal punto di vista pubblico (come Rocco e Pia) non abbiano una vita perfetta, senza difficoltà.
Emanuele Trevi ci mostra invece il lato più intimo di questi due personaggi e scopriamo anche che non è tutto rosa e fiori.

Ma prima di parlare del capolavoro di Rocco, torno volentieri su Pia, la <<signorina inglese>>: una specie di Mary Poppins all’incontrario, per nulla pedagogica, dotata di pericolose riserve di incoerenza e suscettibilità stranamente amalgamante a una dolcezza del carattere che a volte erompeva in maniera commovente dai modi ironici e maliziosi.

Due Vite è un testo davvero molto interessante: devo ammettere che inizialmente non mi ha rapita come pensavo, perché non conoscevo i due personaggi raccontati in questo libro (scusate l’ignoranza); nonostante questa prima difficoltà, mi è piaciuto conoscere aspetti di questi personaggi andando avanti pian piano con la lettura: sicuramente per chi conosce la biografia e ha letto i libri di entrambi i protagonisti, Due vite risulterà un libro meravigliosamente perfetto.

 

Buona lettura a tutti,
Rachele.

 

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Rachele Bini

Rachele, 31 anni. Una, Nessuna, centomila. Copywriter e amante della comunicazione, la scrittura è il suo pane quotidiano. Ha gestito un Ufficio Stampa per una piccola Casa Editrice Indipendente. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno".

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