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William Blake – il visionario artista romantico

William Blake – il visionario artista romantico

William Blake è l’artista che ho scelto oggi per continuare la serie sui pittori romantici.

 

Egli, come John Constable (che abbiamo visto nel precedente articolo) e William Turner (che abbiamo invece visto qualche tempo fa) era un pittore inglese, noto sia in campo artistico che in campo letterario.

 

Le sue sono opere indubbiamente molto particolari; a mio avviso o si amano o si odiano. Io faccio sicuramente parte del primo team e concordo pienamente con quanto disse William Wordsworth:

 

Non c’è dubbio che questo pover’uomo fosse pazzo ma c’è qualcosa nella sua pazzia che attira il mio interesse più della sanità di Lord Byron e Walter Scott.

 

Non mi perderei in ulteriori chiacchiere ed inizierei subito a raccontarvi qualcosa su di lui.

 

ritratto

 

Infanzia e Adolescenza

 

William Blake nacque a Londra nel 1757 in una famiglia borghese. Era il terzo di sette figli, due dei quali morirono prematuramente. William non frequentò mai la scuola ma fu educato a casa dalla madre.

 

Fin da giovane Blake sostenne di avere delle visioni. Tra gli otto e i dieci anni, mentre viveva a Londra, affermò di aver visto un albero pieno di angeli. Quando tornò a casa e raccontò la sua visione, fu solo l’intervento della madre ad evitargli di essere picchiato dal padre. Nonostante questo William sostenne di aver avuto visioni per tutta la sua vita e queste si concretizzavano molto spesso nelle sue opere.

 

L’immaginazione non è uno stato mentale: è l’esistenza umana stessa.

 

Blake

 

I primi lavori artistici di Blake furono quelli con l’incisione; egli iniziò copiando i disegni delle antiche rovine greche che il padre acquistava per lui. Una nota di particolare importanza è il fatto che i suoi genitori appoggiarono fin da subito il talento artistico del figlio e fu anche per questo che decisero di non mandarlo a scuola bensì di iscriverlo subito a dei corsi di disegno. In questo stesso periodo il ragazzo iniziò a manifestare un certo interesse anche per la lettura e la poesia.

 

Nell’agosto 1772, Blake iniziò un apprendistato presso l’incisore James Basire che durò per ben sette anni. Al termine di questo periodo, raggiunti quindi i 21 anni, William sarebbe diventato un incisore a tutti gli effetti. Nel corso di tale apprendistato, il giovane venne inviato dal suo maestro a copiare dal vivo i particolari delle chiese gotiche di Londra, tra le quali Westminster.

 

Blake

 

Nel 1778 Blake si iscrisse alla Royal Academy per seguire un corso della durata di sei anni e, dopo circa cinque anni, conobbe John Flaxman, uno scultore inglese che divenne il suo mecenate. In quello stesso periodo conobbe anche Catherine Boucher, colei che diventerà poi sua moglie.

 

L’inizio della carriera di Blake

 

William si stava riprendendo dalla fine di una relazione disastrosa quando conobbe Catherine. La giovane donna si mostrò molto comprensiva con Blake e la sua sensibilità lo fece perdutamente innamorare. La coppia convolò a nozze il 10 agosto 1782. Dal momento che Catherine era analfabeta, William le insegnò a leggere e scrivere e, col tempo, le insegnò anche l’arte dell’incisione. La donna fu per l’artista un sostegno costante e gli rimase sempre accanto, anche di fronte alle molteplici avversità della vita. William e Catherine rimasero uniti anche quando capirono di non poter avere figli.

 

Newton

 

Alla morte del padre, William e suo fratello Robert aprirono una tipografia ed iniziarono a collaborare con l’editore Joseph Johnson. Grazie a quest’ultimo, i due fratelli entrarono in contatto con i più importanti intellettuali inglesi dell’epoca. Blake iniziò anche a sperimentare l’incisione a rilievo, un metodo che gli sarà poi utile per i suoi libri, i suoi dipinti e la sua poesia.

 

Verso il 1800, Blake si trasferì in un cottage nel West Sussex per illustrare le opere del poeta William Hayley. Con il passare del tempo l’artista iniziò a nutrire del rancore verso il suo committente in quanto si convinse che Hayley lo pagava molto meno di quanto avrebbe potuto permettersi.

 

Blake non ebbe particolare fortuna con i committenti ed i commercianti. Un altro spiacevole episodio si verificò quando all’artista venne l’idea di realizzare i ritratti dei personaggi de “I racconti di Canterbury”. William si rivolse a Robert Cromek ma costui, consapevole dell’eccentricità di Blake, si impadronì della sua idea e affidò l’incarico a Thomas Stothard. Inutile dire che William, giustamente, si risentì molto di questo inganno e interruppe ogni rapporto con Stothard, un tempo suo amico.

 

E’ più facile perdonare un nemico che perdonare un amico

 

Divina Commedia

 

William Blake e la Divina Commedia

 

Nel 1824 John Linnel chiese a Blake di illustrare l’Inferno di Dante. Tali illustrazioni non si presentano come un semplice accompagnamento al testo bensì sembrano rivedere in maniera critica gli aspetti spirituali e morali. Nonostante questo Blake condivideva diversi pensieri con Dante e fu ben felice di cimentarsi in tali illustrazioni; pare addirittura che, sebbene fosse prossimo alla morte, si dedicò al suo incarico con tutto l’impegno possibile arrivando a spendere i suoi ultimi scellini per comprare il materiale necessario a concludere l’opera.

 

Divina Commedia

 

Purtroppo William non fece in tempo a terminare le sue illustrazioni. Egli morì nel 1827 ma del suo progetto restano la bellezza di 102 acquerelli tra Inferno, Purgatorio e Paradiso.

 

La morte di Blake

 

E’ molto triste il racconto in merito alla morte di William Blake. Egli lavorò alle illustrazioni della Divina Commedia in maniera incessante mentre la moglie, consapevole del poco tempo che restava al marito, gli rimase accanto in lacrime. Il pittore, guardandola, le disse che per lui era sempre stata come un angelo e le chiese di restare ferma per poterle fare un ritratto che oggi, purtroppo, è andato perduto. Verso le sei della sera del 12 agosto 1827, dopo aver promesso a Catherine che sarebbe rimasto per sempre con lei, William Blake morì.

 

Divina Commedia

 

Catherine riuscì a pagare il funerale solo grazie ai soldi prestatole da Linnel. Blake venne sepolto nello stesso cimitero dove erano sepolti anche i suoi genitori. Dopo la morte dell’amato marito, Catherine iniziò a fare la governante presso la casa di Frederick Tatham, artista che faceva parte di un gruppo di seguaci di William Blake. La donna morì nel 1831, a distanza di soli quattro anni dalla morte del marito.

 

Nel 1957, in memoria di William e di Catherine, è stata posta una lapide all’Abbazia di Westminster.

 

Crea le tue regole o sarai schiavo di un altro.

 

Alice Antoni

Alice Antoni

Alice ama leggere e adora gli animali, in particolare i conigli. È da sempre appassionata di arte e di riciclo creativo.

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