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Amedeo Modigliani – la sregolata vita di un grande artista

Amedeo Modigliani – la sregolata vita di un grande artista

“Amedeo Modigliani – la sregolata vita di un grande artista” è il titolo del mio nuovo articolo.

 

Proprio in questo periodo Livorno sta ospitando una mostra a lui dedicata e, questo fine settimana, dovrei finalmente aver modo di visitarla.

 

Per chi mi conosce saprà che io amo sempre documentarmi prima di una mostra. E’ così che ho deciso di scrivere il mio articolo di oggi su Amedeo Modigliani. In occasione del centenario della morte dell’artista, sempre Livorno lo ha celebrato con un suggestivo spettacolo di luci, musica e videoproiezioni dedicate ai suoi quadri presso le Terme del Corallo, al quale ho avuto modo di prendere parte.

 

E’ con questo emozionante ricordo che inizio a raccontarvi la sua vita.

 

Modigliani

 

La giovinezza

 

Amedeo Modigliani, l’ultimo di quattro figli, nacque a Livorno il 12 luglio del 1884 da una famiglia ebraica. Il padre, Flaminio, discendeva da una famiglia originaria di Roma. La madre, Eugénie Garsin, era nata a Marsiglia ma era di famiglia livornese da diverse generazioni.

 

Quando Amedeo nacque, la famiglia stava attraversando un periodo tutt’altro che roseo. L’impresa agricola e mineraria del padre era, infatti, in bancarotta. Purtroppo, anche la situazione finanziaria dei Garsin non era delle migliori. Eugénie si impegnò con tutte le sue forze per cercare di risollevare le sorti della sua famiglia. Grazie ai ricavi provenienti da una scuola materna ed elementare da lei fondata, alle lezioni private e alla sua attività di traduttrice e critica letteraria, Eugénie impedì il tracollo economico della sua famiglia. La donna, inoltre, si preoccupò personalmente dell’istruzione dei suoi figli.

 

albero e casa

 

Fu in particolare Amedeo a beneficiare delle attenzioni della madre in quanto, sin dall’adolescenza, fu vittima di diversi problemi di salute. A soli quattordici anni, venne colpito da febbre tifoide e, dopo due anni, fece il suo esordio la tubercolosi. A causa di questa malattia, Modigliani fu costretto ad abbandonare gli studi e a trascorrere molto tempo in casa. E’ in questo periodo che il giovane iniziò a mostrare una certa passione per il disegno.

 

Fu in un momento in cui la malattia gli provocò un forte attacco che riuscì a strappare alla madre una promessa. Egli desiderava poter andare a lavorare presso lo studio di Guglielmo Micheli: allievo di Giovanni Fattori e uno dei pittori più affermati di Livorno. E’ proprio da lui che riuscì ad apprendere le prime nozioni pittoriche ed a conoscere lo stesso Fattori dal quale subirà l’influenza del movimento dei Macchiaioli.

 

amazzone    il violoncellista

 

I primi viaggi

 

Nel 1902 Modigliani si iscrisse ad una scuola a Firenze mentre, successivamente, si spostò a Venezia per frequentare l’Istituto per le Belle Arti. Nel 1906 Amedeo si trasferì a Parigi, all’epoca considerata una delle città più all’avanguardia dal punto di vista artistico. Qui si sistemò presso il Bateau-Lavoir, uno stabile nel quartiere di Montmartre. Modigliani si lasciò inizialmente influenzare dalla pittura di Henri de Toulouse-Lautrec, ma in seguito l’arte di Paul Cézanne gli fece totalmente cambiare idea.

 

Nonostante l’apprezzamento per Cézanne e per il movimento Cubista, Modigliani finì con lo sviluppare uno stile unico. Si dice che riuscisse a completare un ritratto in pochissimo tempo e che, una volta terminato un lavoro, non eseguisse mai un ritocco.

 

la bambina in azzurro

 

Amedeo si era inizialmente dedicato anche alla scultura, realizzando alcune opere che vennero esposte al Salone d’autunno del 1912. Purtroppo le polveri generate da questa attività non facevano che peggiorare la sua tubercolosi e questo lo costrinse ad abbandonare la scultura per dedicarsi unicamente alla pittura.

 

La prima mostra e l’incontro con Jeanne Hébuterne

 

Nel dicembre del 1917 si tenne la prima mostra di Modigliani. Come ci si può immaginare, si venne a creare un certo scandalo a causa della notevole quantità di nudi ritratti e il capo della polizia di Parigi lo costrinse a chiudere l’esposizione dopo solo poche ore dalla sua apertura.

 

nudo disteso    nudo seduto sul divano

 

Dopo aver ricevuto la notizia da una sua ex amante di essere padre di un bambino che l’artista decise di non riconoscere come suo, Amedeo conobbe la donna della sua vita, la pittrice Jeanne Hébuterne. I due si trasferirono in Provenza dove nacque la loro bambina alla quale venne dato lo stesso nome della madre, Jeanne.

 

jeanne hébuterne    jeanne con cappello

 

L’artista era supportato da Léopold Zborowski, scrittore e mercante d’arte polacco che si prodigava per aiutare vari artisti nella vendita delle loro opere. Tuttavia, Modigliani finiva con lo sprecare i suoi guadagni in droghe e alcol, cosa purtroppo comune nell’ambiente di Montparnasse.

 

ritratto di léopold zborowski

 

Nel maggio del 1919 Modigliani, in compagnia di Jeanne e della loro figlia, fece ritorno a Parigi dove affittò un appartamento. In questo periodo Amedeo e Jeanne dipinsero moltissimi ritratti che vedevano protagonisti l’uno o l’altra o entrambi. Purtroppo lo stile di vita sregolato condotto dall’artista lo portò ad un rapido peggioramento.

 

Gli ultimi momenti

 

Una mattina del gennaio 1920 un inquilino del piano sottostante trovò Modigliani delirante nel letto mentre si aggrappava a Jeanne, incinta di nove mesi del loro secondo figlio. Venne chiamato un medico ma ormai la situazione era grave: Amedeo si trovava in preda ad una meningite tubercolare.

 

L’artista venne ricoverato in ospedale, circondato dagli amici più cari e dalla inconsolabile compagna ma, all’alba del 24 gennaio 1920, morì. Venne celebrato un gran funerale al quale presero parte le comunità artistiche di Montmartre e di Montparnasse.

 

 Jeanne, straziata dal dolore, si gettò da una finestra al quinto piano all’indomani della morte del compagno. Ella venne inizialmente sepolta nel cimitero di Bagneux. Nel 1930, la sua famiglia concesse che le sue spoglie venissero tumulate accanto a quelle del suo amato Amedeo. La piccola Jeanne Modigliani venne invece affidata alla nonna paterna.

 

Per chi volesse visitare la mostra a lui dedicata ricordo che avete tempo fino al 16 febbraio 2020 presso il Museo della Città in Piazza del Luogo Pio a Livorno. Per informazioni su orari e prezzi dei biglietti vi rimando al sito:

 

http://www.comune.livorno.it/articolo/mostra-modigliani-al-museo-della-citta-dal-7-novembre-2019-al-16-febbraio-2020

 

ritratto di lunia czechowska

 

 

Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi.

 

 

Alice Antoni

Alice Antoni

Alice ama leggere e adora gli animali, in particolare i conigli. È da sempre appassionata di arte e di riciclo creativo.

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