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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

I’VE GOT A FEELING (Lennon – McCartney)

I’VE GOT A FEELING (Lennon – McCartney)

 I’VE GOT A FEELING (Lennon – McCartney)

Paul McCartney: voce, basso
John Lennon: voce, chitarra ritmica
George Harrison: cori, chitarra solista
Ringo Starr: batteria
Billy Preston: piano elettrico

Produttore: George Martin
Fonico: Glyn Johns

 

 

 

Ho una sensazione, una sensazione nel profondo
Oh sì, oh sì
Ho una sensazione, una sensazione che non riesco a nascondere
Oh no, oh no
Sì, sì ho una sensazione

 

 

Oh per favore credimi
Non vorrei proprio perdere il treno
Oh sì, oh sì
E se tu mi lasci non sarò di nuovo in ritardo
Oh no, oh no, oh no
Sì, sì ho una sensazione, sì
Ho una sensazione

Il brano

“I’ve Got a Feeling” è un brano “speculare” a A Day in the Life: come in questo brano la parte inziale e finale è di uno dei due leader mentre l’interno è dell’altro. Soltanto che in questo cvaso, al contrario del capovaloro di Sgt. Pepper, le parti sono inverite, è l’incipt e il finale sono di Paul e l’intermezzo è di John.

Per tutti questi anni ho vagabondato
Chiedendomi come mai nessuno mi dicesse
Che tutto ciò che cercavo era qualcuno
Che assomigliasse a te

Ho una sensazione che mi fa sentire vivo
Oh sì, oh sì
Ho una sensazione, credo che tutti lo sappiano
Oh sì, oh sì, oh sì
Sì, sì ho una sensazione, sì

 

Tutti hanno avuto un anno difficile
Tutti si sono divertiti
Tutti hanno avuto un sogno bagnato
Tutti hanno visto la luce del sole
Oh sì, oh sì, oh sì
Tutti hanno avuto un anno buono
Tutti si sono lasciati andare
Tutti se la sono presa comoda
Tutti hanno puntato i piedi
Oh sì

 

Registrazione e accordi

“I’ve Got a Feeling  fu registrato fra il 232 e il 29 gennaio 1969 nelle famose Get Back Sessions.

Il brano su fra quelli nel famoso Rooftops Concert.

Tutti hanno avuto un anno buono
Tutti hanno avuto un momento difficile
Tutti hanno avuto un sogno bagnato
Tutti hanno visto la luce del sole
Tutti hanno avuto un anno buono
Tutti si sono lasciati andare
Tutti se la sono presa comoda
Tutti hanno puntato i piedi
Oh sì

Ho una sensazione…

Di seguito gli accord nella notazione inglese e a seguire un breve tutorial video:

A D A D
I’ve got a feeling, a feeling deep inside
A D A D
Oh yeah, Oh yeah. (that’s right)
A D A D
I’ve got a feeling, a feeling I can’t hide
A D A
Oh no. no. Oh no! Oh no.
A7 E G D A
Yeah! Yeah! I’ve got a feeling. Yeah!

A D A D
Oh please believe me, I’d hate to miss the train
A D
Oh yeah, yeah, oh yeah.
A D A
And if you leave me I won’t be late again
D A
Oh no, oh no, oh no.
A7 E G D A
Yeah Yeah I’ve got a feeling, yeah.
A
I got a feeling.

E7
All these years I’ve been wandering around,
G7
Wondering how come nobody told me
D
All that I was looking for was somebody
D A
Who looked like you.
A D A D
I’ve got a feeling that keeps me on my toes
A D
Oh yeah, Oh yeah.
A D A D
I’ve got a feeling, I think that everybody knows.
A D A
Oh yeah, Oh yeah, Oh yeah.
A7 E G D A
Yeah! Yeah! I’ve got a feeling. Yeah!

A D
Ev’rybody had a hard year.
A D
Ev’rybody had a good time.
A D
Ev’rybody had a wet dream.
A D
Ev’rybody saw the sunshine.
A D
Oh yeah, Oh yeah. Oh Yeah.
A D
Ev’rybody had a good year.
A D
Ev’rybody let their hair down.
A D
Ev’rybody pulled their socks up. (yeah)
A D
Ev’rybody put their foot down.

Oh yeah. Yeah! WOOOOHOO!

Ho una sensazione…

 

Live e cover

Fra le cover più importante citiamo quella di Norah Jones in un concerto all’Empire State Building nel dicembre2021. Inoltre rappresentiamo un clamoroso live di Pau McCartney che si intervalla live nel 2022 con John Lennon nel Rooftops Concert video.

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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