Negli anni, mi ero convinta dell’idea che la Toscana non avesse delle tradizioni o delle storie particolari da raccontare: vuoi perché la domenica al pranzo in famiglia su linea verde ho sempre visto le tradizioni di altre regioni, vuoi perché quando sei piccina ti interessano solo le serie tv sui vampiri e la tua crush settimanale, vuoi perché la storia studiata a scuola l’ho odiata e continuerò ad odiarla per il resto dei miei giorni, vuoi perché i miei nonni sono venuti a mancare presto e non hanno avuto il tempo di trasmettermi le storie da tramandare di generazione in generazione.
Insomma, una serie di sfortunati eventi e un carattere non molto propenso allo studio del passato e delle tradizioni.
Con il tempo però (e per questo dico che sto invecchiando), ho iniziato sempre di più ad apprezzare i libri che raccontano storie locali: Domenica 26 novembre, ho avuto il piacere di essere alla presentazione di Frontemare – Storie comuni e straordinarie dai porti della Toscana, che si inserisce molto bene in questa categoria e arricchisce la comunità con delle storie toscane (realmente accadute) da raccontare.
Frontemare: il libro che nasce da un’esperienza forte
Il libro, edito da Minerva, nasce da un progetto patrocinato con la Regione Toscana: Lungo la Toscana e il suo arcipelago e ha visto navigare l’autore in 19 porti e raccogliere le storie e le avventure di gente straordinariamente normale, che vive nei pressi dei porti: storie che non hanno mai avuto una notorietà giornalistica, ma che sono talmente importanti da scriverle nero su bianco.
Ma prima di questo passaggio, c’è un’esperienza molto forte che fa decidere a Massimo di intraprendere questo viaggio: È la storia di Filippo Boreali, 82 anni e uno degli ultimi cavatori delle miniere del Ginevro e del Vallone, parte del complesso delle miniere di Calamita a Capoliveri, attive fino al 1981. Una storia, anch’essa riportata nelle prime pagine, che smuove nell’animo di Massimo la voglia di raccontare storie come queste da lasciare in eredità alle future generazioni.
Il viaggio in barca a vela
Come si evince dal progetto, questo libro è stato scritto in viaggio, percorrendo miglia e miglia in barca a vela, di cui Massimo è un grande appassionato. La barca con cui ha fatto questo viaggio è la Mary Bird VII, una Amel Super Maramu, anch’essa è testimone di una storia e di una strana serie di coincidenze, come se il destino avesse messo lo zampino in questo viaggio: È un racconto davvero avvincente ed incredibile, che vorrei scopriste da soli.
In questo viaggio, sia marittimo che evolutivo, Massimo ha detto di aver cambiato moltissimo il suo stile di scrittura, da uno molto asciutto, dal linguaggio giornalistico, ad uno molto più elaborato e arricchito di particolari.
Quello che posso dire io, da aspirante giornalista e lettrice, è che Frontemare è un libro che ho iniziato a leggere la sera stessa e che ho ultimato il giorno successivo, questo per dimostrarvi quanto il testo sia avvincente e fruibile da chiunque.
Il contributo di Cecina su Frontemare
Il libro racchiude le storie di (quasi) tutti i porti della Toscana e anche Cecina ha contribuito, raccontando a Massimo una storia che, malgrado sia nata e vissuta a Cecina per 28 anni, non conoscevo e che devo dire mi ha emozionata molto.
La storia che ti accenno riguarda la vita e la storia d’amore di Mary Bientinesi e di suo marito Benito e del miracolo che che c’è dietro un avvenimento in particolare. Così su due piedi questi due nomi potrebbero non dirti niente, ma se sei di Cecina e ti dico “Ristopescheria da Mery” potrebbe accendersi una lampadina. Una storia che ha davvero dell’incredibile e che fa capire quanto la società sia cambiata rispetto a quei giorni.
Una dedica speciale
Prima di lasciarti, vorrei sottolineare quello che Massimo ha evidenziato per tutta la durata della presentazione: a chi è rivolto questo libro e perché. E vorrei lasciarti direttamente le sue parole:
“Il libro è dedicato ai giovani e spero che le storie delle persone che ho raccontato siano d’ispirazione per tutti loro e non solo. I personaggi descritti sono esempio di rettitudine, moralità, attaccamento al lavoro, passione, generosità e solidarietà, quindi se riusciremo a far si che qualcuno imiti le vite di questi personaggi, per me sarà già una vittoria. Il libro è uno spaccato dell’Italia migliore, la parte genuina e bella di cui tutti noi dovremmo essere orgogliosi. Frontemare è tutto questo. Un libroverità composto da un insieme di racconti diversi, di vite differenti per momento storico e contesto sociale. Mi auguro inoltre che possa diventare una strenna di Natale, nell’occasione di regale agli altri un buon cuore”.
Buona lettura tutti,
Rachele
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