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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

DIG A PONY (Lennon – McCartney)

DIG A PONY (Lennon – McCartney)

DIG A PONY (Lennon – McCartney)

John Lennon – voce, chitarra ritmica
Paul McCartney – armonie vocali, basso
George Harrison – chitarra solista
Ringo Starr – batteria
Registrazione: 30 gennaio 1969

Produttore: George Martin
Fonico: Glyn Johns

 

 

 

 

 

Mi piace un pony
beh tu puoi festeggiare quel che vuoi
sì tu puoi festeggiare quel che vuoi

 

 

 

 

Il brano

“Dig a Pony” è un brano di John Lennon.

E’ il secondo pezzo dell’album Let It Be.

La canzone è uno dei classici nonsense di John Lennon

Originariamente doveva intitolarsi “All I Want Is” .

 

Oh,
adesso faccio il pirata della strada
Beh puoi penetrare qualsiasi posto in cui vai
Sì, puoi penetrare qualsiasi posto in cui vai
Ti ho detto così, tutto quel che voglio sei tu
Tutto deve essere proprio come vuoi tu
perchè…

Registrazione e accordi

“Dig a Pony”  fu registrata direttamente in occasione del roofftop concert, il famoso concerto che i Beatles fecero sul tetto degli studi della EMI.

All’iniziio si distingue nettamente una “falsa partenza” di Ringo, che stava spengendo una sigaretta.

Raccolgo un cane luna
Beh puoi emanare tutto quello che sei, sì puoi farlo
Sì puoi emanare tutto quello che sei
oh
adesso faccio rotolare una pietra
sì puoi imitare tutti quelli che conosci
Sì, puoi imitare tutti quelli che conosci
Ti ho detto così, tutto quel che voglio sei tu
Tutto deve essere proprio come vuoi tu
perchè…

 

 

sento il vento soffiare
Beh puoi indicare tutto quello che vedi
Sì puoi indicare tutto quello che vedi

Di seguito gli accordi  e a seguire un breve tutorial video:

Intro]
| G | D | A | % |
| G | D | A | % |

[Verse 1]
A D/A A D/A A F#m
I, hi hi, hi hi, dig a pony
Bm G7
Well, you can celebrate anything you want
Bm G7 E
Yes, you can celebrate anything you want, oh

[Verse 2]
A D/A A D/A A F#m
I, hi hi, hi hi, do a road hog
Bm G7
Well, you can penetrate any place you go
Bm G7 E
Yes, you can penetrate any place you go, I told you so

[Chorus]
G D A
All I want is you
G D A
Everything has got to be just like you want it to, because …

[Verse 3]
A D/A A D/A A F#m
I, hi hi, hi hi, pick a moon dog
Bm G7
Well, you can radiate everything you are
Bm G7 E
Yes, you can radiate everything you are, oh now

[Verse 4]
A D/A A D/A A F#m
I, hi hi, hi hi, roll a stoney
Bm G7
Well, you can imitate everyone you know
Bm G7 E
Yes, you can imitate everyone you know, I told you so

[Chorus]
G D A
All I want is you
G D A
Everything has got to be just like you want it to, because … oh

[Solo]
| A | % | % | % | F#m | % |
| Bm | G7 | % | Bm | G7 | E7 | % |

[Verse 5]
A D/A A D/A A F#m
I, hi hi, hi hi, feel the wind blow
Bm G7
Well, you can indicate everything you see
Bm G7 E
Yes, you can indicate anything you see

[Verse 6]
A D/A A D/A A F#m
I, hi hi, hi hi, roll a lorry
Bm G7
Well, you can syndicate any boat you row
Bm G7 E
Yeah, you can syndicate any boat you row, I told you so

[Chorus]
G D A
All I want is you
G D A
Everything has got to be just like you want it to, because …

[Outro]
| G | D | A | % |
| G | D | A | % | A

Oh
adesso, compro un trolley
Beh puoi governare qualsiasi barca tu remi
Sì, puoi governare qualsiasi barca tu remi
Ti ho detto così, tutto quel che voglio sei tuTutto deve essere proprio come vuoi tu
perchè…

Live e cover

Non c’è molto materiale in rete su interpretazioni della canzone. Ne ciaitiamo una particolarmente pregevole dell’artista St. Vincent polistrumentista statunitense.

Ovviamente, non può mancare la versione live del rooftop concert.

 

 

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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