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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

A qualcuno piace il caldo

A qualcuno piace il caldo

A qualcuno piace il caldo.

A me, per esempio.

L’ho già scritto da qualche parte quasi sicuramente, probabilmente anche su questo blog. Oh, a me il caldo piace, fosse per me starei a Tenerife o comunque in quei posti dove la temperatura media è sempre superiore ai 20 gradi centigradi.

Leggo sui social persone che, un secondo dopo l’aumento delle temperature (ed eravamo, fate conto, sui 25 gradi) scrivere “aaah non ne posso più, ridatemi l’inverno”.

Cosa???? Davvero si vuole l’inverno????

Oh, ci mancherebbe, ognuno è libero eh, c’è posto per tutti, ma in che senso “ridatemi l’inverno”?

Giornate cortissime, tutti fuori imbacuccati, col freddo che ci sbrina e voi rimpiangete questo?

Boh.

Chi scrive i propri rimpianti invernali ha nostalgia per esempio della cioccolata calda (che fra l’altro io non bevo), dello stare in casa accoccolati sul divano (sono single), sennò comunque a leggere un libro (questo ci può stare).

Sì, ok, tutto molto bello. Ma FA FREDDO!

Uno dei motivi per il quale preferisco – a livello climatico – l’estate è perché, per esempio, per uscire bastano maglietta e pantaloncini, che bellezza…

D’inverno, invece: la maglietta di lana, una maglia o una camicia, un maglione o una giacca, il piumino, che rottura di…..

Le giornate durano di più, anzi ora ho un po’ di tristezza perché da più di un mese le giornate si stanno accorciando ma sempre meglio del tramonto alle 16.40!

Poi, naturalmente, c’è caldo e caldo.

Non sono un fan del caldo di quest’ultimo periodo, per esempio: il troppo stroppia.

L’aria condizionata non rientra nelle mie simpatie, nemmeno il ventilatore. Magari, dopo aver letto questo, c’è chi mi potrà chiedere “e come fai???”.

Eh, come faccio.

Niente, nel tempo libero sto all’aperto (basta anche essere proprio fuori casa, non dico sugli scalini ma quasi) fino a quando l’umidità non mi dice che devo tornare dentro. Ma comunque niente aria condizionata, niente ventilatori, ecc.

Per farvi capire meglio: era agosto del 2012, metà agosto, non mi ricordo se tipo il 14 agosto, il 16 agosto o giù di lì. Col mio migliore amico eravamo andati ad una lezione di tennis. Lezione di tennis fissata all’aperto intorno alle 11 di mattina (se rimembro bene).

Naturalmente sopra la maglietta avevo la giacca della tuta, perché giocare a tennis dalle 11 alle 12 avrebbe provocato sicuramente una quantità di sudore importante, quindi meglio mettersi qualcosa sopra appena finito.

Dopo la lezione torniamo in macchina, la mia macchina, che avevo parcheggiato in un posto senza copertura (i posti col tetto coperto erano finiti).

Dunque potete immaginare la temperatura di una macchina parcheggiata al sole, alle 12, con noi sudati e con le giacche della tuta sopra.

Il mio migliore amico ovviamente vuole abbassare i finestrini, ma lo stoppo subito: siamo sudati, col finestrino acceso possiamo prendere fresco, dobbiamo stare attenti.

Se il mio migliore amico è rimasto tale dopo quel momento, significa che la nostra amicizia è veramente ma veramente forte.

Vi lascio però immaginare in quanti millisecondi uscì dall’auto dopo che lo avevo riportato a casa.

La fine dell’estate, ragionando come ragionavo da bambino e da adolescente, mi può piacere perché ricomincia il Campionato di calcio, ecc. Altrimenti no, a livello climatico proprio no.

Magari comunque a fronte del troppo caldo, questo sì, un abbassamento delle temperature – non dico eccessivo, ma tipo 2 o 3 gradi, ecco – mi potrebbe trovare d’accordo.

Fra l’altro nella mia zona non ha messo pioggia, ma se bisogna sperare nella pioggia c’è il rischio che cadano chicchi di grandine grossi come palle da tennis, anzi, anche di più.

(E c’è chi pensa che il cambiamento climatico sia una cazzata……..)

Comunque, per questo periodo: o 2-3 gradi in meno o anche un venticello che ti possa far dire “ah, che goduria” senza però esagerare (altrimenti se sei sudato ecc prendi freddo).

Maremma oh, che genitore rompiscatole sarei.

 

P.S.: del mare ne ho già parlato nel precedente articolo…

 

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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