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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Affari Tuoi

Affari Tuoi

Confessione: sono inaspettatamente affascinato da “Affari Tuoi”. E no, non sto frugando nei segreti altrui, ma parlo del game show di Rai Uno che ha catturato l’attenzione di milioni, compresa la mia.

Passo indietro: penso voi sappiate di cosa stia parlando, ma per sicurezza ve lo descrivo.

“Affari tuoi” è un programma televisivo italiano di genere game show trasmesso su Rai 1 dal 2003 al 2017 e nuovamente dal 2023, in onda nella fascia dell’access prime time.

Come funziona

Il gioco consiste nell’individuare la scatola contenente il premio più elevato, generalmente di 500 000 €, selezionandola casualmente da un gruppo iniziale di 20 scatole di cui non si conosce il contenuto. La scatola deve essere individuata eliminando via via tutte le altre.

Si parte con 20 giocatori, ognuno rappresentante di una regione italiana, in possesso ognuno di una scatola, il cosiddetto “pacco”, il cui contenuto è segreto.

Il giocatore prescelto come concorrente, che possiede a sua volta un “pacco” di cui non conosce il contenuto, dovrà scegliere di volta in volta quale pacco eliminare: a quel punto, il contenuto del pacco prescelto verrà rivelato ed escluso dalle possibilità di vincita.

Al giocatore si oppone uno degli autori del programma, il cosiddetto “dottore”, che, ogni volta che il concorrente apre un certo numero di pacchi, telefona in studio per fare delle offerte alternative, generalmente inferiori al valore massimo del pacco ancora disponibile, oppure consistenti nella proposta di scambiare il proprio “pacco” con un altro di quelli rimasti in palio.

La Regione Fortunata

Con l’edizione 2023, sulla falsariga dei “Soliti Ignoti – Il ritorno”, viene introdotto un nuovo gioco facoltativo verso la fine della partita intitolato La Regione Fortunata, che s’attiva se il concorrente ritiene gli ultimi due pacchi insoddisfacenti per un’ultima giocata, decidendo così di annullare il contenuto del proprio pacco (e quindi l’ipotetica vincita) per tentare di vincere 100 000 €.

Per vincerli deve indovinare, tra tutte le regioni italiane e al primo colpo, quella vincente, che viene estratta dal notaio prima dell’inizio della partita e inserita in una busta sigillata. Se fallisce il primo tentativo, potrà provare a vincere 50 000 € con una seconda possibilità, ma scegliendo tra metà delle regioni (dopo che il conduttore ne avrà escluse nove, oltre a quella scelta dal concorrente al primo tentativo).

Il sorteggio della Regione in gioco nella puntata avviene tramite un meccanismo di rotazione atto a garantire la partecipazione di ogni regione ogni 20 puntate.

(Finora, grazie mille Wikipedia).

Perché mi piace molto?

Sinceramente non lo so nemmeno io. Ho iniziato solo da pochi mesi a guardarlo con attenzione, soprattutto alla fine, quando il/la concorrente, insieme alla persona che l’accompagna, deve prendere la decisione decisiva.

Da casa sembra facile, come tutti i quiz; mi rendo conto che invece la situazione di adrenalina e stress di quel momento sia notevole.

Nutro anche contentezza (ovviamente senza esagerare) quando vengono vinti premi importanti o comunque maggiori dell’alternativa. Spero sempre vincano tutti, però in particolare chi ha una storia difficile dietro.

Parto un po’ prevenuto quando il/la concorrente in gara è un po’ troppo simpatico, ecco lì non dico che spero che perda però che abbassi le creste. Ma alla fine se non vincono un po’ di dispiacere lo provo.

È un gioco dove la strategia conta zerovirgola: se ti gira bene vinci, altrimenti no. Anche perché la strategia del “dottore” è indecifrabile. Personalmente andrei fino in fondo col pacco scelto, a meno che il “dottore” non mi faccia un’offerta irrinunciabile.

Però come ho scritto prima… facile da casa.

Non penso c’andrò mai a giocare, alle volte mi immagino al posto del “dottore” e probabilmente sarei pessimo. Per quel ruolo bisogna essere un po’ stronzi, mi sa.

Forse è un gioco ludopatico, sapete? Cioè, non per chi lo fa ma per chi lo guarda.

Non so, esagero?

Così fosse… sarebbero Affari Miei, anzi, Affari Nostri.

Ma io rifiuto e vado avanti.

 

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(Credit foto in evidenza: www.fanpage.it)

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Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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