Paul Delaroche sarà il protagonista del mio articolo di oggi.
Come puntualizzerò nel corso del mio pezzo odierno, questo artista riscosse un certo successo per un motivo in particolare. Egli, infatti, amava rappresentare i fatti storici, ma quelli minori piuttosto che quelli celebri.
Le origini
Hyppolite Delaroche, in arte Paul Delaroche, nacque a Parigi il 17 luglio 1797.
Paul Delaroche nacque in una famiglia benestante. Era figlio di un esperto d’arte che aveva fatto fortuna con la compravendita di quadri.
Il giovane Paul, non appena manifestò i primi segni del suo talento, venne indirizzato alla pittura. Venne così mandato a studiare nell’atelier di Louis Étienne Watelet, per poi in seguito divenire allievo di Antoine-Jean Gros.
La sua prima opera, Josabeth salva Joas, fu esposta al Salon nel 1822 ed è possibile notare una certa influenza con le tele di Théodore Géricault e di Eugène Delacroix.
L’arrivo del successo
Paul cominciò ad essere notato circa due anni dopo, quando espose i quadri San Vincenzo de’ Paoli prega per i trovatelli e Giovanna d’Arco in prigione. La sua fama crebbe in quanto l’artista trattava per la prima volta temi che riguardavano fatti storici minori.
Oltre a riportare fatti storici, Delaroche esprimeva anche una certa sensibilità per il dramma in ogni episodio rappresentato. Grazie a questa sua capacità, Paul ottenne un notevole successo, divenendo uno degli artisti più celebri del suo tempo.
Paul sposò una delle figlie di Horace Vernet, ma la donna morì prematuramente gettando nello sconforto l’artista durante gli anni della sua maturità.
Gli anni difficili di Paul Delaroche
Dopo il 1822, Paul visitò l’Italia per ben due volte, nel 1838 e nel 1843. Più precisamente, Delaroche fece visita al suocero Horace, allora direttore dell’Academia di Francia a Roma. In seguito, stabilì il proprio studio a Parigi.
Delaroche fu ammesso all’Istituto di Belle Arti nel 1832. Poco dopo, fu nominato professore presso la Scuola di Belle Arti di Parigi ed ebbe moltissimi allievi.
L’artista insegnò fino al 1843. Nello stesso anno si verificò un episodio di nonnismo che causò la morte di un suo allievo. Questo lo rattristò al punto da fargli chiudere lo studio.
Gli ultimi anni
Tuttavia, già nel 1837, Paul aveva smesso di esporre, pur continuando a lavorare senza sosta. Impiegò, infatti, quattro anni a completare la decorazione dell’emiciclo della Scuola nazionale superiore di Belle Arti di Parigi, una grande pittura che comprendeva ben settantacinque ritratti dei più grandi artisti di tutte le epoche.
Delaroche fu anche un eccellente ritrattista. Il suo stile, improntato alla perfezione dei dettagli, richiama molti dei suoi contemporanei, tra cui Jean-Auguste-Dominique Ingres.
Paul Delaroche morì a Parigi il 4 novembre 1856, a soli 59 anni. Oggi riposa nel Cimitero di Montmartre.