ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Frizzy Pazzy

Frizzy Pazzy

Ciao a tutti, carissimi amici! Per l’attimo di felicità di oggi ho deciso di sbloccarvi un ricordo. Cosa vi viene in mente se vi dico Frizzy Pazzy? Sicuramente uno scoppiettio formicolante su lingua e palato, che dopo qualche secondo si trasforma in gomma da masticare. E poi? Correlato ad esso vengono a galla ricordi e sensazioni di tempi lontani: i momenti felici della corsa fuori dalla scuola, i pomeriggi soleggiati pieni di avventure con i compagni di gioco, le risate scoppiate insieme alle pepite di chewing gum a contatto con la saliva… C’è tutto un mondo di reminiscenze infantili che emerge dai cassetti della memoria, e ci riporta per un po’ in una dimensione passata di spensieratezza e felicità.

EHI, GUARDATE UN PO’ CHI SI RIVEDE

Quando eravamo piccoli, le Frizzy Pazzy erano un must. Aprire la bustina sembrava un rito magico, come streghe e stregoni facevamo scivolare la polverina magica sulla mano, prima di accostarla alla bocca e acquisire il superpotere di far frizzare i granellini. Poi si cresce, e spesso si dimenticano questi piccoli divertimenti, complice il fatto che non sempre si trovano sugli scaffali delle botteghe. Per quanto non siano mai state ritirate dal commercio, per anni e anni non mi sono capitate sotto gli occhi, finendo di diritto nell’oblio dei bei ricordi della fanciullezza. Fino a qualche tempo fa, quando inaspettatamente mi apparvero come una visione nella vetrina di una latteria di quartiere. Inutile raccontarvi com’è finita. E da lì, entusiasmo alle stelle. Mi son entusiasmata così tanto che un mio amico si è sentito in dovere di regalarmi 5 euro di Frizzy Pazzy, un vero tesoro se paragonato alle poche bustine comprate con i soldini della paghetta!

5 euro di Frizzy Pazzy
SUGAR TASTE SO SWEET

Dopo tanti anni, aprire una bustina è come sfregare una lanterna magica dei ricordi. Il sapore della libertà al suono della campanella, e i compiti chissene, ci si pensa dopo. I pomeriggi passati all’oratorio, a giocare con gli amici e tra una partita e l’altra un pit stop al baretto per caramelle e succo. Il divertimento nel socchiudere un po’ le labbra accostandosi all’orecchio di un compagno di marachelle, per condividere lo scoppiettio e le risate. Il premio quando accompagnavamo i genitori a fare delle commissioni, il piccolo regalo per un bel voto preso a scuola. Le prime uscite pomeridiane con le amiche, in quell’età in cui le Frizzy Pazzy si alternano alle confidenze e ai primi tiri di sigaretta, di nascosto dagli adulti. Tutti quei momenti in cui le nostre caramelle preferite, non necessariamente le esplosive Frizzy, ci hanno accompagnato fedelmente, e che ancora oggi evocano con la loro confezione e il loro sapore. Un viaggio nel tempo, della durata di pochi secondi di scoppiettio.

Grazie a tutti, carissimi amici. Vi abbraccio, e vi aspetto tra due settimane per un altro attimo di felicità. A presto!

I brani di oggi sono:

“Come Frizzy Pazzy” – Matteo Costa

https://youtu.be/9vEY-GPETPA

“Servi della gleba” -Elio e le Storie Tese

https://youtu.be/FbPtvFxUb60

“Sugar” – Lenny Kravitz

https://youtu.be/VFxRQ7fL0MY

Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

Articoli Correlati

Commenti