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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Filosofia dei panni stesi

Filosofia dei panni stesi

Ciao a tutti, carissimi lettori di “Attimi di Felicità”! Oggi parliamo di panni stesi, e non perché lavare i vestiti sporchi sia per me un momento di gioia sfrenata, anzi… è un’azione auspicabile e necessaria, di certo non tra le più degne di nota. Ve lo propongo come un attimo di felicità per passeggiare metaforicamente con voi tra le strette vie di una città qualsiasi, in un punto non ben specificato della nostra bella penisola. Tra una chiacchiera e una pausa caffè, ci fermiamo ad ammirare il cielo tra i palazzi, alti e incombenti, i portoni socchiusi da cui si intravedono cortili nascosti, i terrazzini che sporgono dalle facciate con i loro carico di fiori profumati.

La danza della biancheria nel vento...
La danza della biancheria nel vento…

E, alzando lo sguardo, notiamo la danza ipnotica delle lenzuola accomodate sui fili ad asciugare, i colori sgargianti dei vestiti baciati dal sole che decorano e personalizzano le finestre di un condominio altrimenti anonimo. Sono elementi banali, che siamo abituati a intravedere nel quotidiano senza la necessità di dar loro particolare attenzione. Cadendo in errore: con la loro presenza, portano allegria e colore alle nostre passeggiate, e danno una sfumatura diversa ad angoli che crediamo di aver visto immutati nel corso degli anni.

DANZANDO NEL VENTO

Nel posto in cui viviamo ornano le vie che percorriamo tutti i giorni con tonalità e geometrie sempre diverse, come una scenografia che cambia a seconda delle stagioni, dei giorni della settimana. Sventolano come bandiere al vento, in contrasto con lo sfondo blu del cielo sereno. Una coperta con il disegno di un cartone animato, i calzini di varie tonalità e dimensioni, i pigiami con fantasie direttamente uscite da un film degli anni ’80… Il bucato steso regala gioie inaspettate. Magliette di gruppi death metal e punk accanto a lenzuola di Hello Kitty, rigorosi completi da lavoro d’ufficio e mutande di pizzo degne del migliore negozio di lingerie parigino. Mostra contrasti che generalmente rimangono chiusi tra le mura di casa, sia individuali che tra inquilini che condividono la stessa abitazione.

Colori tra le vie

E non solo, vedere cose di uso quotidiano come asciugamani, lenzuola, copricuscini, rimanda al senso di casa e calore familiare anche in città mai viste prima, posti nuovi che accolgono con la rassicurante atmosfera di quotidianità dei suoi abitanti. Fa parte della bellezza delle piccole cose che, anche se non in modo sguaiato, fanno la differenza. Ci spinge a camminare con lo sguardo sollevato da terra per apprezzare a pieno tutti i minuscoli dettagli che formano il mondo che ci circonda. Anche i più banali.

MONDO COLORATO

Grazie a tutti, carissimi amici. Spero stiate passando un bel weekend di fine agosto. Ormai l’estate sta finendo, come ci ricordano i Righeira… ma questo è un altro argomento. Vi aspetto tra due settimane con la nuova puntata del blog. Nel frattempo, a proposito di cose belle che si osservano passeggiando per la città, se vi va potete rileggere un vecchio attimo di felicità sui graffiti e la street art, vi lascio il link qui sotto. Un abbraccio forte.

Graffiti e street art – WiP Radio

Alzando lo sguardo a Napoli

I riferimenti musicali del blog di oggi sono:

“Filosofia dei panni stesi” – Glomarì

https://youtu.be/oaI9e0_2Nr8

“Danzando nel vento” Sergio Cammariere

https://youtu.be/HuOR5NPbAuw

“Mondo colorato” – T.F.V.

https://youtu.be/WcV7WSXUMTs

Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

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