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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

La fretta è una cattiva consigliera?

La fretta è una cattiva consigliera?

La fretta è una cattiva consigliera?

Pongo a me ed a voi questa domanda.

Solitamente i detti popolari, i proverbi, sono frutto di saggezza: oltre a quello che ha dato il titolo all’articolo c’è pure “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. Ovvero: per fare un bel lavoro ci vuole il giusto tempo. C’è anche una nuova interpretazione però: “la gatta frettolosa fece i gattini ciechi, ma quella lenta finì sotto una macchina”.

Insomma, dove sta la verità?

La verità, come – a proposito di saggezza – dicevano i latini, sta nel mezzo.

Tutto dipende dal lavoro che c’è da fare, a mio parere.

Per esempio, una volta avevo letto un aneddoto di un famoso (e per me numero uno) musicista che raccontava di quando doveva fare dei jingle per uno spot ma non riusciva a produrre alcunché. A quel punto chiamò il mittente e gli disse che entro qualche ora sarebbe passato da lui per fargli sentire ciò che aveva composto. Era così costretto a dover creare qualcosa ed in questo modo sarebbe riuscito a terminare il lavoro.

Ecco, personalmente mi ritrovo molto in questo sistema.

Prendo ad esempio questo articolo: mi ero dimenticato di scriverlo. Oh, capita. L’avevo segnato in agenda (vabbè, sul calendario del cellulare) per le 16 ed invece alle 18 non avevo ancora fatto niente. Avendo però già deciso nei giorni scorsi l’argomento, devo dire che questa dimenticanza è capitata a fagiolo.

Avendomi dato un certo orario, a causa anche di altri impegni, per la pubblicazione, devo quindi finire entro poco tempo. Ansia? Macché. Semmai adrenalina e voglia di dare il meglio.

Poi magari quest’articolo farà schifo comunque, ma almeno è anche una sfida per vedere cosa riesco a fare.

Naturalmente la fretta può essere utile per lavori che comunque hanno una scadenza a breve termine, quelli creativi soprattutto. Anche a scuola, per esempio: quando devi fare il tema d’italiano e non manca molto alla consegna, a quel punto devi dare il tutto per tutto.

Con ciò naturalmente non è che bisogna ridursi all’ultimo momento per fare le cose eh, ci mancherebbe. Ci vuole equilibrio. A me però iniziare a lavorare con troppo anticipo ad un progetto o un impegno mi mette ansia.

Faccio bene? Boh, secondo me dipende dal progetto o dall’impegno che dovrei fare. “In media stat virtus”, no?

Però c’è chi scrive che la fretta sia una malattia. Vi incollo questo articolo tratto da “psicologiaedintorni.it”: “La malattia della fretta è una malattia del comportamento, che spinge l’individuo a svolgere ogni cosa in modo veloce, con l’idea di non perdere e sprecare tempo. Il soggetto non trova tempo per sé e per le attività piacevoli, sempre doverizzato, teso, ansioso, in costante lotta contro il tempo. Per trovare un buon ritmo di vita e garantire una buona qualità di vita, è necessario dedicare tempo a se stessi, al proprio copro, ai propri bisogni, al tempo libero. Ciascuno di noi ha un proprio tempo per fare, pensare, parlare, mangiare e va rispettato…”.

Poi naturalmente continua, il link ve l’ho messo, leggetelo perché è interessante.

Mi par di capire, dunque, che sia tutto soggettivo.

Boh. Non so che pensare, ora ho il dubbio.

Fra pochissimo devo mettermi d’impegno per scrivere un altro articolo. Che faccio? Mi prendo del tempo o inizio a scriverlo subito?

Visto il livello di questo, forse è bene che mi metta subito al lavoro.

 

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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