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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Luca Signorelli – il pittore di Cortona

Luca Signorelli – il pittore di Cortona

Luca Signorelli è l’artista che ho scelto per il mio articolo di oggi.

 

Continua così questo nostro lungo viaggio nel Rinascimento con uno dei suoi più illustri esponenti. Luca Signorelli, infatti, è stato per molto tempo considerato il precursore del grande Michelangelo.

 

Con gli anni, questa pesante affermazione è stata decisamente ridimensionata dalla critica, ma questo non toglie niente al fatto che Signorelli sia stato uno dei più bravi e richiesti rappresentanti della sua epoca.

 

Non mi perderei in ulteriori chiacchiere ed inizierei subito ad approfondire la sua vita.

 

Signorelli

 

La formazione

 

Luca Signorelli, pseudonimo di Luca d’Egidio di Ventura, nacque a Cortona intorno al 1441.

 

Egli studiò ad Arezzo, presso la bottega di Piero della Francesca.

 

Le notizie sui suoi esordi non sono certe. Il suo primo lavoro documentato risale solo al 1474 e si tratterebbe della Madonna con Santi affrescata a Città di Castello. Di tale opera restano, purtroppo, solo pochi frammenti staccati, tra cui un San Paolo, oggi nella Pinacoteca comunale della città umbra.

 

Nel 1470, Luca si sposò con Gallizia di Piero Carnesecchi ed ebbe da lei quattro figli: Antonio, Felicia, Tommaso e Gabriella. Nel settembre 1479, Signorelli venne eletto nel Consiglio dei Diciotto, e da quel momento ricoprì numerosi incarichi pubblici in Cortona.

 

Già verso la fine degli anni Settanta, è possibile notare dalle opere di Signorelli come egli era riuscito ad apprendere la lezione del suo maestro, rielaborandola, però, in qualcosa del tutto personale.

 

Flagellazione

 

Un esempio di questo è lo Stendardo della Flagellazione, un chiaro omaggio alla Flagellazione di Cristo realizzato proprio dal suo maestro, Piero della Francesca.

 

Tra il 1477 e il 1480, Signorelli si recò a Loreto, dove decorò la Sagrestia della Cura nel Santuario della Santa Casa. La volta appare decisamente tradizionale. A colpire per la loro originalità sono, però, le pareti; decorate da coppie di apostoli e dagli episodi dell’Incredulità di San Tommaso e della Conversione di San Paolo.

 

Luca Signorelli a Roma

 

Intorno al 1471, Signorelli si recò a Roma dove venne coinvolto nell’impresa della decorazione della Cappella Sistina. Inizialmente doveva essere un semplice aiuto del celebre Perugino ma Luca, dopo la partenza del pittore umbro, divenne a tutti gli effetti il titolare dell’impresa.

 

Questa esperienza fu decisamente utile per Signorelli. Egli ebbe, infatti, modo di confrontarsi con le ultime novità artistiche e con le più recenti tendenze dell’arte italiana.

 

Verso il 1490, Signorelli arrivò a Firenze. Qui entrò in contatto con la cerchia dell’Accademia neoplatonica. Realizzò la tavola con l’Educazione di Pan per il cugino di Lorenzo il Magnifico, Lorenzo di Pierfrancesco.

 

Educazione di Pan

 

L’opera è ricca di significati allegorici. Pan, infatti, divinità portatrice di pace e armonia, pare incarnasse la stessa famiglia Medici. Gli altri personaggi, invece, alludono a vari temi filosofici. Gli anziani sarebbero il simbolo della saggezza derivata dall’esperienza. La fanciulla il simbolo della bellezza e della perfezione. I musici rappresenterebbero le armonie naturali, trasformate in armonie musicali grazie all’attività della mente.

 

Un’altra tavola di quell’epoca è la Madonna col Bambino tra ignudi, oggi agli Uffizi. Secondo Vasari, anche questa tavola apparteneva a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. Si pensa che quest’ultimo fosse anche il committente della Primavera e della Nascita di Venere di Botticelli.

 

Con la morte del Magnifico e la cacciata di Piero de’ Medici, Signorelli lasciò la città e si dedicò ininterrottamente a svariate commissioni in Umbria e nelle Marche.

 

È in questo periodo che Luca mise su una bottega che in Italia divenne seconda solo a quella del Perugino. Dagli anni Novanta, infatti, Signorelli ottenne commissioni sempre più importanti nelle più disparate località e pare che lui riuscì a soddisfarle praticamente tutte.

 

Luca Signorelli fra Tondi e Madonne

 

Uno dei soggetti più frequenti di quegli anni furono, indubbiamente, i tondi con le Madonne col Bambino o le Sacre Famiglie.

 

Tra questi, i più celebri furono la Madonna col Bambino tra i santi Girolamo e Bernardo e la Sacra Famiglia di Parte Guelfa.

 

monte oliveto maggiore

 

Nel 1497, Signorelli venne chiamato ad affrescare il Chiostro Grande dell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, presso Asciano (Siena). Il tema erano le Storie di San Benedetto. Signorelli fece in tempo a dipingere, grazie a svariati aiuti, il lato nord con otto lunette, prima di lasciare l’incarico per dedicarsi a quella che fu, probabilmente, la più importante commissione della sua vita, la decorazione del Duomo di Orvieto.

 

La decorazione del Duomo di Orvieto

 

San Brizio

 

Il 5 aprile 1499, Signorelli firmò il contratto per il completamento della decorazione delle volte della Cappella di San Brizio, nel Duomo di Orvieto. I lavori erano stati iniziati da Beato Angelico e dai suoi aiutanti intorno al 1447. Successivamente, venne appunto scelto Signorelli in quanto la cifra da lui richiesta era molto più bassa di quella domandata dal Perugino. Luca, oltre a questo, aveva anche a suo favore il fatto di essere considerato un pittore rapido ed efficiente. Infatti, appena un anno dopo, il lavoro alle volte era terminato e veniva stipulato un nuovo contratto per le pareti.

 

La perdita del figlio

 

Nel 1502, Signorelli perse il figlio Antonio per via della peste che infuriava a Cortona. Sebbene egli fosse sconvolto per la grave perdita, chiese che il figlio venisse spogliato per poterlo ritrarre.

 

Signorelli

 

Dopo tale episodio, in molti hanno voluto vedere nel Compianto sul Cristo morto, il ritratto del figlio Antonio nella figura del Cristo morto.

 

Verso i cinquant’anni, Signorelli, grazie al successo degli affreschi orvietani, godeva del picco di celebrità. Era, inoltre, perfettamente inserito nella società dell’epoca. Rivestì per molto tempo importanti ruoli nell’amministrazione politica di Cortona e intrattenne amicizie con dei personaggi illustri dell’epoca.

 

Gli ultimi anni di Luca Signorelli

 

Come accadde per molti dei maestri del Quattrocento, anche Signorelli si scontrò con i geni del periodo – come Leonardo, Michelangelo e Raffaello – e questo lo portò, nel tentativo di rinnovarsi, a compiere strane e confuse scelte stilistiche nelle sue ultime opere.

 

Nonostante questo, negli ultimi anni di Luca non mancarono certo opere degne di nota. Tra queste non si può non citare la grande pala con la Madonna col Bambino e santi, commissionata dalla Confraternita di San Girolamo ad Arezzo nel 1519.

 

Signorelli

 

È in questa occasione che Luca soggiornò a casa dei suoi lontani parenti, i Vasari. Qui conobbe il celebre Giorgio, allora di soli otto anni, ma che molto tempo dopo ne scrisse la sua biografia.

 

Dopo il suo viaggio ad Arezzo, Luca tornò a Cortona, dove morì il 16 ottobre 1523 cadendo da un ponteggio. Essendo membro della Confraternita dei Laudesi di San Francesco, fu probabilmente sepolto nella sede di quella confraternita presso la chiesa di San Francesco.

 

Alice Antoni

Alice Antoni

Alice ama leggere e adora gli animali, in particolare i conigli. È da sempre appassionata di arte e di riciclo creativo.

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