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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Non c’è due senza tre ed il quarto vien da sé! La strana storia dei tre salami

Non c’è due senza tre ed il quarto vien da sé! La strana storia dei tre salami

Non c’è due senza tre ed il quarto vien da sé! La strana storia dei tre salami

Nei miei articoli parlo spesso di sentimenti, di emozioni, della mia filosofia di vita dove il bello sovrasta sempre ed esiste anche quando è nascosto talmente bene che per trovarlo non occorrono solamente gli occhi, ma anche il cuore, le mani, gli odori, l’udito, la fantasia e soprattutto la voglia di andare oltre, ma  in quest’articolo invece vorrei venisse fuori una Paola diversa, burlona e leggera, chi mi conosce sa che amo ridere, rido molto, ridere è la mia terapia, il mio sfogo e la mia difesa; credo che l’arte di far ridere sia una delle più difficili e complesse, sarò io capace di tirar fuori il mio lato comico con la scrittura? Non lo so, me lo dirà chi avrà la voglia di leggermi sino alla fine!

Vi starete già chiedendo di cosa tratterò in questo mio scritto, credo che dalla foto e dal titolo qualche idea sicuramente ve la sarete già fatta, ebbene sì, vi parlerò di tre tipi differenti di salame.

Parto dal primo che amo da quando ero piccolissima: il salame classico, quell’alimento a base di carne cruda o cotta alla quale viene aggiunto sale, talvolta del grasso animale, erbe e spezie ed eventualmente altri ingredienti e conservanti.

In Italia si contano più di un centinaio di tipologie di salumi, classificati in base alla carne di base utilizzata: dai salumi di ovino o caprino e cervidi come la mocetta di capriolo o il salame di cervo ai salumi di bovino come la più comune bresaola o la carne salada o ancora la salsiccia di Bra. Poi vi sono i salumi di equino come la luganega o gli sfilacci di equino fino ai salumi di suino che comprendono il ciauscolo, i ciccioli, la coppa, il guanciale fino ai salumi di volatili da cortile come il salame d’oca o il tacchino affumicato. Una lista (quasi) infinita.

salame

Il salame, il nostro amato salame “bistrattato” all’estero perché a lui viene preferito il nostro pregiatissimo prosciutto mi è mancato moltissimo quando ho vissuto in Germania, perché nell’alimentazione dei nostri amici e vicini crucchi spadroneggiano i wurstel, di ogni tipo ma tutti simili, caratterizzati da quel sapore sciapo, “mollicci”, senza possedere una propria spiccata identità e molti si spalmano addirittura su una fetta di pane come fossero un formaggino e neanche il migliore dei nostri vini rossi riuscirebbe, a mio avviso, a nobilitare il loro “salami”, così lo chiamano i tedeschi, che del nostro salame ha forse solamente la forma!

Il secondo salame è il salame di cioccolato.

salame

Questo dolce è un evergreen della cucina casalinga, si classifica tra i dolci più goduriosi e più facili da preparare ed è un dolce che mette sempre tutti d’accordo, perfetto per un semplice fine pasto, una merenda golosa o per arricchire un buffet di dolci.

Il salame di cioccolato l’ho preparato pochissimo tempo fa con mia figlia e devo ammettere che è risultato essere anche un dolce anti stress, infatti per spezzettare i biscotti ho usato la mezza luna, ci ho messo una vita ma alla fine il risultato l’ho ottenuto, i biscotti erano sminuzzati come avrebbe fatto il famoso pasticcere tedesco Ernst Friedrich Knam, solo che poi ho dovuto spazzarli dal pavimento di tutte le stanze della casa!

L’ultimo è un salame singolare, non nella forma ma nel colore: è l’insalame, 100% vegano.

salame

L’insalame vorrebbe essere il sostituto del nostro salame, del nostro insaccato dalla forma allungata, è fatto a base di cicoria, lattuga, rucola, scarola, radicchio, valeriana, tarassaco e aglio; il grasso è ottenuto dalla centrifugazione di pregiati oli vegetali e burro di nocciole salato, si può avere con o senza pepe, la “pelle” viene ricavata con un trattamento delle foglie di mais e per rimanere tono su tono io lo vedrei benissimo abbinato ad un bel tè verde!

Certo noi italiani siamo proprio strani, da un lato siamo orgogliosissimi dei nostri prodotti alimentari storici e famosi in tutto il mondo, dall’altro non perdiamo occasione per modificare le nostre eccellenze! Tutto ciò che è ed è sempre stato rosso adesso vogliamo diventi verde, perché anche il mondo dei vegani vuole dire la sua, ha deciso che il “verde” salverà l’umanità! Prima il rosso, poi il verde e se dovesse arrivare qualcuno, il quarto salame di turno e dicesse che dobbiamo tornare al candore iniziale prima di Adamo ed Eva e dobbiamo nutrirci di cibi che devono essere solo ed esclusivamente bianchi?!?

Si salvi chi può! Stiamo decisamente esagerando e degenerando, passi il salame di cioccolato che esiste da sempre e che non vuole certo essere un insaccato bensì un semplice dolce ma l’insalame vi prego no! Perché darsi tanto da fare per realizzare un salame verde quando basta una bella ciotola grande con tanti tipi diversi di insalate quando si vuole semplicemente mangiare “green”?!?

E se invece di sprecare tutte queste energie nell’inventare nuovi cibi convinti (i vegani) che facciano meno male e che ci portino il più tardi possibile nell’aldilà provassimo a realizzare opere come hanno fatto i nostri grandi antenati?

Ma ahimè è indubbiamente più facile fare l’insalame che realizzare la Cupola del Brunelleschi!

Come concludo quest’articolo? Concludo dicendo che a volte, anzi spesso, siamo proprio dei “salami”, dei grandi “salami”, abbiamo la fortuna di avere il meglio sotto gli occhi e non ci accontentiamo mai, siamo sempre alla ricerca di altro, come se l’erba del vicino fosse sempre più verde, come se il salame verde fosse più buono o migliore di quello rosso!

Io proporrei di darci una calmata e di cercare di migliorare tutto ciò che è veramente da ottimizzare nella nostra vita consci del fatto che la lista è lunga, anzi lunghissima!

Auguro a tutti coloro che leggeranno questo pezzo non di assaggiare un insalame ma di fare una bellissima passeggiata in un bel bosco verde che è sicuramente più salutare dell’insalame, magari di fare un bel pic nic con una di quelle tovaglie a quadri, sgargiante, e di mangiare pane e salame, rosso, decisamente rosso!

 

Mi sveglio

di soprassalto nella notte,

una vocina mi chiama,

ho un’immensa voglia di te!

Senza accendere le luci

vago per le stanze

come una sonnambula

per venire a cercarti!

Finalmente ti raggiungo e

cerco,

cerco,

cerco nei ripiani

finché non ti trovo e ti afferro

e finalmente sei mio, solamente mio!

Paola Giustiniani

Paola Giustiniani

Nata a Pisa, dove risiede, il 5.3.70. Studia a Tübingen in Germania e si laurea in lingua tedesca presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere di Pisa. Lavora presso la Knauf dal 2001, multinazionale leader nel settore dell'edilizia, in qualità di Assistente di direzione di stabilimento. Ha iniziato la collaborazione con WiP Radio scrivendo il blog "Emozioni e non solo... giustappunto". Quest'anno ritorna proponendo una nuova rubrica, "Battiti di ciglia petalosi".

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