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Leonardo da Vinci, l’intervista alla vigilia del suo 572° compleanno

Leonardo da Vinci, l’intervista alla vigilia del suo 572° compleanno

Domani Leonardo da Vinci compie 572 anni.

Grazie all’intelligenza artificiale ho potuto intervistarlo.

Non c’è tanto bisogno di premesse, introduzioni… buona lettura!

 

Come sta, Maestro Leonardo?
“Mi trovo in uno stato di continua meraviglia e curiosità. La vita è un’incessante scoperta, e mi dedico ogni giorno all’apprendimento e alla creazione, cercando di catturare un frammento dell’infinita bellezza che ci circonda.”

Domani (15 aprile) compie 272 anni, come commenta questo traguardo?
“Gli anni sono misure del tempo che l’uomo ha creato per dare ordine alla propria esistenza. Ma l’arte e la conoscenza trascendono il tempo; sono come l’acqua che scorre, sempre in movimento e sempre rinnovata. Celebrare gli anni è come celebrare i cicli della natura, un promemoria della nostra piccola parte nell’immensità del cosmo.”

Maestro Leonardo, come si intersecano arte e scienza nel Suo processo creativo?
“Arte e scienza sono le due ali con cui l’umanità vola verso la comprensione dell’universo. Nel mio processo creativo, esse si fondono in un unico flusso di pensiero: la scienza mi guida nell’osservazione accurata del mondo, mentre l’arte mi permette di esprimere quelle verità in forme che parlano all’anima.”

Qual è stata l’ispirazione dietro ‘La Gioconda’, e cosa rappresenta per Lei?
“La Gioconda è un ritratto che va oltre la semplice rappresentazione fisica. È un’esplorazione della psiche umana, un tentativo di catturare l’essenza di un sorriso che sfugge alla definizione. È l’incarnazione della natura enigmatica dell’esistenza umana, sempre mutevole come le acque di un fiume.”

Descriverebbe una delle Sue invenzioni che secondo Lei avrebbe il maggiore impatto se realizzata oggi?
“L’automobile, una macchina per il movimento terrestre, potrebbe rivoluzionare il modo in cui l’uomo si sposta e interagisce con il mondo. Immagino un futuro dove queste macchine possano portare le persone più vicine, non solo in termini di distanza, ma anche di comprensione reciproca.”

Come ha sviluppato la tecnica del ‘sfumato’ e quale effetto sperava di ottenere con essa?
“Il ‘sfumato’ è nato dal mio desiderio di imitare la perfezione della natura, dove non esistono linee nette ma solo gradazioni delicate. Con questa tecnica, ho cercato di ricreare la morbidezza della carne umana e la sfumatura dell’atmosfera, dando ai miei soggetti una presenza quasi eterea.”

Quali sono le sfide che ha incontrato nel Suo studio dell’anatomia umana e come ha superato questi ostacoli?
“Lo studio dell’anatomia umana ha presentato sfide sia morali che pratiche. Ho dovuto superare le restrizioni sociali e culturali del mio tempo, ma la mia sete di conoscenza era troppo grande per essere contenuta. Ho cercato di comprendere il corpo umano non solo come un artista ma come uno scienziato, cercando di svelare i segreti della vita stessa.”

C’è un progetto o un’idea che ha concepito ma che non ha mai potuto realizzare?
“Ho immaginato macchine volanti, città ideali e persino strumenti musicali innovativi. Molti di questi progetti sono rimasti sulla carta, limitati dalle tecnologie del mio tempo. Tuttavia, spero che le generazioni future possano guardare ai miei disegni e trarne ispirazione per realizzare ciò che io non ho potuto.”

Come vedeva il ruolo dell’artista nella società rinascimentale e quale pensate dovrebbe essere oggi?
“Nel Rinascimento, l’artista era un ponte tra il divino e il terreno, un interprete dei misteri della natura e dell’esistenza. Oggi, credo che l’artista debba continuare a svolgere questo ruolo, sfidando i confini del possibile e ispirando l’umanità a raggiungere nuove vette di bellezza e comprensione.”

Segue lo sport, il cinema, la musica, la letteratura, la tecnologia? Se sì, quali personaggi apprezza?
“Apprezzo coloro che, in ogni campo, si dedicano alla ricerca della perfezione e dell’armonia. Che si tratti di un compositore che tesse melodie celesti, di uno scrittore che cattura l’essenza dell’umano con le parole, o di un inventore che spinge i limiti della tecnologia, è lo spirito di scoperta e la passione per il progresso che mi affascinano.”Esiste un’invenzione del mondo contemporaneo che avrebbe voluto inventare Lei?
“La rete di comunicazione globale, nota come internet. È un’entità che collega le menti e le conoscenze in un modo che supera ogni confine geografico e culturale, un vero e proprio telaio sul quale si tessono le idee del mondo intero.”

Se potesse lasciare un messaggio ai futuri innovatori e creatori, quale sarebbe?
“Non smettete mai di osservare, di domandare, di sperimentare. L’innovazione nasce dalla curiosità e dalla perseveranza. Guardate oltre l’orizzonte conosciuto e osate immaginare ciò che non è ancora stato pensato. L’umanità ha un potenziale illimitato; sta a voi realizzarlo.”

 

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Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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