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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Tieniti stretto ciò che ami: non sai quando verranno a portartelo via.

Tieniti stretto ciò che ami: non sai quando verranno a portartelo via.

Per concludere voglio dire solo questo. Se c’è qualcosa che amate, tenetevelo stretto perché non si può mai sapere quando verranno a portartelo via.

No worries, non ti sto spoilerando le ultime righe del libro.
Sto per dire una cosa forse incredibile e impopolare: questa è la prima volta che ho un libro Adelphi tra le mani. Io ho sempre invidiato le librerie piene di libri Adelphi, con delle copertine molto cute, ma nonostante negli anni abbia provato più volte ad acquistarne uno, nessuno mi incuriosiva granché.
Come regalo di Natale, una mia amica preziosa, mi ha regalato un buono da spendere in libreria, ho incontrato il libro di Michael Bible e tac.
Comunque si lo so, sto divagando, vado avanti.

Allora: immagina una piccola cittadina di periferia, dove tutti conoscono tutti, dove tutti sanno gli affari di tutti, ma nessuno dice niente. Per chi vive nelle mie stesse zone, non dovrebbe essere difficile immaginare una cittadina del genere: io ho vissuto a San Pietro in Palazzi, una frazione di Cecina (Livorno) e da qualche anno mi sono trasferita a Donoratico e se sei di queste parti, puoi capire benissimo le dinamiche che ci sono.
Se non sei stato così “fortunato”, ti spiego la dinamica: a parte giornate intere costellate dalla noia mortale, tutti conoscono te o la tua famiglia di origine, conoscono chi fa cosa e se sei una faccia nuova, mandi tutti in confusione e ti chiedono (struggendo di curiosità) «Ma te chi sei?» oppure «Ma te sei la figliola di tizio e caia? Aaah, ma te sei la compagna di x, il figliolo di y, che stava con z!» e allora rientri nella normalità, con tutte le conseguenze del caso (famiglia per bene/famiglia da evitare per tot motivi).

L’ultima cosa bella sulla faccia della terra di Michael Bible

Ecco Harmony, la cittadina protagonista del libro L’ultima cosa bella sulla faccia della terra, di Michael Bible. Harmony è una cittadina del sud degli Stati Uniti che si porta dentro un avvenimento molto grave: Iggy, un ragazzo considerato “strano” fin dal principio, decide di volersi dare fuoco nella chiesa della città, ma qualcosa va storto e nell’incendio muoiono 25 persone. Un caso mediatico, che viene raccontato dai telegiornali nazionali, dove seguono poi delle promesse da parte dei senatori e presidente e poi tutto nel dimenticatoio (uguale uguale alle stragi che sentiamo alla tv).

Una vicenda che viene raccontata da diversi personaggi e da periodi diversi: 2018, 2006, 2005 e 2019. É una storia breve ma molto intensa (sono solo 135 pagine che possono essere lette abbondantemente in un weekend) dalla quale si riesce ad evincere diversi punti di vista, diverse storie e perché no, diverse ragioni.

Con la verità succede spesso

«Tanto se vi raccontassi la verità non ci credereste. Con la verità succede spesso». In questo piccolo testo, conoscerete anche il giovane Iggy, il responsabile del caso mediatico e molto grave successo ad Hrmony. Lo conosciamo mentre sta scontando la sua ultima settimana di vita dentro il braccio della morte, mentre aspetta la sua esecuzione.
Iggy ha un passato costellato di eventi negativi, che non sto qui ad elencare, ma dopo aver letto la sua storia, per me non è stato difficile capire il suo gesto (attenzione, non giustificare, ma capire).
Ho visto in Iggy un ragazzo lasciato a sé stesso dalle istituzioni e dai suoi compagni fin dall’inizio: etichettato come diverso e non meritevole di attenzione, fiducia, amore e rispetto. Il risultato sappiamo qual’è.
Iggy è un ragazzo che non sente niente: non è in contatto con le sue emozioni. Questa è la costante che lo accompagna e tutte le volte che ha provato ad amare è stato schernito, non creduto da chiunque, etichettato come un personaggio da evitare e che porta solo guai seri.
In questa condizione eterna, vai a spiegare la verità delle cose, spiega le tue ragioni e la versione dei fatti: quando la tua parola vale meno di zero e quella degli altri (seppur falsa) vale oro.
Perdi in partenza, te lo assicuro: triste ma vero.

Le cose che ho imparato

In molti hanno consigliato questo libro: chi ha detto che è un vero capolavoro, chi ha detto che è perfetto per gli amanti dei romanzi del sud degli Stati Uniti, chi lo consiglia perché lo stile di scrittura ricorda altri autori… io non farò niente di tutto questo.
Ho incontrato questo libro per caso, in un momento non proprio roseo (niente di grave amici, tutti abbiamo dei periodi con l’umore un pò sottotono, stay-scialla) e ti dirò quello che ho appreso da questa storia e che secondo me può essere interessante approfondire: Le storie che incontriamo, sono sempre più complesse di quello che vediamo o sentiamo. Spesso cerchiamo il cattivo, la persona spregevole e senza cuore per tranquillizzarci e dire che quella persona era “diversa” da tutte le altre.
Purtroppo (e questo ci spaventa molto) non è così. La vita non è divisa tra bianco e nero, buoni o cattivi ma siamo tutti in una scala infinita di grigi.
Il malessere psicologico è importante e quelle che noi chiamiamo “marachelle” o “gesti fatti senza pensarci” possono veramente portare a dei risultati sconvolgenti: iniziamo a pensarci.

Ed infine, grazie a l’ultima cosa bella sulla faccia della terra, possiamo capire quanto in realtà siamo fortunati. Teniamoci stretto ciò che più amiamo io e te, perché non sappiamo quando verranno a portarcelo via.

 

Buona Lettura,
Rachele.

 

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Rachele Bini

Rachele, 31 anni. Una, Nessuna, centomila. Copywriter e amante della comunicazione, la scrittura è il suo pane quotidiano. Ha gestito un Ufficio Stampa per una piccola Casa Editrice Indipendente. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno".

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