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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

YOU NEVER GIVE ME YOUR MONEY (Lennon – McCartney)

YOU NEVER GIVE ME YOUR MONEY (Lennon – McCartney)

YOU NEVER GIVE ME YOUR MONEY (Lennon – McCartney)

Paul McCartney: voce, cori, pianoforte, basso elettrico, effetti sonori, campane tubolari
John Lennon: cori, chitarra ritmica
George Harrison: cori, chitarra solista
Ringo Starr: batteria, tamburello

Registrazione: 5 agosto 1969
Produttore: George Martin
Fonico: Geoff Emerick

Tu non mi dai mai i tuoi soldi
Tu mi dai solo i tuoi strani documenti
E nel bel mezzo delle trattative
Tu crolli

Io non ti do mai il mio numero
Ti do solo la mia situazione
E nel bel mezzo delle indagini
Io crollo

Io non ti do mai il mio numero
Ti do solo la mia situazione
E nel bel mezzo delle indagini
Io cedo

Il brano

You Never Give Me Your Money è di Paul McCartney e fa parte del medley contenuto nell’album Abbey Road.

Il brano è diviso in tre parti.

Nella prima Paul McCartney si riferisce alle controversie riguardanti la gestione commerciale ed eceonomica del gruppo. Paul, in polemica con il resto della band, non condivideva la scela di affidare a Allen Klein il management degli affari.

La seconda parte è stata scritta in un secondo meomento e si riferisce al proprio rapporto con Linda Eastman.

La parte finale invece è uno dei tanti stacchi nonsense utili a raccordare il pezzo con il successivo Sun King.

Fuori dall’università, soldi spesi
Non vedo futuro, non pago affitto
Tutti i soldi sono andati, nessun posto dove andare
Qualsiasi lavoratore è stato licenziato
Lunedì mattina, tornando indietro
Camion giallo lento, nessun posto dove andare

Ma oh, quella magica sensazione, nessun posto dove andare
Oh, quella magica sensazione, nessun posto dove andare
Nessun posto dove andare

Registrazione e accordi

La registrazione di You Never Give Me Your Money è iniziata agli Abbey Road Studios il 6 maggio 1969.

Come abbiamo detto, la canzone è divisa in tre parti: l’introduzione e le strofe, un interludio strumentale e la transizione verso il medley successivo. Durante l’introduzione, Paul McCartney canta accompagnato da chitarra e pianoforte. Nell’interludio strumentale, la band mostra le proprie abilità con chitarra e basso. Infine, la canzone si fonde senza soluzione di continuità nel medley.

La frase One, two, three, four, five, six, seven… All good children go to Heaven è stata trovata durante una perquisizione dello Spahn Movie Ranch, un luogo associato a Charles Manson e alla sua “Famiglia”.

[Il problema era che, arrivati a quel punto, tutto doveva essere negoziato, e gli errori di comunicazione erano all’ordine del giorno. Non stavamo più davvero scrivendo canzoni assieme. Ognuno di noi buttava lì qualcosina di questo e qualcosina di quest’altro. E sapevamo che quella fase della nostra vita, quella in cui eravamo i Beatles, stava arrivando al termine. Stavamo lavorando a un album che sapevamo sarebbe stato il nostro ultimo tentativo.]

Paul McCartney – da The Lyrics – Ed. Rizzoli

 

Un dolce sogno, prendi le valigie e sali nella limousine
Presto saremo lontani da qui
Calpesta l’acceleratore e asciuga quella lacrima
Un dolce sogno si è avverato oggi

Si è avverato oggi, si è avverato oggi
Sì, lo ha fatto

Di seguito gli accordi nella notazione inglese e a seguire un breve tutorial video:

[Intro]
[A7] [Dmaj7] [F#m] [Bm7] [E7] [A] [D] [G] [Em]

[Verses]
[A7] You never give me your money
[Dmaj7] You only give me your funny paper
[F#m] And in the middle of negotiations
[Bm7] You break down

[E7] I never give you my number
[A] I only give you my situation
[D] And in the middle of investigation
[G] I break down

[Em] Out of college, money spent
[G] See no future, pay no rent
[Em] All the money’s gone, nowhere to go
[G] Any jobber got the sack
[Em] Monday morning, turning back
[G] Yellow lorry slow, nowhere to go

[A7] But oh, that magic feeling, [Dmaj7] nowhere to go
[F#m] Oh, that magic feeling, [Bm7] nowhere to go
[E7] Nowhere to go

[A7] One sweet dream, [Dmaj7] pick up the bags and get in the limousine
[F#m] Soon we’ll be away from here
[Bm7] Step on the gas and wipe that tear away
[E7] One sweet dream came true today

[A7] Came true today, [Dmaj7] came true today
[F#m] Yes, it did
[Bm7] Yes, it did
[E7] Ah

[Chorus]
[C] One, two, three, four, five, six, seven
[G/B] All good children go to Heaven

[Chorus]
[C] Ah, ah, ah, ah
[G/B] Ah, ah, ah, ah
[Am7] Ah, ah, ah, ah
[G] Ah, ah, ah, ah
[F] Ah, ah, ah, ah

[Riff]
[Dmaj7] [Bm7] [E7] [A]

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette
Tutti i bravi bambini vanno in Paradiso

Live e cover

You Never Give Me Your Money ha ispirato diverse cover nel corso degli anni. Una delle cover per me più interessanti è stata realizzata da Steve Dobrogosz nel 2009.

Paul McCartney ha eseguito You Never Give Me Your Money” dal vivo in diverse occasioni.

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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