Sensazione di fatica, di stanchezza.

Difficile da spiegare in maniera razionale, alle volte mi sento costretto a non poterlo fare.

Non si tratta di avere le gambe pese, di sentire il proprio fisico non rispondere agli stimoli o di avere il fiato pesante.

Si tratta di avere una sensazione di fatica riguardo lo scrivere, riguardo il proseguire il nostro percorso emozionale, che forse, per la prima volta, dopo due intermezzi, si appresta a subire la prima vera battuta d’arresto.

La prima perché per la prima volta la sensazione che ho nel petto mi dice questo. Non mi era ancora capitato in tutta la durata di questo percorso.

Naturalmente mi era già successo nel corso della mia vita, nel corso del mio “progresso artistico e letterario” se così mi concedete di poterlo chiamare.

Io ritengo la scrittura una forma totale di libertà.

Non so se tutti condividano questo pensiero ma per me la scrittura è davvero ciò.

Un momento che prendo per me stesso per mettere le emozioni per iscritto, come ho fatto dall’inizio di questa avventura.

E la mia libertà, la mia creatività, in questo momento sta subendo uno scossone non indifferente.

Sento sulle mie spalle le scadenze, sento il dover scrivere, il dover rispettare il giorno di pubblicazione.

Non dico che non sia giusto, perché non sarebbe così. Nella vita non possiamo sempre avere il tempo che vorremmo, la libertà che potremmo desiderare.

Ma c’è una cosa che sempre potremo fare.

Dire quando di questa libertà sentiamo la mancanza.

E la fatica si sente, dentro.

Oggi non ci sono parole in corsivo, in grassetto.

Oggi sentivo questo come un compito da dover fare, ma non per questo fatto senza voglia.

Ero solo stanco, ero solo alla ricerca della libertà.

Inizio a vedere il traguardo del nostro percorso.

Ma non so ancora quanto la mia vista veda lontano.

Ciao libertà.

Ciao fatica.

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