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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Una bottiglia anarchica

Una bottiglia anarchica

C’era una volta una bottiglia di birra vuota, anarchica e solitaria nella notte genovese… se questa puntata del blog fosse una favola, inizierebbe così! Bentornati su “Attimi di Felicità”, carissimi amici! 

ALONE IN THE DARK 

Era una notte di luna piena, in quel tempo sospeso tra la tarda serata e l’inizio di un nuovo giorno. Stavo avviandomi verso casa, dopo una nottata trascorsa in locali per anime perdute tra musica rock e spirali di fumo quando, in una città deserta e forse per questo ancor più bella, davanti al mio cammino incontrai una bottiglia di birra a sbarrarmi la strada. Solitaria, in mezzo alla piazza desolata. Vuota, ma certamente piena poc’anzi dell’incontro inaspettato.   

SUPEREROI CONTRO LA MUNICIPALE 

Non dovrebbe stupire una così semplice visione: in fondo, mica si sta parlando di un alieno venuto dallo spazio per ballare la sua danza folk in terra straniera. Ma nella città in cui vivo, ci sono precise regole sulla somministrazione del dolce nettare in orari serali, in particolar modo per quanto riguarda il vetro. E a dirla tutta, a seconda dei quartieri, vige un severo proibizionismo sull’ebbrezza liquida consumata sul suolo pubblico in tutto l’arco delle 24 ore, impedendo così di fatto a chi si vuole gratificare di una pausa con l’accoppiata vincente panino + birra di sostare all’aperto, costringendo a sedersi (o quantomeno a rimanere in prossimità) di un ristoro commerciale. Per dirla in parole povere: da mezzanotte in poi non si può girare in compagnia dell’alcol, e in alcune zone manco di giorno, salvo sostare all’interno di un locale o nell’area del suo dehors.  

PORTAMI L’ULTIMA BIRRA 

Miei fedeli, non siamo qui per questionare se quest’ordinanza anti-alcol del comune di Genova sia giusta o meno: sicuramente in situazioni di criticità (e a Genova ne abbiamo tante), le bottiglie di vetro possono facilmente diventare un’arma… del resto, perché un povero diavolo dopo il lavoro non possa bersi una birra in santa pace seduto su un muretto con un pezzo di focaccia… Mah. Non è questa la sede per disquisire su scelte opinabili.  

MESSAGE IN A BOTTLE 

Quello su cui vorrei portare la vostra cortese attenzione è la meraviglia di ritrovare una bottiglia di birra da 66 cl svettante in tutto il suo orgoglio, sotto le luci colorate di una delle piazze principali del centro, nel silenzio notturno della città dormiente. Anarchica, perché pure lei sa che non dovrebbe essere lì, così spavalda e incurante dell’ordinanza comunale. In piena vista, non all’angolo di un vicolo buio, non mimetizzata sul davanzale di una finestra. E soprattutto innocua, impiegata soltanto per rendere più lieto il fine serata del suo fortunato proprietario, che se un errore ha fatto, è stato di non buttarla nell’apposito cestino, privandoci però di questo inaspettato filosofeggiare intorno a una semplice birra in vetro.  

ONE OF THIS NIGHTS 

Una bottiglia qualsiasi, che per un momento è diventata la protagonista assoluta, attrazione transitoria che attira l’attenzione più di ogni altra cosa circostante. E che ha avuto l’ulteriore merito di stimolare in me medesima il flusso di pensieri che segue:  

“Chi può averla abbandonata lì? Il bevitore disinvolto era proprio in piedi in quel punto del passaggio? Non pare tanto comodo… era meglio sedersi sui gradini più in là, magari. Ma magari è andata così, e poi è stata posizionata apposta sotto i riflessi sgargianti delle luci, come una palla da discoteca. Che bello, sembra una diva! E sembra quasi un gesto sovversivo, provocatorio. Sì cazzo, una birra che sfida l’autorità! Fanculo, la voglia di birra non verrà fermata dalle ordinanze! Brava piccola, sono con te! Tutte le rivoluzioni iniziano dal basso! Del resto, che colpa ne hai tu se la gente è scema. Oh, mi sa che mi sto facendo troppi film mentali… meglio andare a casa. Sì amore, arrivo, ma hai visto che bella? Aspetta che faccio una foto, questa finisce tra gli attimi di felicità.” 

Complice la bella serata passata tra musica e sorrisi amici, complici i calici innalzati in brindisi benaugurali… quella bottiglia solitaria mi è sembrata una visione infinitamente poetica, nella magia sotterranea della città che dorme. La bellezza è davvero dovunque, così come i motivi per trovarla anche nelle cose più banali. 

La bottiglia anarchica

Grazie mille, carissimi amici, per aver seguito i miei svarioni della puntata odierna. Spero sia traspirato dalle mie parole il mio buon intento, che è di condividere con voi ogni bella sensazione o riflessione che può scaturire osservando il mondo esterno, anche (e oggi è proprio il caso di dirlo!) con le cose più stupide e inaspettate. Come sempre vi tocca pigliarmi così! Vi abbraccio forte. 

 

Le canzoni di oggi sono: 

“Alone in the dark” – John Hiatt 

https://youtu.be/eyNun3IUoz4

“Supereroi” – Meganoidi 

https://youtu.be/1v_blJpOO7E

“Piccoli per sempre” – J-Ax 

https://youtu.be/vPClH-7ztMM

“Message in a bottle” – The Police 

https://youtu.be/MbXWrmQW-OE

“One of this nights” – Eagles 

https://youtu.be/i8VYNvYdP5Q

Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

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