ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

La storia di Land Ho, di Daniela Gamberucci!

La storia di Land Ho, di Daniela Gamberucci!

Oggi ho il piacere di intervistare Daniela Gamberucci, un’amica che ha ospitato molte volte Wip Radio per i suoi eventi, nel famosissimo locale lungomare a Rosignano che ha gestito per anni: “La Banchisa”. Ecco a voi la storia di Land Ho, il nuovo Bistrot di Daniela Gamberucci al porto.

Daniela è un vulcano di energia ed è sempre un piacere parlare con lei. La passione che mette in ogni cosa che fa, trapela da ogni parola e da ogni suo gesto. E mentre ti racconta come fa un cocktail o come ha deciso il menù è impossibile ascoltandola non immergerti nel racconto insieme a lei.
Oggi ci parla del locale che ha creato nel 2019: il Land Ho Bistrot al porto.

Buona lettura!

Dani, che bello vederti. Come stai? Come va? Ti va di raccontarci un po’ di come è nato il Land’Ho?

Il Land Ho (che significa “terra in vista”), nasce da un bisogno di cambiamento che contraddistingue tutti quelli che fanno, ma soprattutto amano questo lavoro. Dopo 18 anni la Banchisa iniziava a stare stretta, bellissima, ma stretta. I locali hanno un ciclo vitale fisiologico, nascono, vivono e se non c’è un rinnovamento importante, muoiono. In città è facile cambiare pelle: stai un mese chiuso, fai dei lavori strutturali importanti, e riapri presentandoti con una veste nuova, e se alla vecchia clientela questo provoca diffidenza, hai comunque un bacino di utenza così nutrito che puoi rivolgerti a quella nuova, dando tempo alla vecchia di “digerire il boccone” (bada bene non allontanandola, ma dandole del tempo per riprendere confidenza).

In un paese questo non è possibile. Il modo in cui ti percepisce e ti vive la clientela, ti rimane addosso come un soprannome, e non riesci a prescinderne. Se per certi versi questo è rassicurante e bellissimo, e ne devi essere grato (come lo sono io a tutti), dall’altro è come indossare il vestito della festa che ti piace tanto, ma ad un certo punto, negli anni sarà stretto. Questo non significa buttarlo o bistrattarlo, ma semplicemente metterlo nell’armadio, tirarlo fuori ogni tanto per ammirarlo, ricordare come stava, ma intanto ne serve uno nuovo, che si adatti alle nuove forme ed ai nuovi gusti: nelle scarpe belle, ma oramai strette ci si cammina sempre peggio, fino a che o si rompono o ti mettono di malumore. Ho reso l’idea?

Sì, l’hai resa. Seguendo il tuo locale anche da lontano, vedo che si è evoluto molto (in soli 3 anni)…

In realtà il Land Ho è ancora in fase di evoluzione perché il Covid ci ha fermato nel tempo e nello spazio, interrompendo il naturale sviluppo di un locale, obbligandoci anche a determinate scelte, come quella di chiudere la pizzeria. E’ stato un pò come giocare a Monopoli con tanti imprevisti e in questi ultimi due anni ci siamo trovati a dover riconsiderare determinati obbiettivi.

Mi piace pensare di aver (non volendo) aperto un locale completamente nuovo, relegando definitivamente nel passato il libro della Banchisa (ma il suo logo e ricovo rimarranno sempre impressi nel cappello di Melville) e iniziando una nuova avventura che avrà un’evoluzione diversa, come del resto è totalmente cambiato il nostro settore. Per riassumerti, tutto quello che credevo di avere imparato adesso, facendo comunque tesoro dell’esperienza accumulata, deve essere per forza ripensato. La verità è che stiamo lavorando per far si che il Land Ho diventi un locale in cui si fondano più realtà, quella del ristorante e quella dell’american bar, una taverna un pò più curata, dove chi entra possa sentirsi a casa, benvenuto e coccolato.

Quindi continua la tua passione, e la tua maestria indiscussa, per i cocktail, accompagnata da una cucina di livello. Sei aperta a pranzo, cena e poi per aperitivo. Spiegaci come possiamo viverci al meglio il Land Ho…

La passione per i cocktail, anch’essa si è evoluta. Adesso è più completa ed anche più complicata. Ritornando proprio a quella crescita di cui parlavamo prima, è andata di pari passo con la crescita del nostro settore e soprattutto con l’affinarsi del gusto e della cultura della clientela. Misurarsi con clienti sempre più preparati e curiosi circa ciò che mangiano o bevono, è una sfida che si raccoglie con gioia, ma che richiede attenzione, dedizione e concentrazione.

Il mondo degli Spirits oggi è immenso, numericamente parlando, e infinite sono le possibili combinazioni di gusti. Prima il cocktail era una combinazione di tanti ingredienti che trovavi già in bottiglia e la maestria stava nel saperli combinare. Oggi il barman “bazzica” sempre di più nella cucina e fa proprie tante tecniche che prima erano di appannaggio esclusivo dei cuochi. Quindi come gli chef vanno a cercare l’innovazione e nuove combinazioni di sapori, questo vale anche per i bartender che saranno sempre più propensi a creare ricette articolate e sorprendenti, spesso da abbinare ai piatti. Ecco perché dico che il Land Ho è in continua evoluzione: una volta che intraprendi questa strada, la spinta è quella ad andare avanti. Spesso si parla di educazione del cliente…..mah, lo trovo oltremodo arrogante pensare di accogliere una persona nel mio locale per educarla al mangiare o bere! Preferisco più immaginare una situazione del tipo: “mettiti a sedere che ti faccio sentire questa cosa e dimmi cosa ne pensi!”.

La buona regola dell’accoglienza dice sempre che comunque l’attore del palco bar o ristorante o bistrot è sempre il cliente (e non traducetelo con il cliente ha sempre ragione).

Ride.

Il tuo locale è un Bistrot?

Per il Land Ho Ho scelto la definizione di bistrot (alla francese) proprio perché amo profondamente questa tipologia di locale. Mi spiego meglio: amo profondamente Parigi, è una grande città, e mia meta preferita, nella quale adoro perdermi camminando e riempiendomi gli occhi di tutti l’umanità parigina, bella e meno bella. Ogni volta che ci sono stata ho alloggiato in quartieri diversi e son rimasta affascinata, e ovviamente me lo son vissuta, dal bistrot della zona. Ogni volta ne scelgo uno e lo vivo dalla colazione al dopo cena. Ecco il bistrot è per gli abitanti una sorta di porto sicuro: la colazione, un caffè, un panino, una chiacchera, una zuppa di cipolle o un’omelette, un tè, un pasticcino e la sera cambia veste; i piatti sono diversi, più raffinati, le luci più basse che inducono al relax e all’amabile conversazione. La porta è sempre aperta e c’è sempre qualcuno che ti accoglie. Più o meno raffinato, più o meno alla moda, il comune denominatore rimane sempre l’accoglienza, fatta con garbo e, per quanto mi riguarda, con quel pizzico di cultura del bere e della tavola tutte italiane. Ecco questa è la tipologia di locale a cui sto lavorando, l’obiettivo che vorrei raggiungere e che mi rendo conto non facile, in un momento storico quale quello attuale.

Da quando ti conosciamo sei sempre stata un vulcano di idee, un’amante della musica dal vivo che hai sempre ospitato anche in Banchisa, e con il Land Ho vediamo che stai facendo altrettanto. Vuoi dirci di più?

Da profonda amante dell’arte in tutti i suoi aspetti, non può mancare la musica. Da quest’anno il sodalizio con “il Canto della Balena” ha riportato la musica con regolarità all’interno del locale, in una veste che io ho sempre amato profondamente, quella cantautoriale, quella che non conosce nessuno, ma che vorremmo far conoscere, quella che conoscono tutti, ma se ne sono dimenticati. “Il canto della Balena” nasce proprio come associazione culturale di tutela di tale tipo di musica ed ogni giovedì è quello che portiamo on stage. Queste serate si caratterizzano per la nascita spontanea di jam sessions, dalle quali nascono delle sonorità incredibili che sono indice della levatura dei musicisti che partecipano a quest’iniziativa. Ma non si parla solo di musica ed a breve avremo anche cabaret e teatro. Il fine è quello di riportare l’arte del palco all’interno dei locali e l’idea è quella di creare una rete a tal fine. Mi verrebbe da dire che manca solo la presenza di Wip Radio, o meglio manca solo una diretta! Ti ricordi Leti che belle che erano? Quando le serate di musica si diffondevano nell’etere e arrivavano messaggi dall’Australia o dagli Stati Uniti, o semplicemente da Bologna, dove qualche amico ci stava ascoltando?

Che dire…

E’ vero Daniela, eran proprio belle quelle dirette (trovate qualche reperto storico qui). Chissà, magari in futuro riusciremo a riorganizzarle! Sicuramente continueremo a stare in contatto e a collaborare quando ci sarà occasione.

E mentre ringrazio Daniela Gamberucci per questa splendida intervista vi lascio i riferimenti social del suo Bistrot, dove potete rimanere aggiornati su tutte le sue attività e iniziative:

Seguite la pagina Facebook di Land ho e il profilo Instagram.

Trovate il Land Ho all’interno del Porto turistico Marina cala de’ Medici a Rosignano Solvay.

Noi ci vediamo dopo le festività natalizie, con un nuovo articolo.

A presto

LeTy-GaGa

Letizia Vallini

Letizia Vallini

Alla soglia dei 30 anni sono tantissime le cose che ha da raccontare. Nativa di Rosignano e di adozione Veronese, nel suo cuore e nella sua mente sogna da un po' gli States. Per cercare di non perdere tutto ciò che le accade, cerca di parlarne: attraverso la radio, la scrittura, l'arte, attraverso il suo lavoro - si occupa di web marketing e community management, colora la sua vita di tinte brillanti. Anche se si sente grata davvero solo quando si accorge di riuscire a colorare un momento della vita degli altri, che sia un secondo, un giorno o il tempo che ci vuole :) .

Articoli Correlati

Commenti