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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

ALL TOGETHER NOW (Lennon – McCartney)

ALL TOGETHER NOW (Lennon – McCartney)

ALL TOGETHER NOW (Lennon – McCartney)

Paul McCartney – voce, basso, chitarra acustica, trombetta, battito delle mani
John Lennon – voce a doppia traccia, controcanto, ukulele, armonica a bocca, battito delle mani
George Harrison – controcanto, chitarra acustica, battito delle mani
Ringo Starr – controcanto, batteria, cimbalini a dita, clacson, battito delle mani

Registrazione: 12 maggio 1967
Produttore: George Martin
Fonico: Ken Scott

 

 

 

 

Uno, due, tre quattro
Posso averne ancora un pò?
Cinque, sei, sette, otto, nove, dieci
Ti amo

A, B, C, D
Posso portare un mio amico per un the?
E, F, G, H, I, J
Ti amo

 

Il brano

All together now è un brano per bambini che i Beatles composero e incisero appena finite le sessioni di registrazioni di Pepper.

Un piccolo brano anche dal punto di vista artistico la cui semplicissima melodia voleva ricalcare il successo di Yellow submarine.

Secondo McCartney il pezzo doveva essere cantato in gruppo dai bambini, come recita il tormentone del pezzo: “All together now” appunto.

Probabilmente, l’effetto più concreto si è visto nei cori da stadio di calcio (come del resto anche per lo stesso Yellow submarine).

 

 

Bom bom bom bom bompa bom
Fai navigare la nave
Bompa bom
Taglia l’albero
Bompa bom
Salta la corda
Bompa bom
Guardami

Tutti insieme ora

Registrazione e accordi

All together now è stato registrato negli studi di Abbey Road senza la collaborazionei di George Martin.

La struttura è estremamente semplice e si svolge su questi accordi (secondo la nota inglese):

One, two, three, four,
[D7]Can I have a little more
[G]Five, six, seven, eight, nine, [D7]ten
I love [G]you

A, B, C, D
[D7]Can I bring my friend to tea
[G]E, F, G, H, I, [D7]J
I love [G]you

Bom bom bom [C]bompa bom
Sail the ship
[G]Bompa bom
Chop the tree
[C]Bompa bom
Skip the rope
[D7]Bompa bom
Look at me

 

 

 

Nero, bianco, verde, rosso
Posso portare il mio amico a letto
Rosa, marrone, giallo, arancione e blu
Ti amo

Tutti insieme ora

Live e cover

All together now è stata reinterpretata da molti artisti.

Per noi la più interessante è quella dei Joy unlimited: una band tedesca che ne ha fatto una versione interessante e oscura.

A seguire una interpretazione live di Paul McCartney allo Stade de France di Parigi nel 2015.

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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