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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Nostalgia, nostalgia (canaglia?)

Nostalgia, nostalgia (canaglia?)

Spiego subito il titolo: “Nostalgia, nostalgia canaglia” è il ritornello di “Nostalgia canaglia”, canzone di Albano e Romina Power del 1987 classificatasi terza al Festival di Sanremo di quell’anno.

“Nostalgia, nostalgia canaglia/Che ti prende proprio quando non vuoi/Ti ritrovi con un cuore di paglia/E un incendio che non spegni mai/Nostalgia, nostalgia canaglia/Di una strada, di un amico, di un bar/Di un paese che sogna e che sbaglia/Ma se chiedi poi tutto ti da…”.

Spesso mi lascio prendere dalla nostalgia. Penso sia a causa di un mix di fattori: per esempio è comodo rifugiarsi nel passato, nelle nostre cose belle rimaste nella memoria, che abbiamo vissuto e che ci piacerebbe rivivere forse perché pensiamo di non poterne vivere di meglio.

Mi rendo conto che mi capita non di rado. C’è un oggetto protagonista di ciò: la radio.

Da bambino ero innamorato della radio. Ho iniziato ad ascoltarla a 6 anni, la domenica pomeriggio, “Tutto il calcio minuto per minuto”: se ero fuori portavo il walkman, quasi più grosso di me. E diciamo che dal 1992-1993 al 1999-2000 tutte le domeniche (uhm, è forse più preciso scrivere “molte molte domeniche”) mi mettevo lì ad ascoltare le partite, quando erano praticamente tutte in contemporanea.

Avevo un menu formidabile: tv su “Quelli che il calcio”, pagina del “Corriere dello Sport” con tutte le formazioni e lo spazio per aggiornare costantemente la schedina; naturalmente auricolari e “Tutto il calcio minuto per minuto”. Ero felice, stavo bene, non mi mancava niente di quello che volessi.

Poi si cresce, gli interessi cambiano, il calcio è diventato molto più televisivo, le partite si guardano lì fino a che se ne guardano, perché ci sono stati anche i momenti in cui il Milan è passato in secondo piano e bastava magari guardare sul cellulare ogni tanto per avere informazioni.

“E ora?”

Nel 2019 mi sono laureato. È arrivata anche la fatidica domanda: “e ora?”.

Non ricordo esattamente quando e come, ma dai mesi successivi – soprattutto col peggioramento della situazione generale – i ricordi del passato sono aumentati notevolmente ed infatti son tornato ad ascoltare la radio. Di nuovo “Tutto il calcio minuto per minuto”. Non come più di vent’anni fa naturalmente, è cambiato praticamente tutto, ma in un mix con le partite e gli eventi sportivi in tv: quelli più importanti li guardo, gli altri invece li ascolto alla radio.

È aumentata la nostalgia per certi aspetti anche perché probabilmente il tempo passa, c’è la paura, c’è la fretta, e quindi la mente torna a quando il tempo era maggiore e chissà cosa farei tornando indietro. Ma tornare indietro è impossibile, ed allora la nostalgia rischia di diventare rimpianto e non va bene.

Insomma, la nostalgia va bene, ma q.b., quanto basta, per non farci rimanere imprigionati in un passato che non possiamo più rivivere. E se anche alcune situazioni potranno ripresentarsi le vivremo comunque diversamente dalle volte precedenti.

Sarebbe utile, semmai, utilizzare tutto quello che abbiamo appreso nel passato (l’esperienza) per essere attivi, in movimento, cosicché la nostra memoria si possa allargare con altri ricordi e così via, fino al termine di tutto.

 

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Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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