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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Inadeguato io

Inadeguato io

Inadeguato, io mi sento inadeguato.

Potrebbe essere una strofa di una canzone, non sarebbe male, però l’ho bruciata scrivendola ora, pazienza.

Comunque è vero, a volte – se non spesso – mi sento così.

Partiamo dalle basi: cos’è l’inadeguatezza?

Secondo Google, che a sua volta mostra le definizioni da Oxford Languages (mica cotica), l’inadeguatezza è la “manifesta insufficienza di fronte a compiti o funzioni determinati”.

Così è chiaro anche per chi non fosse stato a conoscenza del suo significato.

Da cosa può dipendere?

Ora, non sono uno psicologo, quindi provo a raccontare per le mie esperienze ed i miei pensieri sul tema. Il sentirsi inadeguati, a mio parere, dipende intanto dall’autostima. Se uno ce l’ha bassa, farà fatica a mettersi in gioco preferendo rimanere nella propria comfort zone. Anche perché: se uno sta bene nella propria comfort zone, chi glielo fa fare di uscire?

Sta lì, bello tranquillo. Ma è giusto?

No che non lo è.

L’inadeguatezza è una sensazione strana. Ho scritto prima dell’autostima, ma andando avanti nell’analizzarla prosaicamente c’è anche la paura. Ci sono due tipi di paure: quelle sane e quelle dannose. L’inadeguatezza si pone nel mezzo. Per esempio: se mi chiedessero di guidare un aereo, è ovvio che mi sentirei inadeguato e quindi rifiuterei. In questo contesto, ho fatto bene o male? Penso proprio che avrei fatto bene, visto che non lo so guidare e metterei in pericolo la mia vita e quella di tutti i viaggiatori. In tal caso, dunque, l’inadeguatezza è conseguenza di una paura sana.

Se invece mi chiedessero di fare un qualcosa per cui mi sento portato però magari per mille ragioni (timidezza, vergogna, eccetera) rifiutassi, ecco che in questo contesto sarebbe frutto di una paura dannosa. Perché le timidezze frutto di paure-paranoie malsane vanno combattute e superate.

Conoscete il film “Habemus Papam”, di Nanni Moretti? È la storia di un Cardinale che viene eletto Papa ma, divorato dall’ansia e dalle aspettative, scappa dal Vaticano. Alla fine (ATTENZIONE SPOILER) viene scoperto, riportato in Vaticano ma annuncia a tutto il mondo la sua rinuncia al Soglio Pontificio, proprio per inadeguatezza. Ecco, ed in questo caso?

Secondo me ha fatto bene. È un esempio che sta a metà fra le due simulazioni illustrate precedentemente: magari poteva accettare il gravoso incarico per spirito di responsabilità, ma visto che non se ne sentiva all’altezza e non ne aveva ambizione, perché rischiare di fare danni?

Capita a volte di sentirmi inadeguato, almeno fino alle 18.36 del 5 aprile 2022, per bassa autostima. Quando c’è una possibilità, un’opportunità che si confà alle mie caratteristiche e potrei pure raggiungerla spesso mi fermo per paura. Paura di non farla bene, di deludere, di fare arrabbiare gli altri, di fare casini. Ed allora rimango nella mia comfort zone che lo è solo apparentemente, altrimenti non proverei nemmeno col pensiero ad uscirci.

Devo però essere onesto: come Picasso, vado a periodi. Ci sono stati anni in cui ero molto attivo, non dico tipo trottola ma quasi, mi mettevo in gioco facilmente, facevo mille cose e – nei limiti dell’umano – ne aggiungevo anche altre. Mi piaceva. Poi però appunto arrivavano anche i periodi in cui meno facevo meglio stavo.

E adesso?

Adesso… adesso intanto ho finito l’articolo di un blog che fino a tre settimane fa non esisteva. E non solo.

Non voglio fare grandi lezioni o dare consigli leggendari, penso solo che il sentirsi inadeguato sia una sensazione comprensibilissima, quasi naturale, però dev’essere accompagnata dall’onestà (in primis verso noi stessi) e non dalla paura.

Solo così può essere una sensazione sana, che ci fa crescere e non arretrare.

 

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(Credit foto in evidenza: ilariaevola.com)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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