ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Non è solo Surf

Non è solo Surf

Non è facile mettere insieme le idee che possono descrivere sapientemente le ultime due settimane.

Doveva essere una vacanza di surf, in barba alle proibizioni, col gusto della ribellione adolescenziale verso i divieti più o meno giusti legati alla pandemia; l’escamotage per andare a prendere le onde nonostante il mondo sia chiuso.

Tutto è partito da una delle ultime giornate di surf in terra labronica: dov’è che possiamo andare, senza dover prendere aerei e dove siamo più o meno sicuri che faccia le onde? Facile, Biarritz!

La Costa Basca francese è stato il luogo più battuto dalle giovani generazioni di surfisti, è il viaggio che più o meno abbiamo fatto tutti quando eravamo ragazzini.

Partivamo la notte con macchine stracariche di tavole e bagagli e percorrevamo senza sosta, alternandoci alla guida, i 1000 e passa chilometri che ci dividevano dall’oceano Atlantico. Era comodo perché eccetto l’appartamento, non c’era altro da prenotare e potevi scegliere di partire all’ultimo guardando le previsioni.

Ora non è proprio più così, ragazzini non siamo più, ma la costa basca dalla Spagna alla Francia è una garanzia se si vuole fare qualche scivolata e non solo.

Biarritz è la capitale del surf in Francia, da quando nel ‘56 gli attori californiani Peter Viertel e Dick Zanuck arrivarono per le riprese del film “il sole sorge ancora” portandosi dietro le loro tavole. Da quel momento le spiagge della costa basca aggiunsero alla loro vocazione balneare quella surfistica.

In effetti si percepisce bene che lo sport lì è vissuto seriamente, in mare ci sono davvero tante persone, dalle più inesperte alle più forti.

Il surf si insegna nelle scuole e non è difficile vedere i furgoni di qualche istituto arrivare sugli spot con istruttori e ragazzini agguerritissimi.

La zona peraltro si presta molto per imparare, chilometri di spiagge con onde per tutti i livelli ed una grande facilità di trovare surf camp organizzati per non far mancare l’esperienza dello scivolamento anche per i neofiti meno acquatici.

L’ultimo mio viaggio da quella parte dell’Atlantico risale al 2007, in tredici anni di cose ne sono cambiate, forse la zona ha perso un po’ di spontaneità e di rusticità.

Biarritz è certo sempre stata una cittadina elegante, ma le zone limitrofe anni fa erano un po’ più ruspanti.

Detto questo, l’intento di prendere qualche onda (anche se swell consistenti non ci sono state), non è stato tradito; ma la vacanza si è subito trasformata in qualcosa di più di un semplice surf trip.

La curiosità ci ha spinti a girare nei dintorni, fino a passare l’altro confine e a visitare San Sebastian e Bilbao e, al termine di tutto, Marsiglia.

Questa è stata la parte più suggestiva del viaggio, senz’altro quella più riflessiva e generatrice di emozioni e riflessioni, soprattutto nel particolare periodo che stiamo vivendo. San Sebastian con la sua vivacità ha fatto da contraltare alla vicina Bilbao austera e di vocazione industriale. Ma una nota di merito va a Marsiglia, che ancora non ho compreso, ma che a qualche giorno dal rientro suscita in me ancora domande e emozioni.

Città veramente multiculturale, nella quale ti senti “straniero” e della quale apprezzi la vivacità e il fermento appena arrivi.

Il caos e il disordine  che la caratterizzano sono i suoi punti di forza; Marsiglia è la Massalia colonia greca focea fondata intorno al 600 a.C., da quel momento parte la storia della città, ma se dovessi raccontare qui il numero di influenze e dominazioni ha avuto da allora ai giorni nostri ci perderemmo.

Quello che è oggi Marsiglia è il riflesso di una storia interminabile di culture che si sono avvicendate che hanno tutte lasciato il segno, adesso il suo allure è spiccatamente africano generato dai suoi abitanti che, per la maggior parte, provengono dalle colonie francesi, tanto che quello che può essere percepito come etnico è in realtà locale.

Mi sono ripromessa di tornarci con più calma per capire cosa di lei mi ha stimolato la voglia di rivederla.

“Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza” diceva Socrate e non si può essere che d’accordo, il sapere crea unità la barbarie e la mancanza di curiosità generano nichilismo e divisioni.

 

 

Federica Mazza

Federica Mazza

Surfista e archeologa marina o “subacquologa”, come ama definirsi con i colleghi. Il suo blog "Acqua Salata" è un diario di esperienze, riflessioni, viaggi e culture condito ogni tanto da qualche nota storico archeologica.

Articoli Correlati

Commenti