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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Segnalazione “Melanconia con stupore” , Karen Venturini

Segnalazione “Melanconia con stupore” , Karen Venturini

Salve!
Oggi faccio la Segnalazione di un Libro che ho avuto la fortuna di conoscere grazie alla serie di incontri promossi dalla Cooperativa Sociale Nuovo Futuro di Rosignano Solvay. Il libro in questione si intitola “Melanconia con stupore” di Karen Venturini.

Melanconia con stuporeMELANCONIA CON STUPORE

di Karen Venturini

 

Editore: Raffaelli Editore
Pagine: 148

SINOSSI: “Trentaquattro storie di donne ricoverate in manicomio a cavallo fra Ottocento e Novecento.”

In realtà è molto più di questo. Mi Spiego meglio:

Karen Venturini, l’autrice, è figlia di uno psichiatra che lavorò con Franco Basaglia a Trieste negli anni della famosa legge 180, con la quale vennero chiusi i manicomi. Quando Karen inizia a lavorare sulle schede mediche risalenti all’800 datele dal padre, l’obiettivo è quello di scrivere un libro che denunciasse il manicomio e i suoi strumenti di tortura ed infine esprimere solidarietà alla malattia mentale. In realtà, lavorandoci, esce un libro del tutto diverso; in cui si denuncia si il manicomio ma come ENTE FACILITATORE della violenza di genere. 

Partiamo dal principio…

La Follia non è sempre stata considerata negativa, anzi: i pazzi erano sempre ai margini della società, ma erano considerati come “posseduti” dalla divinità (specialmente nel Medioevo).
La follia inizia ad essere considerata negativa e criminalizzata con la Rivoluzione industriale, epoca nella quale chi era improduttivo, chi non si adeguava al contesto economico e sociale era considerato inutile e anzi poteva essere motivo di distrazione per gli esseri utili e così nascono i primi Manicomi.
Dal 1850 al 1900 si ha un’invasione di manicomi: infatti ce lo dimostra Giolitti, che nel 1904 fa una legge per bloccare gli internamenti in manicomio e internare solamente coloro che erano pericolosi per la società. Prima di questa legge, vengono internate molte persone che non sono succubi della malattia, ad esempio donne che non vogliono sposarsi, che vogliono una vita diversa dalla “classica” del tempo, donne che sono considerate presunte “Puttane” o “Streghe”; in questo periodo storico, molte richieste di internamento sono state fatte anche dagli stessi mariti per liberarsi di mogli “scomode”, ovvero che non rispondevano ai canoni della società odierna. 

Per questo motivo, le classificazioni delle loro malattie nella cartella clinica sono curiose e disparate: le diagnosi erano “Melanconica con stupore” (da cui il titolo) , “Malinconiche semplici”, “Imbecillità”, “Demenza primitiva”, “Maniache con furore”.

L’obiettivo dell’autrice è raccontare la storia di queste donne dimenticate e esiliate dalla società, dal loro punto di vista.

Il che purtroppo era impossibile, perché la maggior parte di queste donne era analfabeta, veniva dalle campagne e non esiste memorie di costoro. Infatti, la storia delle donne risalente a quel periodo è stata tramandata e scritta dalle donne colte e non abbiamo niente di quelle donne che vivevano nella povertà e nelle campagne, ovvero mancava la loro “immaginazione”.

E proprio dall’Immaginazione riparte l’autrice, che attraverso lo studio di quelle foto attraverso la FISIOGNOMICA ( la disciplina pseudo-scientifica che viene approfondita da Lombroso) ricrea la storia di queste donne e le ridona la “vita”.

Melanconia con stuporeNome e cognome: Rachele
Età: Nata nel 1841
Paternità: /
Giorno dell’ammissione: 9 Marzo 1893
Fattura della pazzia: Malinconica semplice
Successione morbosa: /
Esito: /

“Rachele era nata in un casolare
nelle campagne di Cesena.
Un sabato mattina, nei suoi dodici anni,
mentre andava a comperare la farina al mercato,
fu spinta alle spalle,
buttata a terra e montata da un corpo pesante.
Sentì solo la puzza dell’alito,
un misto di vino e formaggio ammuffito,
il rumore dell’aria buttata fuori
come di un cane quando afferra la gallina,
e il dolore tra le gambe,
prima fuori e poi dentro.
Da quella mattina, con l’erba e la terra tra i denti
e con la gonna alle caviglie,
Rachele decise che sarebbe diventata una malinconica semplice.”

 

Un libro che fa nascere un progetto…

Un progetto degno di nota nato dalla presentazione di questo libro prende il nome di “Truccare la Violenza” : progetto realizzato dal Centro di Formazione Professionale di San Marino grazie alla compartecipazione di studenti e docenti, in particolare delle studentesse del primo anno del corso per Estetista. Karen, presentando il suo libro e leggendo le storie riportate dietro ogni scheda medica delle pazienti, fa commuovere e apre un varco per far denunciare la violenza subita da alcune ragazze e il risultato è di una potenza inedita e sincera, sia a livello creativo che psicologico (Guarda il video QUI).

 

“Melanconia con stupore” è un libro che dovrebbe entrare in tutte le nostre librerie.

 

Detto questo: Buona lettura a tutti!

 

Rachele.

 

 

CONTATTI:   

Se sei un autore e vuoi una recensione o  segnalazione del tuo libro, contattami qui:  apiedipaginawip@gmail.com

 

 

Rachele Bini

Rachele, 31 anni. Una, Nessuna, centomila. Copywriter e amante della comunicazione, la scrittura è il suo pane quotidiano. Ha gestito un Ufficio Stampa per una piccola Casa Editrice Indipendente. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno".

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