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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Jingle Bells 2.0

Jingle Bells 2.0

Siamo sotto Natale. Ma sotto sottissimo che forse è pure tardi per farvi cambiare idea.

 

Mettiamo che siete stati coscienziosi e anche se avete deciso di prendere un cucciolo per Natale, vi siete informati sulle razze e non avete preso il malinois da lavoro alla nonna in sedia a rotelle; avete scelto un allevamento e state per andare a prendere il vostro cucciolo.

 

Perché non è una buona idea farlo per Natale?

Attenzione, non sto dicendo che lo sia ogni singola volta, ma diciamo che in linea di massima a Natale si regalano giocattoli e ps4, e se si hanno bambini in casa è molto facile che il cucciolo tanto voluto faccia la stessa fine dopo i primi giorni di entusiasmo. 

Perché al cucciolo non frega un tubo che sia Natale, che abbiate parenti a cena, che dobbiate montare il Borgo medievale del lego (l’altro regalo fichissimo che nel giro di tre settimane sarà a prender polvere sullo scaffale) o che fuori piova, nevichi o ci siano i cavalieri dell’apocalisse; lui ha le sue esigenze, dovrà comunque uscire, fare i bisogni, giocare, masticare tutto quello che capita a tiro, compreso il tacco 12 delle bellissime scarpe in vernice di Prada di vostra cognata.

Quindi il cucciolo arriva e viene chiuso da qualche parte perché dopo un po’ avrebbe anche rotto i coglioni a sporcare dappertutto e masticare la qualunque e voi non avete né tempo né voglia di stargli dietro… perché i bambini a cui lo avete preso, sorpresa, non se ne occupano.

 

Ma mettiamo che ne siate consapevoli ed i bambini non ci siano. Mettiamo che non abbiate parenti a cena o a pranzo e per le vacanze vi dedichiate INTERAMENTE al cucciolo. 

State col cucciolo mattina sera e notte passeggiate giochi milioni di foto in ogni posizione anche mentre dorme.

Poi le vacanze finiscono, e voi tornate a lavoro. Lo sapevate, per questo vi siete goduti il cucciolo finché potevate. Bravi. Bravissimi.

Vi faccio uno schemino di cosa accade nella testa del cucciolo.

“Nasco e sto coi miei fratelli e sorelle, tutti insieme, la mamma si prende cura di noi; vado in una casa sconosciuta, odori nuovi, ma questi bipedi sono divertenti e giochiamo tantissimo. BAM. Sono solo. PER SEMPRE”

 

Perché non ci si pensa mai. Non si abitua il cucciolo al kennel, al recinto, alla traversina e a star da solo poco a poco. Perché andrebbero bene anche le feste per fare tutto questo, ma ci sono sempre cose da fare, regali da scambiare, gente da vedere e non si ha voglia di educare il cucciolo. Non si ha certo voglia per l’ultimo dell’anno di passare la mezzanotte a distrarre il cucciolo dai botti giocandoci tutto il tempo. Niente brindisi. Niente vestito. Tutone e a terra con bocconcini e giochi.

Non si ha voglia di lavorare per le feste. 

 

E un cane è si un piacere. Ma è anche un lavoro. Un lavoro che non conosce ferie, non conosce caldo o freddo o malattia (quantomeno non la vostra: quante volte mi sono trovata a gennaio, con la febbre a 40, sotto la pioggia e bardata come dovessi passeggiare sul pack insieme agli orsi polari, o a zoppicare attaccata al guinzaglio del cane con la stampella perché mi ero sfranta un ginocchio)

 

Durante le feste dovreste portare il cucciolo a fare puppyclass, classi di socializzazione, a vedere il mondo e conoscere il più possibile. Ve lo immaginate di dire “No nonna, non posso venire a mangiare la caponata col resto della famiglia, devo portare il cane dall’educatore sennò mi diventa fobico.”

Senza contare che durante le feste gli educatori sarebbero anche un po’ in ferie come voi, anche se molti si sono rassegnati a non avere una vita.

 

Ecco perché non è proprio una buonissima idea prendere il cucciolo a Natale.

Poi per carità, se consapevoli di tutto questo, se pronti a tutto questo… buon Natale.

Elena Caccavale

Elena Caccavale

Nata a Pisa nel 1980, cresciuta male fra Pisa e Cascina, migra periodicamente da un posto all'altro. Addetta alla sicurezza in aeroporto per scelta (d'altri) e cinofila a caso e per caso.

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