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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

l’irrilevanza dei G7

l’irrilevanza dei G7

Si è appena concluso il G7 di Taormina, caratterizzato più dall’entrata in scena ufficiale di Trump e Macron, piuttosto che per gli obiettivi raggiunti o quantomeno programmati. Immigrazione e ambiente erano i temi centrali, ma complice la rigidità americana e anche l’assenza di paesi importanti come la Russia, la sintesi dell’incontro dei leader mondiali è totalmente negativa. Sull’immigtazione la dura posizione di Trump ha tenuto il punto, il paese ospite, il più interessato al tema, non è riuscito a programmare una gestione diversa dell’emergenza e gestione dei flussi migratori, nonostante tutti i paesi europei in linea teorica sono sulla stessa lunghezza d’onda. Per quanto riguarda la politica estera, la sola assenza di Putin rappresenta l’impossibilità di qualsiasi passo in avanti di tutte le situazioni critiche presenti sopratutto in aree di influenza anche russa. Nato e Europa poco possono fare senza un protagonismo perlomeno consultivo del leader Russo. L’altro tema scottante del G7 era quello riguardante i cambiamenti climatici e l’applicazione del trattato di Parigi. Nonostante che la posizione americana fosse isolata, non è bastato a far annunciare a Trump il clamoroso abbandono delle condizioni imposte dal trattato di Parigi, facendo così un favore alle grandi industrie inquinanti americane e preannunciando un disastro climatico mondiale. Poco a potuto la sempre più debole Merkel (o poco ha voluto visto che si pensa che non si sia impegnata al massimo puntando ad ottenere risultati da sbandierare nel prossimo G20 che si terrà in Germania).

Gli unici punti degni di nota di questo incontro sono stati appunto le entrate in scena ufficiale a livello internazionale di Trump (e moglie) ma sopratutto del neo eletto presidente francese Macron, che ha detta di tanti ha saputo accalappiare su di se l’attenzione mediatica internazionale tanto san essere individuato come il successore dell’eredità politica di Obama.

Tutto questo e.un po’ poco per come eravamo abituati ai passati G7. Forse è giunto il momento di rivedere la formula di questi incontri dei leader delle potenze economiche mondiali, un tempo tanto importanti ed incisivi tanto quanto ora sono diventati solamente costose passerelle personali.

Dario Fattorini

Dario Fattorini

Dario Fattorini, studente di giurisprudenza, consigliere comunale di Collesalvetti. Appassionato di geopolitica.

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