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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Cose Indiane, Foto di classe, Gita scolastica

Cose Indiane, Foto di classe, Gita scolastica

COSE INDIANE

Nell’interminabile vicenda dei due marò, si è inserito il famigerato Francesco Storace, noto teorico e pratico della destra all’amatriciana, che, candidato sindaco a Roma, ho promesso ad una platea festante che, se sarà eletto, convocherà l’ambasciatore indiano a Roma (che già non dorme per la paura) e gli darà un ultimatum: o fa liberare subito i marò oppure lui farà chiudere tutti i ristoranti indiani a Roma, non si capisce in base a quali poteri e in base a quali criteri (cittadini italiani che servono piatti speziati al curry?). In attesa dell’evento propongo un’altra rappresaglia: tagliare tutte le piante di fico d’India, che non sia mai che un pericoloso indiano infesti il sacro suolo della Patria.

FOTO DI CLASSE

Provate a pensare in quale fotografia di gruppo si collocavano certi personaggi come Alfano, Schifani, l’inossidabile Cicchitto, Bondi (sì, il tardo leopardiano che scriveva “A Silvio”), il plurindagato Verdini, ecc. ecc. appena un anno e mezzo fa? Tutti adoranti alla corte di Arcore in quel di Lombardia. Improvvisamente è come se avessero cambiato fotografia di classe, invece che nella sezione A con il professor Silvio (sì, quello un po’ burlone), tutti nella sezione B (con il più giovane, ma promettente Matteo, quello che parla fiorentino senza aver risciacquato i panni in Arno). A cantare le lodi del nuovo leader, in attesa della poesia (questa volta non postleopardiana) “A Matteo”.

GITA SCOLASTICA

Le vecchie gite scolastiche poi ribattezzate pomposamente “viaggi di istruzione” hanno perso un po’ del loro lustro, si sono appannate molto e stanno diventando da anni il solito vecchio rituale, collocandosi nel programma scolastico fra Manzoni e Leopardi. A questo si sono aggiunte piccole e grandi tragedie che hanno scoraggiato molti insegnanti a gestire un evento sempre più assurdo per molti aspetti. Nella tragedia mancava tuttavia, come in molte cose italiane, l’effetto comico. Ci ha pensato l’ineffabile ministro dell’Istruzione Giannini che ha mandato un editto dal palazzo dicendo al popolo docente e discente, che i proff. dovranno controllare lo stato meccanico dell’autobus comprese le gomme (come?!, saranno preferiti i proff. di Meccanica degli Istituti Tecnici). Ma, ciliegina sulla torta, dovranno sincerarsi che l’autista non abbia bevuto, non si sa come, preferibilmente facendosi alitare in faccia per sentire se il fortore è vodka o penne all’amatriciana.

 

Tiziano Arrigoni

Tiziano Arrigoni

Massetano - follonichese - piombinese - solvayno, insomma della Toscana costiera, con qualche incursione fiorentina, Tiziano Arrigoni è un personaggio dalle varie attività: scrittore di storia e di storie, pendolare di trenitalia, ideatore di musei, uomo di montagna sudtirolese ed esperto di Corsica, amante di politica - politica e non dei surrogati, maremmano d'origine e solvayno d'adozione, ecc. ecc... ma soprattutto uno che, come dice lui, fa uno dei mestieri più belli del mondo, l'insegnante (al Liceo Scientifico "E.Mattei" di Solvay) e, parlando e insegnando cose nuove, trova ispirazione e anche "incazzature", ma più la prima, dai suoi ragazzi di ieri e di oggi.

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