ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

No Photo

No Photo

“No photo”

Quest’anno per vari motivi (tutti più che positivi) non farò il classico viaggione di surf invernale.

Chiaramente la passione rimane e, grazie alle mareggiate che per fortuna stanno caratterizzando questo gennaio, ho surfato e surferò nelle mie zone.

La scorsa swell ha regalato onde di grandissima qualità soprattutto in Liguria dove si sono trovati tutti i gli appassionati in cerca della giornata perfetta.

Varazze in primis, ma altri spot sono stati visitati da un numero molto alto di surfisti, creando i soliti problemi legati al localismo, al rispetto delle regole e alla buona educazione in generale.

Ma non voglio soffermarmi sulla vecchia questione del “questa è casa mia tu non surf”, il dibattito emerge spesso e la soluzione a mio avviso è una sola, chi si pone in modo umile, aperto e gentile, difficilmente viene scacciato in malo modo!

La cosa su cui mi sono soffermata e su cui ho riflettuto è un’altra e mi ci ha fatto riflettere un acuto e intelligente post su Facebook ( di cui purtroppo non ricordo l’autore). Il post mostrava una bellissima foto in cui Roberto D’amico era all’interno di un tubo profondissimo, in uno stato di grazia, con colori bellissimi e grande sapienza tecnica del talentuoso surfista romano.

Il post poneva l’accento sul fatto che quella foto anni addietro, sarebbe stata il soggetto di un poster da mettere nelle camerette dei giovani surfisti e non, sarebbe stato l’obbiettivo e il sogno di quasi tutti gli appassionati di onde. Ora quella foto è solo fonte di like sui social e, quindi, a detta dell’autore, aveva perso il suo valore reale diventando semplicemente un post strappa mi piace e finendo in una gallery senza l’onore che meritava.

Questo mi ha fatto molto pensare su come l’avvento dei social ha cambiato anche la percezione delle nostre avventure in cerca di onde e luoghi da sogno.

Stiamo cercando quello che ci piace veramente o quello che produrrà il contenuto più condivisibile ed azzeccato? Me lo sono chiesto anche per me stessa: la ricerca dell’ apprezzamento degli altri ho avuto timore che travalicasse la mia passione.

Mi ricordo che anni fa, uno degli obbiettivi principali in un viaggio era scovare il posto perfetto e tenerlo segreto, si facevano delle foto ma senza compulsione e senza la smania di postarle immediatamente. Non c’era la ricerca dell’ effimero, solo la passione e l’orgoglio di essere stati bravi a trovare la condizione ideale.

La mercificazione della nostra passione ha prodotto, come per altri sport, la sparizione delle riviste del settore, quelle in cui era un onore apparire anche solo in un trafiletto e dalle quali si scoprivano nuove destinazioni e culture particolari (come su Surf News ad esempio).

Sarò ormai “anziana” ma leggo una perdita di poesia e si, anche virtù, che un po’ mi fa storcere la bocca… ma non ci si può fare niente se non selezionare ciò che si ritiene degno di valore, il mondo per fortuna va avanti e si evolve sia in senso positivo che no.

Da domani altre onde e centinaia di post, tutti più o meno uguali, nel mondo dell’ omologazione.

Federica Mazza

Federica Mazza

Surfista e archeologa marina o “subacquologa”, come ama definirsi con i colleghi. Il suo blog "Acqua Salata" è un diario di esperienze, riflessioni, viaggi e culture condito ogni tanto da qualche nota storico archeologica.

Articoli Correlati

Commenti