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Sanremo è Sanremo, ok. Perché?

Sanremo è Sanremo, ok. Perché?

Allora, oggi è il 27 gennaio. Il Festival di Sanremo inizia martedì 7 febbraio. Da palinsesto il prossimo articolo del blog dovrebbe uscire il 10 febbraio, a Festival già cominciato, quindi teoricamente l’argomento sarà diverso, dato che dopo pochi giorni è San Valentino.

Niente, non c’è alternativa, il tema dell’articolo di oggi è il Festival di Sanremo.

Cioè, l’alternativa ci sarebbe o meglio, ci potrebbe essere, ma non me ne viene in mente.

Dunque, che Festival di Sanremo sia.

Il Festival quest’anno giunge alla 73ª edizione. Un signore anziano ma che non fa vedere l’età che passa. Certo, sto parlando sulla fiducia, magari a questo giro ci sono canzoni che potrebbero essere state composte nel 1966 ma conoscendo Amadeus e vedendo il cast in gara, penso proprio di no.

Il Festival di Sanremo è lo specchio di quasi tutto il Paese. “Quasi”, perché c’è chi non lo guarda – orgogliosamente – e chi dice di non guardarlo, ma poi lo fa di nascosto.

La bravura principale dei Direttori Artistici degli ultimi dieci-dodici anni è stata quella di rendere il Festival un po’ più contemporaneo e variegato rispetto ad alcune edizioni precedenti.

Personalmente ne sono un appassionato, l’ho sempre quasi visto: da bambino era proprio un Evento con la e maiuscola, la sera si fermava l’Italia, la controprogrammazione televisiva non esisteva (e le alternative sul telecomando erano assai poche).

Crescendo l’ho seguito anche grazie – forse soprattutto – per ascoltare le radiocronache in diretta che faceva la Gialappa’s Band su Rai Radiodue. Una figata pazzesca che invito a riascoltare, trovate dei filmati su YouTube, per esempio questo:

 

Poi nel 2013 tornarono gli Elio e le Storie Tese in gara dopo diciassette anni da “La Terra dei Cachi” e da fan se non numero uno numero due quale sono ho vissuto quell’edizione con enorme, gigantesco coinvolgimento. Per la cronaca, con “La Canzone Mononota” arrivarono nuovamente secondi e vinsero tutti i premi tecnici. Qui un mix delle loro (meravigliose) esibizioni di quelle sere:

Gli EelST tornarono in gara anche nel 2016 e nel 2018, però purtroppo senza replicare gli exploit delle altre volte.

Ma perché Sanremo è Sanremo?

Intanto non penso per via della cittadina, perché io ci sono stato e devo dire che sì, ok, non è male, c’è un bel mare, un gran lungomare, tanti gabbiani – forse troppi -, innumerevoli fiori, però non è il posto che sceglierei come meta ideale delle mie vacanze.

Sanremo è Sanremo nel senso del Festival, invece, per vari motivi, secondo me.

Intanto perché c’è la musica, è la musica è parte fondamentale delle nostre vite. De gustibus eh, non è che la musica sanremese piaccia a tutti anzi… Qui ritorno col discorso della bravura dei Direttori Artistici a rendere Sanremo un po’ più contemporaneo di prima.

Poi perché è un momento di distrazione, la gente guarda Sanremo per distrarsi (in senso buono), per cantare, per divertirsi, e ce n’è sempre bisogno.

Penso anche perché sia un momento di aggregazione collettiva, generale, un po’ come succede coi Mondiali di calcio: ci si chiede a vicenda se l’abbiamo visto, cosa ci è piaciuto, cosa no, com’era vestita tizia, ecc (quest’ultimo aspetto più che altro le donne).

Infine perché è tradizione: si sa che a febbraio – alle volte a marzo, ma raramente – c’è il Festival di Sanremo e se non c’è dev’essere successo qualcosa di catastrofico. Per esempio nel 2021 è andato in onda; senza pubblico, ma è andato in onda.

Aaaah e poi ora c’è il FantaSanremo. Non lo faccio perché già troppo coinvolto nel Fantacalcio che se faccio anche il FantaSanremo poi la mia emotività ne uscirebbe abbastanza provata…

Sicuramente però è una genialata che permette di vivere e seguire il Festival con ancor più interesse e divertimento, difatti gli iscritti sono al momento già circa un milione. Linko qui tutto il regolamento le modalità d’iscrizione ecc.

Quest’anno non so chi tifare, anche perché prima bisogna sentire le canzoni. L’importante è che sia un bello spettacolo, con un livello musicale alto. Forse ci sarà un tormentone, forse no, chissà.

Ma comunque la gente, i giornali, le tv ne parleranno per giorni e giorni.

Perché?

Perché Sanremo è Sanremo.

 

Credit foto in evidenza: https://www.rivieratime.news/

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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