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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

COME TOGETHER (Lennon – McCartney)

COME TOGETHER (Lennon – McCartney)

COME TOGETHER (Lennon – McCartney)

John Lennon – voce, chitarra ritmica, chitarra solista, battimani
Paul McCartney – seconda voce, basso,  Fender Rhodes
George Harrison – chitarra solista, chitarra ritmica
Ringo Starr – batteria, maracas

Registrazione: 7 agosto 1969
Produttore: George Martin
Fonico: Geoff Emerick

 

 

 

 

 

 

Ecco viene il vecchio testa piatta
Lui viene trascinandosi pesantemente
Lui ha l’occhio sgranato
Lui ha un santo che arrotola
Lui ha i capelli fino alle ginocchia
Dev’essere un buffone
Fa solo ciò che gli va

Anteprima

Questa settimana “prendiamo”, dalla nostra raccolta di dischi, quello che è, a tutti gli effetti, l’ultimo album dei Beatles: AbbeyRoad. 

Come sappiamo, l’ultimo album accreditato al gruppo è GetBack, ma quello non fu che la pubblicazione, come dire, postuma, di un progetto ufficialmente fallito.

Ci è sembrato efficace riportare testualmente l’ottima sintesi che troviamo su Wikipedia:

Il 30 gennaio 1969 i Beatles suonarono per l’ultima volta dal vivo in quello che passerà alla storia come il “Rooftop Concert”, in cima alla terrazza della sede della Apple. Il giorno dopo i quattro musicisti si trovarono in sala d’incisione per registrare i video delle ultime tre canzoni che avrebbero dovuto completare l’album Get Back e fissarono per il 3 febbraio la riunione per la gestione della Apple, la loro società: da una parte Harrison, Lennon e Starr volevano assumere il manager degli Stones Allen Klein per rimettere in sesto la disastrata società, e dall’altra McCartney che invece voleva affidarne la gestione allo studio legale Lee Eastman Inc., e con questa spaccatura si raggiunse l’apice di quella che Lennon definì la “morte lenta”, iniziata con il decesso del manager del gruppo Brian Epstein nell’estate del 1967.

[fonte Wikipedia]

 

Lui non indossa lustrascarpe
Lui ha il dito del piede marmellata football
Lui ha dito di scimmia
Lui spara coca cola
Lui dice io conosco te, tu conosci me
Una cosa sola posso dirvi
Che dovete essere liberi

Venite insieme, proprio ora
Su di me

Il brano

Come Together nasce come canzone politica.

Originariamente infatti il brano avrebbe dovuto appoggiare la campagna politica di Thimothy Leary , artista statunitense, molto attivo politicamente e cultore delle droghe psichedeliche. La campagna politica era contro Ronald Reagan, che all’epoca si candidava per la poltrona di governatore dello stato della California.

Il brano si caratterizza per il ripetersi ossessivo della parola shoot (spara): in verità John dice Shoot me (fammi una pera) con la seconda parola (me) abilmente nascosta dal colpo di basso di Paul.

 

 

 

Lui ha lo stivale di gomma da tricheco
Lui ha O-no basette
Lui uno che spezza la spina dorsale
Lui ha piedi giù sotto il ginocchio.
Ti tiene tra i suoi braccioli
Puoi sentire la sua malattia

Venite insieme, proprio ora
Su di me

Registrazione e accordi

Come Together è uno dei brani migliori dei Beatles e in particolare di John Lennon.

Fu registrato in sole otto takes e contiene fra le migliori performance dei quattro artisti.

Come già detto nel paragrafo precedente, il brano è tenebroso nel testo, così come è tenebroso il piano elettrico di Paul McCartney.

Da citare l’uso del tom tom di Ringo Starr e l’ottimo assolo di George Harrison.

Di seguito gli accordi nella notazione inglese:

[Dm]Here come old flat top
He come groovin’ up slowly
He got jew jew eyeballs
He want holy rollers
He got [A7]hair down to his knees
[G7]Got to be a joker
He just do what he please

[Dm]He wear no shoeshine
He got toe jam football
He got monkey finger
He shoot Coca Cola
He say [A7]I know you, you know me
[G7]One thing I can tell you is
You got to be free

Come to[Bm]gether, right [G]now[A]
Over me[Dm]

Lui montagne russe
Lui ha il primo avvertimento
Lui ha acqua fangosa
Lui ha un filtro portafortuna
Lui dice uno più uno più uno fa tre
Devi essere una bella vista
Perchè è molto difficile da vedere

Venite insieme, proprio ora
Su di me

Venite insieme
Venite insieme…

 

 

Live e cover

Inutile dirlo, esistono una miriade di cover di artisti molto famosi come Aerosmith, Eurythmics, Tina Turner, Michael Jackson, Soundgarden, Elton John, Tom Jones.

Fra le tante, abbiamo scelto di rappresentare la notevole versione di Michael Jackson: l’energia e la potenza che trasmette, la perfezione dell’esecuzione (pur essendo live) ci ricorda che abbiamo perso un artista gigantesco.

Guardatela e godetevela, ne vale la pena credetemi!

 

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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