ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Intermezzo

Intermezzo

Intermezzo.

Come è possibile immaginare, durante un percorso, che sia fisico o emozionale come il nostro, potremmo aver bisogno di una pausa.

I motivi potrebbero essere molteplici.

Stanchezza, fame, sete o mille altre cose se parliamo semplicemente di un percorso collegato ad uno sforzo fisico.

Ma potreste dire voi, in un percorso emozionale come il nostro, dove facciamo una tappa ogni due settimane, che motivo potrei avere per necessitare di una pausa?

Non devo riposare, non devo recuperare forze.

Devo solo fermarmi un momento, assaporare le sensazioni attuali, riconciliarmi con ciò che mi ha spinto ad iniziare questo percorso.

Voltarmi a vedere ciò che è passato in questi ultimi mesi, ciò che ho scritto e condiviso con voi, ciò che mi ha portato a scrivere determinati pensieri.

Ed è in questo momento che ho deciso di fare questo intermezzo, questo taglio nel cuore del percorso, per distaccarmi e rendervi partecipi delle mie emozioni personali, non solo quelle rivolte ad una parte del nostro corpo o ad una parola specifica.

Ho avuto il piacere e la fortuna di visitare Parigi più volte negli ultimi mesi e vi dirò di più.

Oggi, domenica ventidue gennaio duemilaventitrè, vi scrivo proprio dalla capitale francese.

Facile sarebbe dire che sotto la Tour Eiffel sia molto più facile trovare ispirazione e non lo nego, potete benissimo dirlo.

Ed è per questo che oggi, in questo intermezzo, vorrei condividere con voi dei versi che ho scritto nel mio quadernino di fiducia, che mi accompagna fedelmente nei miei viaggi.

Il classico quadernino che vorrei sotterrare in un luogo sconosciuto e sognare che un giorno, in un futuro prossimo, venga trovato da un piccolo bambino, che diverrà, inconsapevolmente, custode di emozioni di un tempo ormai passato.

Qua sotto vi lascio alcuni versi ed emozioni, così che per qualche minuto voi possiate credere di essere quel bambino e io potrò credere che tutto ciò non resti solo un mio effimero desiderio.

 

sotto Notre Dame un ragazzo con la chitarra si siede di fianco a me

 

Non smettere mai

ragazzo.

Ho pochi spicci

con me.

Meriteresti tutto quello che

Perché ti sei fermato

così vicino a me?

Qualcuno lassù forse

ha deciso che oggi

mi sarei dovuto

emozionare.

Sotto l’ombra

di Notre Dame”

 

immerso nei pensieri nella metro parigina

 

“Tante facce

quanti volti?

Io stesso dubito

del mio sguardo”

 

fermo davanti alla Senna

 

“Mi calmo scrivendo.

Piango abbracciando.

Vivendo e

Urlando

Si nasce”

 

 

Grazie per questa condivisione.

Edoardo Masini

Edoardo Masini

Mi chiamo Edoardo Masini e ho 27 anni, lavoro come cameriere e sono laureando in scienze politiche all'Università di Pisa. Amante della musica e dell'arte, sono sempre alla ricerca di cose che possano far crescere la mia cultura.

Articoli Correlati

Commenti