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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

I cartoni animati preferiti – ultima parte

I cartoni animati preferiti – ultima parte

Ebbene sì, siamo arrivati alla fine dei miei articoli sui cartoni animati preferiti.

Forse speravate che fossero terminati dopo la prima parte, forse speravate continuassero ancora.

Oppure non speravate niente perché, giustamente, non ve ne può fregare di meno.

Comunque sia, insomma, ecco l’ultima classifica.

Oggi i cartoni saranno sette e non cinque, perché non volevo escluderne troppi.

Dunque, via, iniziamo!

7) “È un po’ magia per Terry e Maggie”

Una sigla bellissima. Perlomeno, a me piaceva assai. Mi ricordo vagamente della trama (tipo due sorelle gemelle con caratteri opposti, una cosa del genere) però lo guardavo piacevolmente, come praticamente tutti – o quasi – i cartoni di “Bim Bum Bam”;

6) “Bentornato Topo Gigio”

Cosa dire su Topo Gigio? Ho provato ad imitarlo per anni, forse bene forse no; le orecchie un po’ a sventola comunque mi aiutavano. “Evvivaaaa / Bentornato Topo Gigioooo” il ritornello della sigla molto carina. Il cartone era ben fatto e divertente.

5) “L’Ispettore Gadget”

Alle volte mi sono chiesto – quand’ero bambino eh, non in età adulta – perché non avessi tutte quelle possibilità che aveva l’Ispettore Gadget. Poco dopo capii che non era completamente umano, bensì mezzo uomo mezzo cyborg e comunque non c’era niente di reale. Un po’ ci rimasi male, lì per lì, ma durò poco. Bel cartone animato, ho scoperto solo ora, documentandomi per l’articolo, che negli anni ottanta era andato in onda sulla Rai. Io l’ho sempre visto su Canale Cinque, a metà anni Novanta. Vabbè. Comunque bello.

4) “Scuola di polizia”

“Scuola di poliziaaaa / scuola di ilaritàààà”

Ho iniziato a vederlo dopo il film, che da bambino mi era piaciuto tanto ed anche il cartone era molto divertente. Mi ricordo che andava in onda tipo il tardo pomeriggio, ho il flashback di me che torno a casa da un rientro pomeridiano a scuola e mi metto a guardare la serie. Forse facendo merenda o forse no, ma non è un dettaglio importante. Oppure sì, ma tanto non me lo ricordo.

3) “Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare”

Sigla meravigliosa, bellissima. Fosse stata una canzone pop, magari pure in gara al Festival di Sanremo, avrebbe riscosso un successone. La trama me la ricordo il giusto, se per giusto s’intende quasi niente. Riguardando un po’ ora su Wikipedia, leggo che la protagonista “è una ragazzina tredicenne che frequenta le scuole medie. Molto esuberante e allegra, impulsiva e appassionata di sport, è vista da tutti come un maschiaccio: di questo a volte si rattrista, perché sa di non essere quel tipo di ragazza che piace ai ragazzi e vorrebbe somigliare di più alla sorella maggiore Annie, molto più dolce e femminile. Un giorno riceve in dono da Erika un fiocco e un orologio magico, con i quali si può trasformare in chi desidera, e da quel momento incominciano le sue avventure insieme all’inseparabile amico di pezza Pokotà”. Ecco, ora qualcosina ricordo anche nel dettaglio.

2) “Piccoli problemi di cuore”

“Sono piccoli problemi di cuore / nati da un’amicizia che profuma d’amore”

Forse la prima telenovela sotto forma di cartone animato, quindi con tutte le accortezze del caso visto che il pubblico era prevalentemente (se non la totalità) formato da bambini. Interessante, molto.

1) “Tazmania”

Non potevo non concludere con “Tazmania”, forse il primo cartone animato non giapponese di tutto l’elenco sia di questo articolo ma sia proprio di tutti gli articoli dedicati a questa classifica. Il “diavoletto” della Tasmania dei Looney Tunes è il protagonista, “simpaticissimo, mitico, impareggiabile, fantastico” per citare la sigla. Di lavoro fa il facchino in un albergo, ma non è propriamente adatto. Il suo doppiatore era il grande Pietro Ubaldi. A memoria mi viene da scrivere che questo cartone andava in onda dopo pranzo, però ci sta che mi sbagli. Comunque, molto bello.

Niente, finisce qui la trilogia degli articoli che ho dedicato ai miei cartoni animati preferiti. Spero sia stata di vostro gradimento. Non voleva essere un qualcosa di nostalgico, bensì un omaggio a loro, che mi/ci hanno regalato tanti momenti belli e divertenti.

P.S.: qualche cartone che ho elencato in questi tre articoli talvolta va ancora in onda…se vi capita, guardateli!

 

Per leggere gli altri articoli di “Non so che scrivere…” clicca qui.

(Credit foto in evidenza: it.wikipedia.org – Alexdevil)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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