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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Il divano

Il divano

Non volevo oggi fare un articolo sul divano, non era nelle mie intenzioni.

Sinceramente non avevo però in testa un’alternativa, e poi l’altra notte è accaduto un fatto che mi ha portato definitivamente a fare questa scelta.

Cos’è successo l’altra notte?

Semplice: mi sono addormentato sul divano.

Sarà capitato anche a voi (cit.), a me sicuramente un centinaio di volte, se non di più. No aspetta, forse di meno. Vabbè, il discorso non cambia.

Proprio per tutte le volte che mi sono addormentato lì sopra, la sera tardi, mi è poi venuta voglia di scrivere questo articolo.

C’è una modalità precisa, una sorta di manuale per addormentarsi sul divano? Non lo so a dir la verità, provo a scriverlo io. Ovviamente è soggettivo: varia in base alla stanchezza e all’orario.

Mettiamo che ci sediamo sul divano per guardare la televisione intorno alle 22, minuto più minuto meno. Mettiamo anche qualche minuto da dedicare allo zapping prima di lasciare sul canale prescelto (o sulla piattaforma tipo Prime Video Netflix ecc).

Dopo circa 60, al massimo 90 minuti iniziano i primi cedimenti. Sia perché siamo distratti dal cellulare, sia perché oh, sul divano si sta proprio bene.

Poi arriva la mezzanotte, mezzanotte è il segnale che bisogna andare a letto, gli ultimi cinque minuti e poi a nanna.

Mmmh però si sta davvero comodi, magari guardo una puntata della mia serie preferita, in fondo al massimo saranno venti-venticinque minuti in più, che vuoi che sia… Poi a letto che domattina bisogna alzarsi presto.

Ora è mezzanotte e quindici: gli occhi iniziano ad essere un po’ stanchi, anche la serie tv non è più al centro dei pensieri, c’è una lotta fra volontarietà e stato delle cose che avanzano senza che noi possiamo opporci: si è creato il contesto giusto per addormentarsi.

Perché, divano? Perché ti comporti così? Vengo da te per stare bene, comodo, relax puro, ma ti dò un dito e ti prendi il braccio. Anzi, ti prendi proprio tutto. Sai che sarò qui qualche ora e poi mi sveglierò rincoglionito, con ancora le cose da fare prima di andare a letto perché non è che le fai te al posto mio mentre dormi, caro divano, no, quelle rimangono ancora in attesa.

Quando siamo lì lì per addormentarsi ed anzi, cerchiamo una posizione ancor più comodo per farlo al meglio, si pensa che “stavolta non sarà come le altre volte, saranno proprio cinque minuti, sì sì”. Si sa che stiamo mentendo a noi stessi, si sa che non sarà mai così: quei cinque minuti saranno tre ore, almeno.

Così dopo tre ore almeno rieccoci, rincoglioniti, con una lucidità allo zerovirgola e magari con la nostra saliva attorno, maledicendoci vedendo l’orario, facendo di corsa quello che c’era da fare prima di andare sotto le coltri ma durante questo processo il sonno inizia un po’ a diminuire. E come finisce?

Finisce che ciancicando qua e là ci si ritrova a letto, dicendo che porca miseria però basta, non è possibile che ogni volta sul divano è la stessa storia, se poi faccio tardi è un casino, da domani devo cambiare, appena iniziano i primi cedimenti subito a letto, assolutamente.

Certo, come no.

 

P.S.: spero non abbiate letto quest’articolo sul divano (come argomento) sul divano (come sedile), c’è il rischio che vi siate addormentati prima.

 

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Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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