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Armocromia: ma tu di che pantone sei?

Armocromia: ma tu di che pantone sei?

Immagino sarete tutt* ormai a conoscenza dell’ultima moda in fatto di beauty: affidarsi ad una consulente e prender da lei lezioni di Armocromia.

L’armocromia è senza dubbio una materia affascinante, sviluppatasi da una teoria nata in ambito artistico; in soldoni è uno studio che, sulla base delle caratteristiche del nostro incarnato e del nostro sottotono, può aiutarci nella scelta di abiti e accessori, colore di capelli e make up. Per questa ragione star e starlette della tv in primis, figaccione benestanti in secundis e plebee comuni mortali in terzis, si affidano a queste paladine del sottotono armate di cornicette policromatiche.

Una seduta di armocromia dura in media due ore suddivise in 4 fasi.

Fase 1) Saluti e presentazioni corredati da umilissimo pippone della consulente di bellezza su quanto i suoi servizi abbiamo migliorato la miserabile vita delle sue clienti, grigia ed inutile fino al giorno del loro fortunato incontro e su quanto, oramai grazie al passaparola nei salotti che contano, le sue prestazioni siano richiestissime e bla bla bla ;

Fase 2) Supercazzola di un’ora in cui ti spiegherà con delle slide quello che ha “studiato”, stagioni, accostamenti e bla bla bla ;

Fase 3) Finalmente la seduta entra nel vivo ed ella vi struccherà e vi metterà una graziosa pezzola in capo, che non è completamente chiaro se sia funzionale allo scopo dell’incontro o se invece abbia l’unico malvagio scopo di umiliare e rendere innocue le ragazzuole che decidono di incendiare 200 euro per presenziare ad una seduta. Infine, gli ultimi 10 minuti procederà con l’analisi della volontaria sventolandole dinnanzi il volto fazzoletti variopinti a dimostrazione dell’appartenenza all’una o all’altra classe stagionale;

Fase 4) Sborsi il malloppo & bye bye.

Nella fase tre, quando ve ne state lì mortificate con la pezza in capo, sexy come la Monaca di Monza, la consulente di Armocromia, inizierà ad enunciare la parola del profeta e la parabola del sottotono… e già in testa ti parte “Oh Mio dio lei è bella, come una coccinella, sguardo profondo e luminoso è una stella che splende e risplende in questa buia di vita di ogni gior..” NO. Non parliamo di Fish e Tormento, ahimè.

Parliamo del colore delle tue vene: hai le vene verdi o che tendono al blu/viola? E tu dici, che ne so, non mi son mai strappata il primo strato di epidermide per comprendere quale fosse la nuances che contraddistingue le mie vene varicose, nessuno prima d’ora le aveva mai trovate interessanti, i più profondi mi hanno chiesto al massimo se fossi una seconda coppa B o C.

‘Gnorantona che non sei altra, dal colore delle tue vene si capisce se sei un sottotono freddo, caldo o neutro e da li inizia il lunghissimo ed impervio percorso per comprendere quale sia la tua stagione del Quore.

Ve le farò breve perché già ne stiamo parlando troppo: in base alla stagione a cui appartenete capirete quali delle seguenti palette di colori vi sta meglio, quali sono i colori che vi valorizzano e quali invece vi abbattono.

Wow che bello, e cosi da domani saprò se posso indossare brillantemente il rosso ametista e se posso mettere l’ombretto blu fata turchina o il celeste puffo brontolone? Una scoperta davvero straordinaria.

Ma… fatemi capire bene…

A 30 anni suonati avevo bisogno di regalare 200 euro a una tizia che fino a 2 mesi fa vendeva perizomi da Tezenis, per farmi dire se mi sta bene il color melanzana o il canna di fucile?

No perché se mi offrite un gelato da € 2,70 e ci portiamo due foulard sul mare, io pure ve lo dico se un colore vi sta bene o vi sta male, senza bisogno né di rapirvi due ore, ne di spillarvi 200 euro e vi risparmio anche l’umiliazione di addobbarvi come la madonna della Pietà di Michelangelo.

Le specialiste naturalmente raccontano che qualsiasi auto-analisi sia assolutamente impraticabile in quanto non ci è possibile essere obiettive con noi stessi. Ma io dico.. non è che mi state chiedendo se mia figlia sia brutta, una cosa che evidentemente non riuscirei a farmi uscire di bocca nemmeno se avessi partorito Frankestein junior o l’uomo lupo.

Qui stiamo parlando di valutare se mi dona di più il Ceruleo scuro o il Verde Asparago, il lavanda pallido o il Kaki scuro. Io sono assolutamente promotrice dell’importanza di affidarsi a mani esperte per certe attività ma, zioperbene, ma io che ci vedo 12 decimi, lo vedrò se un colore mi fa sembrare appena uscita da una seduta sfinente di Parkour o se invece la mia pelle sembra più luminosa e il mio incarnato raggiante indossando un colore invece che un altro!?!

Ma ormai viviamo in un mondo in cui dobbiamo andare dalla psicologa per farci dire se siamo tristi o felici, se abbiamo superato un trauma o se ce lo portiamo dietro ancora.

Dobbiamo andare dalla nutrizionista e spendere 100 euro per farci fare una dieta per perdere 3 kili accumulati stando a casa in lockdown murati a guardare serie tv muovendo solo il pollice per cambiar canale, soltanto per farci raccontare che dobbiamo far movimento 2/3 volte la settimana, fare degli spuntini magri tra un pasto e l’altro, stare alla larga dai soffritti e ridurre al minimo i condimenti.

E dobbiamo anche pagare una perché ci dica che colori ci stanno bene? E paradossalmente riteniamo la sua opinione più valida della nostra che ci conosciamo da 30 anni e ci vediamo queste brutte ghigne ogni mattina nello specchio, solamente perché lei, la beauty consultant di sta cippa, ci sventola davanti alla faccia dei drappi di seta rettangolari, mentre tu ti limiti ad appoggiarti un maglione vicino al viso davanti ad uno specchio in pigiama e pantofole pelose?

Possibile che ormai non siamo più capaci di renderci conto di cosa va bene per noi, di cosa ci fa bene o ci fa male ed abbiamo la necessità di affidarci ad un “esperto” che ci venga in soccorso? “Esperto” che, tra parentesi, di sti tempi avrà frequentato un corso on-line pagato 49 euro e durato 3 ore.

Non voglio sminuire la professionalità altrui, certi servizi meritano di esser pagati salati e spesso si va da una dietologa più che per la dieta in se, perché sappiamo che dopo 30 giorni ci peserà di nuovo e questo ci funge da stimolo a non sgarrare, ma francamente andarsi ad impelagare in questa storia dell’armocromia mi pare davvero too much.

Prendete i duecento euro che state per spendere in malo modo, rimetteteli in tasca e, se proprio proprio siete curiosissime, andate su Amazon e comprate il libro a € 6,99 in formato Kindle (vi lascio anche il link: https://www.amazon.it/dp/8855050834/ref=cm_sw_em_r_mt_dp_HQMBHY60WKNYN0SAJZ7F ) e, i restanti 193,01 € metteteli da parte per usarli, il giorno in cui questo incubo sarà finito, per passare delle bellissime serate a cena fuori con delle vostre amiche che, dopo 3 bicchieri di vino rosso, vi prenderanno in giro accostandovi il tovagliolo sporco di ragù accanto alla faccia per vedere se vi sta meglio l’ècru o il Lino zozzo di sugo e l’armocromia avrà tutto un altro sapore.

Giulia Rossi

Giulia Rossi

Chiacchierona, fantasiosa e precisetti. Le interessa tutto e non si specializza in niente. Non ha ancora trovato la sua strada forse perché semplicemente UNA strada non c'è.

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