Nell’ultimo articolo abbiamo parlato delle varie inquadrature, tra le quali le inquadrature dall’alto. Ecco, negli ultimi anni si sono diffusi degli “aggeggi” futuristici che prendono il nome di SAPR o APR, ma noi, persone generiche li chiamiamo comunemente droni. Inizialmente si sono diffusi nei primi anni duemila per scopi civili, ed oggi si sono allargati in tutti i settori, tra cui anche la fotografia e la videografia.
Esistono diverse tipologie di drone che si classificano secondo il numero di motori. Solitamente, specialmente nel settore fotografico, si usano droni con quattro rotori e fotocamere integrate che, ad ora sono di qualità abbastanza elevate.
Ma come funzionano i droni? Funzionano esattamente come le nostre fotocamere, con l’unica differenza che tutti i parametri vengono controllati da remoto, spesso attraverso uno smartphone al quale il radiocomando del drone è collegato.
Quindi tutto rimane uguale, cambiano solo le inquadrature, che in alcuni casi diventano più suggestive.
Infatti, la telecamera del drone è spesso inclinabile verso il basso, rendendo cosi alcune foto come se fossero bidimensionali, che in alcuni casi può essere anche un tocco di qualità, ma in altri è come spiaccicare tutto sotto a uno spesso vetro.
Ma posso solo fotografare con il drone? Come quasi tutte le fotocamere che si rispettino, quelle dei droni fanno sia foto che video in alta risoluzione (spesso in 4k) e, con i giusti settaggi riescono a dare origine a degli ottimi filmati.
I settaggi dei video, proprio come quelli della fotografia dipendono dal diaframma, dal tempo di esposizione e, in più, il frame rate cioè la quantità di fotogrammi che stanno all’interno di un secondo. Difficoltà in più, nei video, per ottenere il giusto effetto movimento, si usa impostare il tempo di esposizione fisso al doppio del reciproco dei fotogrammi al secondo (fps). Quindi per chi odia la matematica, se faccio un video a 25 fps, avrò un tempo di esposizione di 1/50s, se registro a 30fps avrò un’esposizione di 1/60s e così via. Ma nei droni, il diaframma spesso è fisso, e quindi posso regolare solo tempo di esposizione e iso; ma in una giornata di sole, diventa difficile non ottenere foto bruciate a 1/50s 100ISO, così si utilizzano degli occhiali da sole per la nostra fotocamera che si chiamano filtri ND, che riducono la quantità di luce che arriva al sensore.
Voi che ne pensate? Avete un drone? Vi piace? Scrivete nei commenti!