Alberi: che passione!
In Italia si trovano all’incirca centocinquanta alberi autoctoni, ma se consideriamo tutte le specie arboree, il numero si spinge oltre settecento, è vero, sarebbe impossibile ricordarli tutti, ma gli alberi più rappresentativi dei nostri boschi sono all’incirca una quarantina.
Cari lettori, care lettrici, non vi preoccupate, la mia intenzione non è quella di tediarvi con una lunga e noiosissima lezione di scienze ma farò, come sempre, un salto di qua e di là attraverso una serie di immagini di alberi che mi hanno particolarmente colpita.
Bellissimi gli alberi danzanti in quest’immagine: delle donne ballano sinuose, sembra che saltellino, sono libere e leggiadre e non appaiono appesantite dai tronchi e dai rami che non sono altro che il prolungamento della loro testa; non credo che gli alberi abbiano un sesso, mi piace pensarli sia uomini che donne e poter scegliere il nostro albero a seconda delle emozioni e dei consigli di cui abbiamo più bisogno!
Divertente la barzelletta “il sesso degli alberi”:
Due carabinieri discutono se un certo albero è maschio o femmina. Allora chiedono un parere ad un taglialegna che dice:
“Mettetevi di lato all’albero. Ecco, considerando i due coglioni ai lati direi che deve essere maschio!”.
In questo disegno la donna-albero appare invece triste, come se le pesassero tutte le sue ramificazioni, come se fosse prigioniera dei suoi pensieri; il tronco è sinuoso, morbido, si amalgama bene al resto, non si vedono i piedi però e quindi voglio sperare che non sia fissata a terra e che possa, in qualche modo, potersi spostare per recarsi in un altro luogo dove abbandonerà il senso di tristezza che l’avvolge.
Questo dipinto mi piace molto, magnifico il tronco maestro su cui poggia tutto l’albero da cui partono gli altri tronchi e rami; nonostante sia privo di foglie è caldo con i suoi colori giallastri e marroni che riescono a trasmetterci quasi un senso di benessere, è come se l’albero vivesse per quell’attesa che sa arriverà presto e che lo inonderà di verde, di freschezza e di nuovo.
Che dire degli alberi di Vincent Van Gogh? Semplicemente magnifici! Bellissimi i colori, il movimento, si abbracciano l’un l’altro, ci s’immerge nel quadro e si dondola, come se si fosse su una barca, sì, perché gli alberi di Van Gogh potrebbero sembrare le onde del mare. Sono sincera, spero che mai un critico d’arte si ritrovi per caso a leggere un mio articolo perché credo mi chiamerebbe in giudizio per i miei tanti pareri strampalati.
Questo, ad una prima occhiata, potrebbe sembrare un dipinto molto infantile ma in realtà è bellissimo il messaggio che vuole trasmettere, o meglio il messaggio che io voglio cogliere: due alberi insieme, uno accanto all’altro, ognuno ha le sue radici che però s’intersecano amorevolmente, anche le chiome sono distinte ma insieme ne formano una sola e tutt’intorno è armonia.
Interessante questa foto a sinistra dove sembra che gli alberi siano tutti uniti, abbracciati, come in una sorta di girotondo, come se ognuno avesse bisogno dell’altro.
Nella foto di destra un bonsai, alberi che io amo molto perché sono piccoli, mi suscitano tenerezza perché essendo così minuti sembra abbiano più bisogno degli altri; i bonsai, questi alberelli in miniatura che vengono mantenuti intenzionalmente nani, anche per molti anni, tramite potatura e riduzione delle radici.
Ma gli alberi alti sono più importanti di quelli piccoli? La grandezza di un uomo da cosa si giudica? Non certo dall’altezza! Sì, è vero, essere alti aiuta, chi è alto è canonicamente considerato più bello, più affascinante, talvolta colui che è alto si sente superiore, ma l’altezza delle persone si sa, è dovuta non tanto dalla statura ma dalla grandiosità d’animo, dalla generosità, dall’essere buoni e non prepotenti!
Mi ha colpito la bellissima poesia di Lina Schwarz che sottolinea la grandezza del mondo nel suo insieme!
Nel bosco ogni vecchio gigante,
sia abete, sia quercia, sia pino,
ha intorno, ai suoi piedi, un giardino
di piccole piante.
Son muschi, son felci, son fiori
e fragole rosse e lichene,
cui l’albero antico vuol bene,
suoi teneri amori.
E mentre le fronde superbe
protende più in su verso i cieli,
ei pensa a quegli umili steli
nell’ombra tra l’erbe.
Sono giunta alla conclusione ed anche se ogni volta mi riprometto di scrivere meno alla fine finisco sempre con l’essere prolissa e non riesco a tagliare, il bello è che poi mi arrabbio con mia figlia perché non sa fare i riassunti: sarà mica colpa mia?!?
Gli alberi mi fanno impazzire tutti, alti, bassi, longilinei, tarchiati, sempre eleganti, sono una costante nella mia vita e senza di loro non potrei proprio vivere; silenziosi, sinuosi, vibranti e colmi di musica riescono, in ogni istante, a trovare le parole più giuste per indicarmi il
cammino da percorrere!
Sento,
sento i tuoi rami che mi cingono la vita,
mi avvolgono le spalle,
dapprima in un abbraccio lento,
dolce,
poi sempre più forte
come se tu mi volessi stritolare!
Sento,
sento le tue foglie che mi accarezzano
il viso,
dapprima dolcemente
e poi con passione
come se tu non ti volessi separare da me!
Poi la tua presa si allenta,
mi lasci andare,
mi tocchi lievemente i capelli
come in un arrivederci
e con lo sguardo
mi indichi la via,
la via che abbiamo scelto insieme,
l’unica possibile,
dove il cuore e la mente
si prendono sottobraccio come due vecchi amici
che si sono ritrovati
con la speranza di non doversi
dividere mai più!