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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Celebrate September!

Celebrate September!

Il primo articolo della nuova stagione culturale WiP della rubrica USA (e getta) – Racconti di un’italiana in America, a cura di Marina Viola.

Era dalla fine di giugno e cioé dall’ultimo giorno di scuola dei miei figli che aspettavo settembre. La scuola a Cambridge è iniziata il 2 (un martedì), giorno in cui sono riuscita a non parlare di cartoni animati, merende, giardinetti e mostri sotto il letto per buona parte della giornata.

Settembre è un bel mese comunque, anche perché inizia l’autunno, che da queste parti è spettacolare, con i suoi rossi accesi, i suoi arancioni e i suoi gialli che troneggiano sulle colline attorno alla città. Settembre negli Stati Uniti inizia con la celebrazione (a botte di barbeque) del Labor Day (Giorno dei Lavoratori), che non festeggiano, come il resto del mondo, il primo maggio per paura dei comunisti. Qui rappresenta la fine dell’estate.

Labor Day a parte, settembre propone altre ricorrenze: la prima che mi viene in mente è il 911 Rememberance, giornata in cui si ricordano le migliaia di vittime uccise, e si è costretti a ingoiare un’overdose di immagini di bandiere americane e ascoltare discorsi retorici ormai sentiti e risentiti. Siccome la famiglia di mio marito è ebrea (ma atea: spunto per un prossimo articolo), mi viene anche in mente Rosh Hashana, che è il primo dell’anno ebreo; mi viene in mente (ma quello non c’entra nulla) l’anniversario di matrimoni dei miei genitori (il 26, per l’esattezza).

Tutto ciò mi fa soffermare su uno dei tanti aspetti singolari degli Stati Uniti, che è l’esagerata presenza di ricorrenze: c’è il Grandparents Day (che cade la prima domenica dopo Labor Day), il Teachers Day, il Secretary Day, robe strane insomma. Mi sono informata su cos’altro si festeggia in questo magnifico mese autunnale:

5 Settembre – Be Late for Something Day (Giornata dell’essere in ritardo per qualcosa): Si consiglia di iniziare a essere in ritardo dalla mattina, per assicurarsi di essere in ritardo per tutto quello che si deve fare dopo. Si ricorda che non vale per le feste, perché in quelle occasioni il ritardo è considerato lecito sempre.

10 Settembre – Sewing machine Day (Giornata della macchina per cucire): Si festeggia il giorno in cui è stata inventata la macchina per cucire. Si consiglia di passare questa giornata usando la propria macchina, o iscrivendosi a un corso di cucito.

11 Settembre – 911 Rememberance: (Giornata dedicata alla memoria delle vittime dell’attacco terroristico a New York, a Washington e in Pennsylvania);

 Make your Bed Day (Giornata del farsi il proprio letto): Nessuno ammette che farsi il letto sia divertente. Oggi è la giornata in cui ci si alza e, almeno per una volta all’anno, ci si fa il letto. Se non altro per accontentare la mamma.

13 Settembre – Uncle Sam Day (Giornata dello zio Sam): pare che l’icona che rappresenta l’America più riconosciuta al mondo raffiguri un certo Sam Wilson, uomo che portò da mangiare ai soldati stazionati a Troy, NY nel 1813. Il compleanno di Sam era il 13 di questo mese.

zio sam

22 Settembre – Elephant Appreciation Day (Giornata dedicata alla rivalutazione degli elefanti): Mission Media Inc. crea questa ricorrenza nel 1996. La leggenda dice che il fondatore, Wayne Hepburn, ricevette in dono da sua figlia un fermacarte a forma di elefante, e egli cominciò così ad affascianrsi agli elefanti a tal punto da voler dedicare una giornata a pensare a queste enormi bestie.

28 Settembre – Ask a Stupid Question Day (Giornata dedicata al fare delle domande stupide): Le radici di questa rimembranza si possono trovare nei lontani anni 80, da un gruppo di insegnanti decisi a spronare gli studenti a fare più domande in classe. I bimbi, si sa, a volte sono timidi, e temono che la loro domanda sia stupida. Gli insegnanti dunque proclamarono il 28 settembre la Giornata delle domande stupide per rompere il ghiaccio in aula. Se cade durante un finesettimana, la si festeggia l’ultimo giorno del mese.

30 Settembre – National Mud pack Day (Giornata nazionale della maschera per il viso a base di fango): Si consiglia in questo giorno di finemese, di farsi una maschera, anche agli uomini, ma poi che non vadano in giro a dirlo a tutti. La maschera per il viso a base di fango pare che lasci la pelle giovane, morbida e elastica.

E poi è ottobre.

Informazioni tratte da:

http://holidayinsights.com/moreholidays/september.htm

Marina Viola

Marina Viola

Milanese al cento per cento, nata nella metà del secolo scorso. Nel lontano millenovecentoqualcosa scappa dalla città meneghina dopo aver capito che il tipo di Sesto san Giovanni (MI) non l’avrebbe mai amata, e si trasferisce nel Massachusetts (Stati Uniti) per il famoso anno all’estero tra superiori e università. Fa la ragazza alla pari, ma viene cacciata dalla famiglia perché tutti i suoi amici erano maschi e dava un brutto esempio ai bimbi. Transit. Si trasferisce in una casa con alcuni studenti americani, che le insegnano tutte le parolacce in inglese. Durante il suddetto anno incontra un americano che era appena ritornato da un anno a Siena, dove aveva imparato il senese e aveva suonato alle feste dell’Unità (un americano!!) la chitarra elettrica con il suo gruppo, Paolo and the Businessmen. Si amano che neanche Giulietta e Romeo, ma Marina deve tornare in Italia, dove si iscrive a Lettere a Pavia. Dura poco: qualche anno dopo si trasferisce in America con l’americano (che si chiama Dan), e si iscrive a una piccola università per una minilaurea in Arti Grafiche, di cui non farà mai niente. La coppia si trasferisce a Brooklyn (NY), dove fa tre figli. Nel frattempo, la Viola si iscrive a Sociologia presso l’università statale (CUNY), dove si laurea a pieni voti. Nel frattempo scrive, scrive scrive, ma nessuno legge niente. Scrive addirittura la storia di lei e di suo padre, un famoso giornalista/battutista/ecc… morto anni prima, che approda per vie traverse su una scrivania della Feltrinelli di Milano, che coraggiosamente decide di pubblicarla. Il libro esce in Aprile: sul contratto si dice che più copie vende più guadagna, per cui si raccomanda, occhi vigili sulle vetrine delle librerie, che ha tre figli a carico. Nel frattempo prova a scrivere un blog, dove racconta della sua vita diversa da quella degli altri, che riscuote un certo successo quando, seduta al tavolo della sua cucina di Boston (nel frattempo si era trasferita da New York a Boston, ma quella è un’altra storia) decide di pubblicare una polemica vecchia tra suo padre e un suo vecchio amico. Da allora il blog è seguito non solo dai parenti, ma anche da qualche amico virtuale e non. Da qualche tempo collabora per il sito smemo.it, dove le piace scrivere delle stranezze dell’America, un po’ come fa e farà in questa sede, grazie alla sua amicizia (virtuale, per ora) del diretùr, come si dice nella pianura padana. Il suo blog, per chi interessa, è: http://pensierieparola.blogspot.com

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