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La rabbia

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La rabbia

“La rabbia si genera in noi quando qualcuno cerca di mancarci di rispetto, di svalutarci o non ci vede in quanto persone ma solo come oggetti da manipolare, e questa manifesta l’intenzione della nostra parte “sana” di tutelarsi dai tentativi esterni di privarci del nostro valore. In questi casi la rabbia si erge a tutela dell’amore verso se stessi.

Ovviamente non sempre siamo disposti a tendere una mano all’altro. Ma possiamo, comunque, entrare in contatto con i nostri vissuti iracondi.

Quando?

Quando disponiamo di una capacità interna di contenere le nostre emozioni per poterle pensare, piuttosto che agirle direttamente. Qualora, dunque, un individuo sia incapace di contenere i propri vissuti emotivi, agisce direttamente la rabbia.

Come?

Attraverso comportamenti aggressivi, lesivi verso l’altro e, talvolta, verso se stessi.
L’incapacità di contenere la propria rabbia da cosa deriva? Deriva dal fatto che, anziché l’amore verso se stessi, è la rabbia stessa a farli sentire vivi, poiché manca o è deficitario dentro di sé la capacità di amarsi. Entrare in contatto con i propri vissuti iracondi equivale ad ascoltare le parti di noi che percepiamo più deboli, più emotive, ad entrare in contatto con le parti più profonde di noi stesse. Soltanto iniziando a porci queste domande potremo giungere a delle risposte, a volte scontate altre volte più tormentate, e poter smettere di difenderci e dunque arrabbiarci inutilmente.”

illustrazione di Henn Kim

 

 

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