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Recensione “Chi ha spostato il mio formaggio?” , Spencer Johnson


CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO? 

di Spencer Johnson

 

Editore: Sperling e Kupfer

Pagine: 92

Prezzo:14.90€

 

 

“Chi ha spostato il mio formaggio è una semplice parabola che rivela una profonda verità sul cambiamento. Una storia divertente ed istruttiva su quattro personaggi che vivono in un << labirinto >> e sono alla costante ricerca di un << formaggio>> che li nutra e li faccia vivere felici. Nasofino e Trottolino sono topolini; Tentenna e Ridolino, invece, sono gnomi che hanno la stessa taglia dei topolini ma un comportamento molto simile agli umani. Il <<formaggio>> è la metafora di quello che vorremmo avere dalla vita: un buon lavoro, un rapporto d’amore. soldi, salute, felicità d’animo. Il <<labirinto>> è il luogo in cui cerchiamo quello che desideriamo: l’azienda in cui lavoriamo, la famiglia, la comunità in cui viviamo. Nella storia i personaggi si trovano a fronteggiare degli avvenimenti inattesi. Alla fine uno di loro affronta il mutamento con successo e scrive sui muri del labirinto che cosa ha imparato dalla sua esperienza leggendo le scritte dello gnomo Ridolino, si potrà scoprire come gestire il cambiamento per subire meno stress e avere più successo (o comunque lo si voglia definire) nel lavoro e nella vita.”

Questo è un libro scritto per tutte le età, la storia si legge in un’ora, ma il suo messaggio dura tutta la vita.

Il libro è suddiviso in tre sezioni: nella prima, <<una riunione>>, un gruppo di vecchi compagni di scuola si raccontano e discutono su come affrontare il cambiamento nella propria vita. Nella seconda parte troviamo la storia “chi ha spostato il mio formaggio?” ed è il cuore del libro. Nella terza ed ultima sezione, troviamo <<una discussione>> dove delle persone spiegano come intendono applicare gli insegnamenti appresi dalla storia nel lavoro e nella vita quotidiana.

La storia.

Una storia semplice, una lettura scorrevole, ma essenza e significato tutt’altro che scontati. Questo libro parla del cambiamento e ci illustra le strategie che ognuno di noi ha per reagire a tale evento.

La storia, come accennato il precedenza, parla di questi quattro personaggi che vivono in un labirinto e che cercano del formaggio per nutrirsi ed essere felici. Ogni mattina quindi, i personaggi girano nel labirinto per trovare formaggio, fino a quando un giorno, trovano un’enorme deposito che li soddisfa maggiormente. Da quel momento, grazie a quell’abbondanza di formaggio, la vita scorre tranquilla, fino a che, un giorno, il formaggio nel deposito non c’era più.

Che fare adesso?

I due topolini, che erano rimasti sempre all’erta, avevano intuito da tempo che il formaggio stava esaurendo e quindi, con le scarpe da ginnastica ripartono senza esitare alla ricerca di nuovo formaggio. Per i due gnomi però non è così semplice perchè avevano iniziato a considerare il deposito di formaggio come un posto dove vivere senza problemi e sistemarsi per essere al sicuro da tutte le pericolosità del labirinto. Così da bravi abitudinari, tutti i giorni tornano al deposito aspettandosi che il formaggio torni miracolosamente, restano passivi aspettando che gli venga restituito ciò che avevano.

<<Cosa? Non c’è più formaggio?>> strillò Tentenna. sopraffatto dallo sgomento, non smetteva di sberciare: <<Non c’è più formaggio! non c’è più formaggio! Non c’è più formaggio!>> come se fosse bastato strepitare per farlo ricomparire.

Da questo evento, verranno descritte le reazioni dei personaggi a questo cambiamento, e sarebbe interessante (e consigliato) domandarsi con quale personaggio ci si identifica di più. I quattro personaggi, infatti, non intendono altro che rappresentare la parte semplice e la parte complessa di noi stessi, che convivono nella nostra natura indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla cultura o dal paese di origine.

E’ un libro davvero consigliato a tutti, perché può farci notare che il cambiamento fa parte della nostra vita, e’ inevitabile cambiare. E cambiare non è una cosa negativa, ma anzi, può portarci a molte cose positive.

Alcune regole che Ridolino scrive sui muri del labirinto sono:

 

Spesso è difficile per noi accettare che le cose cambino; tuttavia dovremo riuscire ad accettare il cambiamento con serenità e con un ottica positiva, così da affrontare più semplicemente tutto ciò che la vita ci riserva. Il fatto di riconoscere il cambiamento come negativo  , solo perchè non conosciamo a cosa andiamo incontro o per paura, ci preclude la possibilità di crescita e di miglioramento.

 

Buona Lettura!

 

Rachele.

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