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Prometeo e il fuoco degli Dei – L’importanza della condivisione

Prometeo

In un momento storico come quello che stiamo vivendo, nel quale i nostri interessi e le nostre preoccupazioni sono definite all’interno di un personale raggio di azione – molto prima che il COVID-19 facesse il suo ingresso in scena, riducendolo fisicamente ad un metro – è importante sottolineare come la condivisione sia un valore irrinunciabile nel progresso verso una società migliore. Rispolverare un mito dell’Antica Grecia come quello di Prometeo sembrerebbe, in tal senso, un ottimo mezzo per risvegliare la coscienza dal torpore dell’individualismo.

Prometeo, come già accennato, è una figura appartenente alla mitologia greca, figlio di Giapeto e di Climene. La leggenda vuole che il Titano abbia avuto da Zeus l’incarico di forgiare l’uomo, così egli lo plasmò con la terra, lo alimentò con il fuoco e, infine, gli donò qualità come il coraggio, la saggezza, la compassione, etc.

Tuttavia Prometeo andò oltre il proprio compito, rubando da uno scrigno dell’Olimpo la memoria e l’intelligenza al fine di distribuirle all’umanità. Così facendo attirò sugli uomini l’ira di Zeus, preoccupato del balzo in avanti, in termini di capacità e conoscenza, che avrebbero fatto con dei simili doni. Il padre degli Dei decise dunque, anche in seguito all’ennesimo raggiro subito dal Titano, di togliere per sempre il fuoco all’umanità.

Quel fuoco simbolo di vita e progresso, ricordo di una condizione esistenziale senza limiti a gravarne il peso. Senza la scintilla della conoscenza, senza il calore dell’intelletto, all’uomo non rimaneva che la grigia cenere della propria miseria.

Ma l’amore di Prometeo per gli uomini era troppo forte, a tal punto da rischiare la propria vita pur di restituire loro l’elemento simbolo della vita stessa. Non era giusto che l’uomo fosse privato di un bene la cui natura stessa mostrava il valore della condivisione. Il Titano decise allora di rubare il fuoco agli Dei – alcune leggende narrano di qualche scintilla – per restituirlo all’umanità, in modo da rendere la loro condizione esistenziale meno limitata – e limitante.

Celebre il destino a cui andò incontro Prometeo per il suo eroico gesto: costretto nudo in catene da Zeus sopra la più alta vetta, dove un’aquila, giorno dopo giorno, si cibava delle sue viscere, mai saziandosene. Recentemente una rivisitazione della scena è stata proposta in The Lighthouse (2019), meravigliosa pellicola del regista Robert Eggers.

Una rivoluzione si compie sempre contro gli dei, cominciando da quella di Prometeo, il primo dei conquistatori moderni. Si tratta di una rivendicazione dell’uomo contro il proprio destino”. – Albert Camus, Il mito di Sisifo

Prometeo ha offerto se stesso per indicare all’uomo la via della condivisione, un valore mai necessario quanto al giorno d’oggi. Che sia il fuoco, la conoscenza, un pasto caldo o la propria nazione, condividere è ciò che permette all’uomo di mostrare la propria umanità.

Non gettiamo via l’insegnamento di chi, anche se solo nella mitologia classica, si è sacrificato per noi.

The Lighthouse (2019)
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