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LA NAVE GIUSTA

LA NAVE GIUSTA.

Dobbiamo fare una raccomandazione ai profughi che arrivano dalle coste libiche e dintorni e che cercano di raggiungere le coste europee (a loro interessa l’Europa ed è un puro dato geografico oggettivo che incontrino le coste italiane) . Dopo avere attraversato mezza Africa, dopo essere stati tenuti nei famigerati campi libici gestiti da uno Stato che non c’è, se non sulla carta, dopo avere lavorato spesso come schiavi per pagarsi il viaggio, dopo essersi messi nelle mani della malavita libica, dopo avere rischiato di morire affogati in mare spesso con i propri figli, invece di prendere un comodo aereo come dicono certi sprovveduti che del mondo conoscono solo il proprio paesello e il suo contado (“ma perchè prendono i barconi?”, come se a questi poveri cristi piacesse la vacanza al mare).

Dopo tutto questo, mi raccomando, cari profughi, fatevi soccorrere dalla nave giusta, che non sia sotto i riflettori mediatici dei social del ministro degli interni.

Perchè , sfogliando i dati del Ministero dell’Interno (ma sicuramente deve essere presieduto da un’altra persona rispetto a quella che twitta sui social, probabilmente da un traditore degli italiani) , si nota una situazione del tutto diversa: intanto c’è stata una flessione in termini assoluti degli sbarchi , già iniziata in modo consistente nel 2017 (quindi un’emergenza che non esiste) , ma c’è un piccolo dato che salta agli occhi , un modestissimo picco al rialzo nel dicembre 2018: 359 migranti sbarcati sulle nostre coste nel dicembre 2018 e 165 proprio dal 22 dicembre al 31 gennaio (le tabelle del Ministero, fonte ufficiale, sono riportate su “Il Sole24ore” del 3 gennaio 2019).

Sono quelli che hanno preso il barcone “giusto “, lontano dai social ministeriali ( del ministro diverso rispetto a quello che comunica i dati) perchè in questi giorni natalizi il governo, attraverso una delle sue massime autorità, ha tuonato contro i 32 profughi (comprese donne e bambini) soccorsi in mare da un’imbarcazione di un’organizzazione non governativa “Sea Watch” . Male hanno fatto. Porti chiusi, anche se sulla nave ci sono minori, rifiuto assoluto (“è finita la pacchia!”) di sbarco in un porto italiano, malgrado alcuni paesi della Comunità Europea abbiano dato disponibilità ad accogliere parte di questo esiguo gruppo di profughi (Olanda e Germania). Perchè questi poveracci sono molto mediatici: organizzazione non governativa, solidarietà internazionale, u n boccone troppo ghiotto per gli “odiatori” di professione. Che hanno continuato a chattare “la pacchia è finita” magari mangiando il panettone, andando alla santa messa, da bravi cristiani ,mentre i 32 erano sul mare invernale .

“E allora Malta ? ” cliccheranno i soliti. Ecco per gli “odiatori” se non ci fosse Malta bisognerebbe inventarla (come “e allora il pd ?”, continuazione mediatica di “e allora i marò?” , giù per i rami fino all’ormai dimenticata “e allora la mamma di Cogne?”) . Malta , con tutti i suoi difetti, è grande quanto l’isola d’Elba con una popolazione che è dieci volte l’isola toscana e accoglie profughi (una delle nazioni europee con il maggior numero di profughi ogni mille abitanti , si sfiora quasi il 20) . E’ come sparare su una mosca con una doppietta da caccia. E’ piuttosto l’Europa la dimensione giusta, bloccata però dai vari governi “odiatori” come quelli del patto di Visegrad (Ungheria in testa) così amati dagli “odiatori” de noantri, tanto da pensare ad un’alleanza per le elezioni europee.

Perchè in realtà alla fine il motivo è questo, l’apertura della campagna elettorale per le elezioni europee della prossima primavera e cosa c’è di meglio di una bella campagna antimigranti (49 migranti) che faccia dimenticare omissioni e ritardi strutturali dell’Italia rispetto agli altri paesi europeei ? In fondo cosa c’è di meglio dell’idea di una comunità chiusa, un guscio rassicurante che rifiuti la complessità del mondo, che trovi comodi capri espiatori per le proprie debolezze, che trovi capi che diano messaggi semplici che non riescano più a trovare la mediazione politica ma che ci parlino come una “chiacchiera da bar” ? Che importa se il lavoro non c’è , se l’economia reale stenta, se l’Italia è il paese occidentale con il più alto tasso di evasione fiscale, dove ci sono fenomeni di criminalità organizzata che esportiamo ancora in tutto il mondo. Meglio un sano “odio” che attivi gli animi , sicuri che il “cattivismo” paghi, che possano succedere fatti come quelli del vicesindaco di Trieste che getta nel cassonetto , in questi giorni di gelo, le coperte di un barbone di strada e se ne compiaccia sui social , dicendo “chi se ne frega dei benpensanti”. Ebbene si, sono “benpensante” perchè non mi piace vivere in un mondo dove un vicesindaco  getta via la coperta di un barbone e ne gode e un ministro posta se stesso mentre mangia pane e nutella nella sua comoda casa e dica nello stesso tempo “la pacchia è finita” per 32 poveri cristi alla deriva nel mare natalizio.

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